Abbiamo provato la nuova DS 3 Crossback PureTech 130 con il cambio automatico EAT8. Vediamo insieme com’è fatta, come va su strada oltre a capire quanto costano i vari allestimenti.
Quando va rilanciato un Marchio, in questo caso dal passato glorioso, due possono essere le strade. La prima puntare su un’auto, diciamo un segmento, di successo, la seconda, forse più scontata, ossia quella di puntare su qualcosa di unico, inedito, ricercato. DS Automobiles ha scelto di percorrerle entrambe: dopo la DS 7 Crossback del 2018, SUV elegante e funzionale, il 2019 è stato l’anno del lancio di DS 3 Crossback, il crossover premium del Marchio premium all’interno di Groupe PSA.
Noi abbiamo provato la DS 3 Crossback Puretech 130 con cambio automatico EAT8 nell’allestimento più sportiveggiante tra quelli disponibili, il Performance Line. Utile, ai fini di un’eventuale scelta da parte vostra, il confronto con l’unità Diesel BlueHDi 100 CV e cambio manuale a 6 rapporti. E anche qui, riparte la “sfida”: meglio puntare sul Diesel o sul benzina, senza contare che esiste già la variante elettrica E-Tense?
Sì, perché la Performance Line, e il nome lo suggerisce, punta tutto su contenuti sportivi a partire dall’Alcantara, vera e propria protagonista in abitacolo. Prima di parlare degli interni, però, diamo uno sguardo alla DS 3 Crossback Performance Line fuori.
Partiamo dalla colorazione, rigorosamente metallizzata: quella che vedete nella nostra gallery è il Grigio Artense, proposto a 650 euro in sovrapprezzo. In merito alle colorazioni di DS 3 Crossback, una è la tinta proposta di serie (Bianco Pastello), mentre alla stessa cifra richiesta per la tinta della vettura in prova viene richiesta per il Nero Perla e il Grigio Platinum. Vengono 1.050 euro il Viola Ametista, il Blu Millennio, l’Oro Imperiale, il Rosso Rubino e il Grigio Rubino. L’unica vernice perlata (Bianco Perla) costa 1.250 euro.
Questa colorazione può essere abbinata al tetto nero, e anche in questo caso servono 400 euro in più da aggiungere al prezzo finale. A colpire della DS 3 Crossback sono da una parte le sue forme, che la fanno sembrare più grande (in realtà è lunga appena 4,12 metri). Indovinati e maestosi i cerchi in lega da 18” Monza (850 euro).
Stilosa quanto funzionale la firma luminosa: davanti troviamo i DS Matrix LED Vision (per 2.450 euro vengono forniti con il Pack Nav e Matrix Light insieme al DS Connect NAV e radio DAB, con schermo da 10,3″ touchscreen), dal grande raggio luminoso, mentre dietro la firma ottica si fa sottile ma capace, allo stesso tempo, di allargare visivamente l’impronta su strada. Si capisce che ci troviamo di fronte a una vettura che punta alla sportività grazie al doppio scarico, di serie per questa motorizzazione.
Piacevole la presenza dell’apertura automatica delle maniglie delle portiere, anche in questo caso un optional che si paga a parte (550 euro). All’avvicinarsi della chiave, e ovviamente di voi stessi, alla macchina, quest’ultima apre le maniglie, altrimenti a filo della carrozzeria, per la gioia dei designer e dell’aerodinamica. Piccole chicche ma assolutamente inedite in questo segmento.
L’ispirazione Performance Line, infine, si sposa con un abitacolo dal piglio sportiveggiante, come lasciato intendere dalla sigla di questa versione. Come accennato, l’Alcantara si rende assoluta protagonista ma, purtroppo, va a stonare con i tasti triangolari nero lucido, troppo soggetti alle impronte lasciate dal passaggio delle dita. Presente anche la piastra di ricarica wireless per lo smartphone, optional da 100 euro.
Peccato per la presenza di una sola presa USB per chi siede davanti (utile a interfacciare lo smartphone con Apple CarPlay, Android Auto o Mirror Link) mentre risulta essere buona la seduta, con fianchi dei sedili pronunciati ma è assente la regolazione elettrica. Apprezzabile anche la qualità dell’head-up display (400 euro).
Bagagliaio nella norma del segmento: 350 litri di capacità minima, 1.050 di massima. I sedili sono abbattibili 60:40 e occhio alla soglia di carico: lo scalino non facilita lo spostamento degli oggetti dentro e fuori la vettura.
Gruppo PSA, in attesa di capire che destino assegnare loro una volta completata la fusione con FCA, punta molto sia sulla nuova piattaforma CMP sia sul pluripremiato motore turbo benzina PureTech 130, una giusta via di mezzo, specie in termini di prestazioni, tra il meno frizzante Puretech 100, quest’ultimo di serie con cambio manuale, e il più sportivo Puretech 155, sempre con EAT8.
Da una parte, quindi, una piattaforma modulare avanzata per progettazione ma soprattutto sincera, e lo si avverte già nei primi chilometri a bordo della nuova DS 3 Crossback, il cui assetto ho trovato leggermente tendente al comfort più che alla sportività promessa da questo allestimento in particolare.
Grande merito, invece, al 1.2 tre cilindri da 130 CV. Capace di scattare da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi, per una velocità massima di 196 km/h, il propulsore francese si dimostra sempre pronto ad assecondare le richieste del conducente, dimostrandosi scaltro in città e lineare a velocità costante, dove si apprezza la capacità di riprendere con facilità i giri, ben assistiti dall’ottimo cambio automatico EAT8.
Unica nota rivedibile, i consumi: rispetto ai 6,0-6,7 l/100 km dichiarati dalla Casa francese nel ciclo WLTP, noi abbiamo riscontrato un più realistico 8,5 l/100 km al termine della nostra prova in redazione, condita, come capita spesso, da una buona percentuale di percorrenza in ambito urbano. In questo caso, inoltre, non è parso perfetto il sistema Start&Stop, piuttosto brusco nella sua riattivazione una volta ripartita la vettura.
Sempre sul fronte consumi, abbiamo riscontrato circa 6,6 l/100 a 130 km/h, molto più vicino al dichiarato, così come un ottimo 5,5 l/100 km a velocità comprese tra 90 e 110 km/h, diciamo a velocità da codice in tangenziale.
Tutto un altro discorso, ma non poteva essere altrimenti, il tema consumi sulla DS 3 Crossback BlueHDi 100 con cambio manuale a 6 rapporti. In questo caso, pur avendola provata per minor tempo ma sempre con l’ottica al confronto benzina/Diesel, abbiamo riscontrato un dato medio di 5,0 l/100 km in circa 1.000 chilometri di percorrenza, assolutamente in linea con i 4,5-5,1 l/100 km del dichiarato, sempre nel nuovo ciclo WLTP.
Chiudiamo, come di consuetudine, con gli ADAS: troviamo di serie, per tutti gli allestimenti, cruise control, frenata d’emergenza automatica fino a 85 km/h, quattro airbag (due frontali, due a tendina) e il lane keeping assist, un po’ brusco a riportare la vettura in corsia e tendente a essere disattivato, visto che si può, se avete poca pazienda.
In optional troviamo tre pacchetti di sistemi di assistenza alla guida (DS Drive Assist). Nel nostro caso, con il primo pacchetto (550 euro), vengono aggiunti i sensori di parcheggio anteriori, la frenata automatica d’emergenza attiva fino a 140 km/h e il blind spot monitoring, utile a sorvegliare l’angolo morto e a segnalarvi il sopraggiungere di un veicolo in corsia di sorpasso.
DS 3 Crossback 2019 parte da un listino di 26.200 euro per la versione PureTech 100 in allestimento So Chic. Per la vettura che abbiamo provato, si parte invece da 30.900 euro ma, con gli optional presenti, si arriva facilmente a circa 38.000 euro.
Insomma, un SUV dalla qualità, molto apparente, premium, che si accompagna a un prezzo non certo per tutte le tasche. Guardando alle concorrenti dirette, però, rispondenti al nome di Mini Countryman e Audi Q2, i prezzi di DS 3 Crossback appaiono in linea con il segmento B-SUV premium.
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