Prove su strada

Dacia Duster VS Ford Ecosport | Prova comparata

Tempo di lettura: 6 minuti

Due SUV all’apparenza lontane tra loro, dimensioni differenti, prezzi distanziati, ma che sotto sotto si rivolgono ad una clientela molto simile. Vediamo nel dettaglio similitudini e differenze.

Dacia DusterFord Ecosport

Esterni

Un sostanzioso restyling, una vettura completamente rivista, la nuova firma luminosa anteriore che integra luci a LED diurne e alogene contribuisce a sottolinearne il carattere e aumenta la modernità del modello.

Dimensioni più importanti della Ford, un segmento in più. Passo più generoso.

Dimensioni: 4341x1804x1682 mm

Passo 2.676 m

A livello di design, rispetto al modello precedente, è presente una nuova griglia anteriore e un cofano completamente ridisegnato che si raccorda con fari xeno (optional) con LED diurni.

Debutta l’allestimento sportivo ST-Line.

Dimensioni: 4096x1765x1658 mm

Passo 2.519 mm

Interni

 

 

Piace molto il nuovo Media Nav posizionato più in alto e orientato verso il conducente.

Tutti nuovi i nuovi comandi a forma di tasti di pianoforte, che ci hanno fatto sentire a bordo di una vettura di livello superiore.

Clima automatico (optional da 250 euro, di serie su allestimento Prestige) e tanti vani porta oggetti.

Insomma il nuovo Duster ha fatto un netto passo avanti in termini di qualità interna.

Infotainment SYNC 3 compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, rappresentato da uno schermo touchscreen capacitivo da 8 pollici, veloce e puntuale

Parecchio rinnovati gli interni, si abbandona il look emergente, seguendo il trend lanciato dalla Fiesta di ultima generazione, con materiali soft-touch. Peccato per qualche finitura non troppo precisa nella parte bassa della plancia e qualche plastica rigida.

Infine, c’è il nuovo sistema audio B&O PLAY, con dieci altoparlanti.

Abitabilità

 

 

L’abitabilità per quattro adulti non è un problema, forse solo il quinto si trova stretto. Buone lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori.

Migliora anche il comfort con sedili più avvolgenti, più spazio per le gambe e il volante regolabile sia in altezza (40 mm) sia in profondità (50 mm). Il sedile del conducente è dotato di bracciolo, regolazione lombare e un nuovo meccanismo di regolazione in altezza.

Il volume del bagagliaio, sotto la cappelliera è di 414 l per la versione 4X4, non male per la categoria, che può arrivare fino ai 1.559 l.

In quattro si sta comodi, ma c’è meno spazio nella fila posteriore in lunghezza.

Molti i vani portaoggetti, come il bracciolo centrale e da un utile cassetto posizionato sotto il sedile.  Non male anche il piccolo spazio davanti al passeggero a metà plancia, comodo per posizionare lo smartphone.

Portellone con apertura laterale è parecchio scomodo ed in parcheggio crea qualche problema per accesso al vano da 356 litri espandibili a  1.238.



Motore

 

 

1.5 dCi da 110 CV 4×4
Con cambio manuale a 6 rapporti, il piccolo millecinque si è dimostrato all’altezza delle nostre aspettative: un propulsore piccolo, ma nervosetto complici i 260 Nm di coppia a 1.750 giri si dimostra adatto a muovere il piccolo SUV Romeno.

La spinta è sufficiente, la progressione è costante ed efficace, come testimonia un discreto 0-100 in 12,5 secondi e una “punta” di 168 km/h.

1.5 EcoBlue 125CV 4×4
Grazie ai 300 Nm di coppia a 1.750 giri e con cambio manuale a 6 marce, disponibile anche con trazione anteriore, il Ford Ecosport si dimostra molto “vispo”, con un cambio dagli innesti perfetti.

Notevole la “punta” di velocità massima di 181km/h e l’accelerazione 11,7 secondi nello 0-100.


Guida

 

La guida su strada non è il pezzo forte del Duster che vanta di uno sterzo e di assetto abbastanza turistici.
Complici le molle dalla taratura turistica il rollio e beccheggio sono parecchio evidenti, meglio non forzare il ritmo.

Controlli elettronici molto solerti nell’evitare esagerazioni.

Alla guida il Dacia Duster si dimostra una valida vettura da famiglia, non guizza in nessun campo, frenata, tenuta di strada, stabilità, non doti di vanto. Ma porta a destinazione senza patemi.

Sotto il profilo meccanico il telaio e le sospensioni restano invariati rispetto alla precedente generazione.  Ma la versione ST-Line, oggetto del nostro test, propone un assetto rivisto, più rigido per migliorare le performance.

Assetto parecchio “frenato”, che fomenta la guida spigliata. Rollio e beccheggio contenuti.

Controlli elettronici solerti nel mantenere alta la sicurezza, ma mai troppo invasivi.

Comfort

 

 

Particolare attenzione è stata riposta da parte dei tecnici Dacia all’isolamento del veicolo per la seconda versione del Duster.

Ma se comunque il livello acustico generale è migliorato, non siamo ancora ai livelli dei competitors, specie per quanto riguarda i rumori della trasmissione 4×4 e i sibili del transfer case su alcuni passaggi di giri motore.

Meglio l’assorbimento delle asperità (più davanti che dietro), grazie alla taratura morbida delle sospensioni e gomme a spalla alta.

Dove dà il meglio è invece in città dove la guida alta e l’angolo di sterzata contenuto la fanno da padrona.

Migliorata l’insonorizzazione, lamentata da molti clienti del precedente modello.

Assorbimento delle sospensioni limitato da molle rigide e pneumatici a spalla non troppo alta.

Quindi risulta secca nelle asperità, specie nei dossi cittadini. Comunque il confort generale è già buono.

Contenuti i fruscii aerodinamici in autostrada.

Ma è in città dove le dimensioni contenute e l’eliminazione della ruota di scorta dal portellone possono dire la loro.

Consumi

 

 

Il 1.5 Dacia-Renault-Mercedes non delude mai, specialmente riguardo ai consumi che nel ciclo misto si attestano sui 16 km/l su percorsi misti, meno in autostrada dove il Duster si trova svantaggiato da una aerodinamica non curatissima Cx 0.42 e da una rapportatura corta.

A 130 km/h il motore frulla a 2.800 giri. Con 50 litri di serbatoio almeno 750 km sono garantiti.

La sesta di riposo abbassa notevolmente i giri in autostrada, amplificando le prestazioni e l’efficienza.

La spinta non manca mai, a fronte di consumi tutto sommato ragionevoli: parliamo di 15 km/l di media.

Con 55 litri di serbatoio facciamo registrare un’autonomia di quasi 800 km.

Offroad

 

 

Invariata la generosa altezza da terra di 210 mm, gli sbalzi molto corti con angoli di superamento ostacoli accentuati (30°attacco, 24° dosso e 34° uscita),ma fondamentale è il peso piuma di circa 1.300 kg.

L’avantreno Mc Pherson è stato rinforzato appositamente per l’off-road e il retrotreno è modificato, da ponte torcente (4×2) a multilink a ruote indipendenti (4×4).

La trasmissione poi è stata progettata con una prima molto corta che simula una marcia ridotta per fondi dissestati, ma in generale tutte le marce fino alla quinta sono abbastanza corte.


Ottima la presenza del sistema di assistenza in discesa (Hill Descent Control) che aumenta il controllo del veicolo in caso di forti pendenze e l’assistenza alle partenze in salita (Hill Start Assist) che facilita la guida nelle condizioni più difficoltose.

L’altezza da terra di 190 mm, l’angolo di attacco di 21°, l’angolo di dosso 23,3° e l’angolo di uscita di 33,3° assicurano alla EcoSport la capacità di essere all’altezza di ogni situazione che ci si aspetta da un crossover.

La tecnologia Ford AWD (vedi articolo) valuta il livello di aderenza delle ruote alla superficie della strada e trasferisce la distribuzione della coppia fino a 50/50 tra l’asse posteriore e quello anteriore, in base alle condizioni di guida, adeguandola in soli 20 millisecondi. 


Attraverso un complesso algoritmo, la combinazione di tutti questi dati viene utilizzata per costruire un modello predittivo in grado di prevedere e prevenire lo slittamento delle ruote, regolando in anticipo l’erogazione della coppia sulle singole ruote.

Dotazione

 

Tra gli optional (250 euro) troviamo il nuovo sistema Multiview Camera (360°). Il sistema si attiva automaticamente con una risoluzione non ottimale, ma comunque sufficiente a muoversi con disinvoltura.

Infine, il nuovo Dacia Duster propone il sistema keyless per l’apertura delle porte (optional 200 euro), senza pulsanti di sorta su maniglie o portiere.

C’è anche il  sistema di controllo dell’angolo cieco, (Blind Spot Warning) costituito da quattro sensori a ultrasuoni disposti ai quattro angoli del veicolo.

Infine diversi Pack disponibili:

· Pack Control (749€ con mappa Europa) Navigatore Media Nav Evolution, Volante in pelle e Cruise control.

· Pack Modularità (250€) che offre sedile conducente regolabile in altezza, panchetta posteriore frazionabile 2/3-1/3 e volante regolabile in altezza e profondità.


· Pack Comfort (150€) con cassetto sotto il sedile passeggero, bracciolo centrale, supporto e regolazione lombare.

· Pack Look (500€) con protezioni sottoscocca anteriori e posteriori, Dark Metal Retrovisori e barre tetto Dark Metal, Vetri posteriori e lunotto scuri.
Con questa nuova generazione arrivano anche su EcoSport alcune dotazioni tecnologiche di bordo che prima mancavano come la telecamera posteriore e il Ford MyKey.

Non troppi i sistemi ADAS presenti, cme il Blind Spot Monitoring e il Cruise Control with Adjustable Speed Limiter.

Basata su 4 allestimenti la Ford Ecosport si caratterizza per una dotazione che vede di serie sulla più ricca: fendinebbia, luci a LED diurne, clima manuale, volante in pelle, alzacristalli elettrici posteriori, Touch Nav Sys8 Sync3 Modem 4G, Ford Easy Fuel e sensori di parcheggio posteriori

Alcuni pacchetti presenti


· Design Pack St Line (800€) comprende spoiler posteriore, Privacy Glass e Fari Xeno


· Winter Pack 1 (350€) con sedili guida riscaldati, parabrezza riscaldato e volante riscaldato.


· Confort Pack St Line (650€) BLIS e Rear View Camera con sensori di parcheggio anteriori.

Prezzi

 

Quattro i livelli:

· Access (a partire da 11.900€),


· Essential (+950),

· Comfort (+1.700 da Essential),

· Prestige (+1.000 da Comfort).Si parte per la base da 11.900€, ma se volete una versione mediamente ricca a benzina con 14.300€ avrete la Comfort.


Se siete incontentabili e volete tutto si arriva ai 19.300 €  per la top di gamma 1.5 dCi 110 CV 4×4 in allestimento Prestige, oggetto della nostra prova.












Basata su quattro allestimenti:

· Plus (a partire da 19.100€)

· Business

· Titanium (+2.450€)

· ST-Line (+ 2.050€)

I prezzi partono da 19.100€, è però presente una promozione che abbassa il prezzo a 14.700€.

La versione da noi provata ST-Line 1.5TDCi 125CV AWD Start&Stop costa 23.700€.


Conclusioni

 

In estrema sintesi la Dacia Duster è migliorata sotto tanti punti di vista, soprattutto il comfort, mantenendo inalterato il suo DNA e i punti di forza che l’hanno resa celebre.

Se a questo aggiungiamo che il prezzo non è cambiato, non è un azzardo dire che è la miglior scelta per chi cerca un’auto essenziale con tanta sostanza, magari a trazione integrale.

Il restyling di metà carriera l’ha resa più moderno e aggraziata, ma l’indole “rugged”, per fortuna, non è andata perduta.

Ed è proprio questo che piace del Duster: un mezzo economico, tuttofare e adatto per essere maltrattato senza patemi, come nessun altro SUV sa essere.


Rinnovarsi totalmente per venire incontro alle esigenze europee ecco il mantra della nuova Ford Ecosport.

Una vettura piccola e ideale per la città, ma con una posizione di guida comoda e rialzata che domina la strada. Con la versione integrale colma il gap con qualche competors, grazie a interni curati come gli ultimi dettami Ford

L’allestimento ST Line si presenta come abbastanza completo dal punto di vista delle dotazioni e con un look sportivo e sbarazzino che piace molto.

Con l’assetto sportivo la ST Line perde qualcosa a livello di confort, ma non disdegna le curve. Ford Ecosport si candida seriamente per un posto da protagonista nel mondo delle cosiddette “Small SUV” del segmento B.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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