Storiche

Citroen Type H: il furgone più iconico del Marchio

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La Citroen Type H è una delle vetture più iconiche del Marchio francese, un esempio di successo che ha portato il Double Chevron a essere sulla cresta dell’onda su diversi segmenti, compreso quello dei veicoli commerciali. Il furgone venne prodotto dal 1947 al 1981 in ben 473.289 esemplari, per un successo con poche eguali. Il nome “H” del furgone è legato al fatto che si trattava dell’ottavo modello in fase di studio in quel momento, quindi scelto come iniziale di huitième (ottavo in francese) oppure in quanto la H è l’ottava lettera dell’alfabeto.

Nonostante se ne parlasse già da diversi anni, la Citroen Type H sostituì il TUB solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il suo antenato era troppo pesante e poco spazioso, con il grande difetto di essere poco stabile, soprattutto in frenata, dove il posteriore si alzava in maniera pericolosa.

Il progetto di Pierre-Jules Boulanger prevedeva un furgone a trazione anteriore che riprendesse gli elementi strutturali della “Traction” con una buona sospensione posteriore e, soprattutto, che utilizzasse il maggior numero di componenti già prodotti per altri modelli. Come per la “2CV”, l’incarico venne assegnato a Flaminio Bertoni e André Lefèbvre, ai quali si aggiunse Pierre Franchiset.

La Citroen Type H si basa sulla Traction Avant e si propone come furgone monoscocca con motore e cambio a sbalzo in avanti, con una porta laterale scorrevole e, cosa fondamentale per un veicolo da trasporto, il piano di carico più basso della categoria (35 cm). L’ampio spazio permetteva a una persona di stare in piedi nel furgone senza doversi piegare, facilitando notevolmente le operazioni di carico e scarico. La fabbricazione in lamiera ondulata, d’ispirazione aeronautica, lo rendeva più robusto, permettendogli di trasportare fino a 1.200 kg.

La Citroen Type H ebbe un grandissimo successo in Francia, dove fu utilizzato da venditori ambulanti, polizia, campeggiatori e molti enti, mentre in Italia non si può dire lo stesso, a causa dei dazi doganali che resero le vendite molto scarse.

La prima serie montava il motore da 1.647 cc della 7 Traction Avant, in grado di erogare 45 CV di potenza massima, che salirono a 48 con l’arrivo del motore da 1.911 cc montato sia sulla Traction Avant sia sulla DS 19. Seguirono ulteriori migliorie al motore, all’impianto elettrico e alla strumentazione. Non mancò neppure una versione diesel, equipaggiata dal motore Indenor TMD da 1.816 cc, lo stesso utilizzato tra l’altro sulle Peugeot 403. Tale motore, a partire dal 1964, venne sostituito dal più potente motore Indenor XD da 1.948 cc che erogava una potenza massima di 59 CV. Pratico, robusto, semplice e con un’ottima tenuta di strada, soffriva però di consumi elevati. La velocità massima era di soli 95 km/h, infatti, molti restauratori hanno l’abitudine di sostituire il motore originale con un 2 litri Ford anni ’70 in grado di garantire migliori su strade e autostrade moderne.

Frutto della collaborazione Citroën/Fiat, il nuovo C35 (Fiat 242 in Italia) era incaricato di sostituirlo, ma fu la venuta del C25/Fiat Ducato che lo rimpiazzò definitivamente.

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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