Nel 1961 inizia l’avventura dell’icona che porta la firma di Flaminio Bertoni. A Rennes il Double Chevron presenta l’auto dalla “Linea Z”: Citroen AMI 6.
Citroen AMI 6: dal lunotto agli elementi ispirati
Dopo aver disegnato con l’equipe del Centro Stile Citroen la Traction Avant, la 2CV e la DS, Flaminio Bertoni si vede affidare un nuovo progetto.
Il piano concerne la creazione delle linee di una vettura di fascia media, denominato Progetto AM. Il risultato è Citroen AMI 6.
Sulla Citroen AMI 6 Bertoni propone un lunotto invertito, che rimane pulito quando piove. Il bagagliaio posteriore ha buona capacità e un’apertura tradizionale. Al contempo la vettura offre sedili posteriori spaziosi. Il tutto con dimensioni ridotte.
Il motore bicilindrico da 602 cm3 è derivato da quello della 2CV. Il design della Citroen AMI 6 presenta alcune particolarità:
- frontale dalle linee elaborate e grandi fari rettangolari (novità per l’epoca)
- cofano con parte centrale concava
- tetto a pagoda e fiancate sottolineate da linee sagomate
Alcuni hanno commentato questa silhouette come stile barocco.
Citroen AMI 6: ciò che la rese speciale
La Citroen AMI 6 sorprese anche in termini di marketing, presentandosi come “la deuxième voiture idéale pour Madame” (la seconda auto [di famiglia] ideale per le signore).
Gli interni si ispirano a quelli della DS: il volante monorazza, le maniglie delle porte, i comandi e perfino i sedili. Quanto al comportamento su strada, è apprezzata la tenuta e la versatilità, garantite dalle sospensioni su modello della 2CV.
I fan della Citroen AMI 6 erano interessati alle versioni Club con quattro fari e la modanatura sulla fiancata in gomma bianca, sul mercato a partire dal settembre 1967.
La svolta essenziale avviene a fine 1964, con l’arrivo di una piccola giardinetta (320 kg di carico utile) progettata da Henri Dargent e Robert Opron. Una station wagon che aumenterà le vendite e soppianterà la berlina.
Citroen AMI 6 è stata l’auto preferita dai francesi nel 1966. La produzione della berlina termina nel marzo 1969, in favore della nuova AMI 8, meno atipica e con il lunotto posteriore nella direzione “giusta”.
Citroen AMI 6: le cose da sapere
- AMI 6 deriva da un gioco di parole e suoni: dato dal progetto dal Centro Studi (veicolo AM), la parola miss (signorina) e la parola ami (amico). Ispirata al suo stilista, Flaminio Bertoni, che era italiano.
- Yvonne de Gaulle, la moglie del generale de Gaulle, guidava una AMI 6. De Gaulle aveva inaugurato lo stabilimento Citroen di Rennes-La-Janais mentre era ancora in costruzione il 10 settembre 1960
- Il raid Le Tour de Gaule d’Amisix era stato organizzato da Citroen con partenza da Rennes-La-Janais, il 19 gennaio 1966, con due AMI 6 Break di serie. Al traguardo, dopo 23 h 11 min, la squadra aveva percorso 2.077 km a una velocità media di 89,6 km/h
- Nel giugno 1963 Citroen AMI 6 fu presentata negli USA. Il modello da esportazione adotta quattro fari rotondi e paraurti rinforzati
- Siti di produzione: Parigi dal 1961 al 1963; Rennes-La-Janais (Francia) dal 1961 al 1969; Forest (Belgio) dal 1961 al 1969. Catila (Argentina): prodotta fino al 1971, vetture spedite in insiemi pre-assemblati, poi montate localmente
- Produzione totale di Citroen AMI 6: 1.039.384 unità. Nel dettaglio, 483.986 Berlina (da aprile 1961 a marzo 1969), 551.880 Break (da ottobre 1964 a settembre 1969) e 3.518 Entreprise (versione Break Service a due posti, versioni vetrate e lamierate)
- Sugli ultimi modelli AMI 6 l’intensità della luce del quadro strumenti si regola con una piccola manopola, che controlla un reostato.
- Oggi, per una versione stradale in buone condizioni, la quotazione di una AMI 6 parte da 5.000 euro
- È possibile acquistarla anche in miniatura in scala 1:43 (37,00 euro), proposta sulla boutique Lifestyle Citroen in una versione AMI 6 Berlina 1967 Grigio Typhon
Citroen AMI 6: le sue evoluzioni
- 1962: vetri posteriori scorrevoli, solo a metà
- Ottobre 1964: carrozzeria tipo Break. Nuovi fari posteriori a ogiva
- Ottobre 1967: allestimento Club con fari a doppia ottica rotondi e modanature con fiancata bianca. Finiture migliorate
- Maggio 1968: fari posteriori monoblocco multifunzione. Finestrini anteriori a doppio scorrimento
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