Citroen 2CV Spot scrive la sua storia a partire dal 1976. Con la firma di classe di Serge Gevin i suoi colori vivaci hanno ispirato molte altre versioni.
La metà degli anni ‘70 è stata marcata in casa Citroen da molti eventi, positivi e negativi: l’introduzione nel ’74 della CX, l’avvio dello stabilimento ad Aulnay a nord di Parigi, la crisi petrolifera e la psicosi collettiva che ne derivò.
Quest’ultimo fattore si rivelò fatale per DS ed SM, che uscirono di produzione nel ’75. Ma in compenso riprese forza la gamma dei modelli più economici e stimolò Citroen ad esplorare nuovi progetti di motorizzazioni. È il caso della CX Diesel.
Per quanto riguarda le piccole cilindrate, con numeri in costante calo ormai da anni (dato che la Citroen 2CV era stata introdotta nel 1948) il brand stava esplorando nuove strade che avrebbero portato nel 1977 alla nascita di vetture come la LN.
Nel frattempo l’esigenza principale di Citroen era quella di frenare il calo delle vendite delle bicilindriche “classiche”, come la 2CV e la più recente Dyane. Una svolta importante la diede Serge Gevi, pittore, artista e decoratore che per Citroen aveva già progettato alcuni stand fieristici.
Da qui ci avviciniamo all’arrivo della Citroen 2CV Spot. Gevin si mise a disegnare due livree alternative per la 2CV, dai colori vivaci e decisamente giovanili:
La seconda idea piacque e fu deciso di realizzare una serie limitata (la prima nella storia Citroen) di 1.800 esemplari.
La serie limitata della futura Citroen 2CV Spot poneva il problema della produzione: un costruttore abituato a produrre circa 100.000 2CV all’anno avrebbe incontrato difficoltà nell’inserire esemplari “speciali”, con accessori specifici e uno specifico processo di verniciatura. Alla fine fu deciso l’allestimento della nuova serie speciale nella fabbrica dov’era nata la 2CV, a Levallois.
Un secondo problema era la scelta del nome: poiché “Transat” era già registrato in Francia, l’auto fu ribattezzata “Spot”, che richiamava casualmente anche l’abbreviazione di Special Orange Ténéré.
La vettura scelta come base fu la classica 2CV4, con motore di 435cc (anche se in alcuni mercati fu usata la 2CV6), nella finizione più lussuosa denominata “Club”, con la strumentazione di lusso dell’AMI6:
Il 27 marzo del 1976 l’anteprima della Citroen 2CV Spot si svolse nel contesto di un evento eccezionale: centinaia di Traction Avant, B14, Rosalie, 5 e 10 HP circondarono la fabbrica Citroen di quai de Javel nel centro di Parigi.
Era il Club Citroen che salutava il vecchio cuore del Double Chevron, il quale spostava la produzione ad Aulnay. Dentro alla grande halle de livraison, il salone vetrato dove le auto venivano controllate prima della consegna, c’era una Citroen 2CV Spot sotto gli sguardi degli appassionati Citroen.
La data del lancio: sabato, domenica e lunedì 10, 11 e 12 aprile in tutti i concessionari Citroen, i quali nel frattempo avevano ricevuto una o due 2CV Spot ed un telo (a strisce bianche e arancione) per coprire la vettura prima del suo reveal al pubblico.
1.200 Citroen 2CV Spot erano già pronte, per un totale di 1.800 quando a maggio terminò la produzione. Le prime furono vendute già il venerdì 9, quando qualche concessionario alzò il telo a favore di clienti storici del Marchio. Le ultime, quelle che erano state nascoste (poiché era scoppiata una vera caccia alla Spot) furono assegnate tra maggio e giugno.
1.800 Citroen 2CV Spot vendute in poche settimane erano la prova che la 2CV, passando da “auto per contadini” ad “auto delle nuove generazioni” aveva ancora un futuro radioso davanti a sé.
Serge Gevin avrebbe fatto proseguire questa storia di successo.
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