E’ proprio vero che il mercato del lusso (quello vero) non conosce crisi. Basti pensare che ogni singola Bugatti Chiron in previsione di produzione è già prenotata da un proprietario che se l’è cucita a sua immagine e somiglianza spendendo ben oltre i 2,4 milioni di euro richiesti dal “listino”.
Nel 2020 all’uscita della Pur Sport, la Chiron più sportiva che abbia mai graffiato l’asfalto, il successo ha superato la sua velocità massima di 350 km/h, assegnando in men che non si dica ogni slot produttivo ad un cliente. Alcuni di questi, tuttavia, non sono rimasti estasiati dal setup tanto sportivo che proponeva e all’estetica più pistaiola ed arrogante che elegante (apprezzatissimo da altrettanti acquirenti in possesso di una Bugatti). Da queste considerazioni il costruttore è partito verso un nuovo progetto: 30 esemplari di Chiron in abito da sera, la più elegante e signorile mai creata. L’avrebbero chiamata Profilée, ma il successo della Super Sport non le permise di decollare. Non subito almeno.
In Bugatti si sono detti (letteralmente):”quest’auto è troppo bella per essere nascosta” e così l’unica Chiron Profilée della storia ha preso vita, regalando al mondo automotive la massima espressione dell’eleganza di un’hypercar firmata W16 sotto forma di una one-off.
Per ora è stata vista dal vivo solo da operai, ingegneri, manager e dal fotografo che l’ha immortalata in decine di scatti, permettendo al pubblico di ammirarne ogni dettaglio in vista del primo di febbraio, giorno in cui la Bugatti Chiron Profilée verrà battuta all’asta da RM Sotheby’s.
A coprire la raffinata meccanica della Chiron, il cui cuore pulsante è un W16 quadriturbo da 1.500 CV capace di lanciare l’auto nello 0-100 in 2.3 secondi, toccare i 200 all’ora in 5.5 secondi e arrivare fino a 380 km/h di velocità massima (chiedendo proprio tutto ad un treno di gomme costoso come un’utilitaria moderna) c’è una carrozzeria in carbonio disegnata minuziosamente e sapientemente per la sua unicità.
Certo, il family feeling è imprescindibile, ma la Chiron Profilée vanta, anzitutto, dei cerchi dedicati in tinta “Le Patron”, perfettamente integrati nel colore Argent Atlantique interrotto a piccoli tratti da pennellate di Bleu Royal Carbon. Un’eleganza armocromica rispettata anche all’interno del sontuoso abitacolo: un waltzer di pelle blu e bianca, cuciture azzurre e carbonio.
Non passa inosservato il paraurti con prese d’aria modificate e una calandra più grande, primo di uno degli accorgimenti aerodinamici (e di raffreddamento) pensati per la Bugatti Chiron Profilée, seguito dal fondo piatto ridisegnato, dallo splitter anteriore e da un alettone ispirato alle prime creazioni di Jean Bugatti, la Type 46 e la Type 50 (che hanno certamente posato insieme all’ultima incarnazione della Chiron.
Qualche affinamento alla meccanica non è comunque mancato, provando che lo sviluppo di capolavori ingegneristici come certe cinematiche non avrà mai fine, anche quando sembra che l’apice sia già stato raggiunto. Bugatti dichiara che la rapportatura del cambio è stata accorciata del 15%, aggiungendo che l’assetto è stato ulteriormente irrigidito del 10% per migliorare la tenuta di strada, anche con un nuovo angolo di camber più votato al comfort di marcia.
Se siete arrivati fino a questo punto bramosi di sapere un valore stimato per la Chiron Profilée cascate male: il prezzo lo fa chi offre di più, il destino è in mano al cliente, e poi non si chiede il valore ad una Signora (o forse era l’età).
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