Bugatti presenta la Bolide, un nome che non poteva essere più azzeccato. L’asticella tra le hypercar si alza vertiginosamente e il costruttore di Molsheim arriva a offrire un’auto, omologata per la pista, con un rapporto peso potenza, incredibile, di 0,67.
Qualcosa di raro, rarissimo, anche quando i cavalli iniziano a essere tanti. Merito dei 1.850 CV combinati a un peso, ridotto all’osso, di 1.240 kg. L’ispirazione è venuta dalla Type 35 degli anni ‘30 (basta osservare la X sui fari che sulla Bolide è stata reinterpretata). Non è detto che questa vettura che fa già sognare molti possa essere la base per un futuro impiego nelle competizioni, specie visti i nuovi regolamenti per la LMDH, l’evoluzione del WEC, a partire dal 2022.
Una sorta di Lamborghini Essenza SCV12 o Ferrari P80/C ma molto più potente e performante. La base è una Chiron, anche se è difficile riconoscerne i tratti, ma il motore è sempre il W16 8.0 quadriturbo qui portato all’estremo. Così estrema che può solo essere alimentata da un carburante specifico a 110 ottani e che promette velocità massime nell’ordine dei 500 km/h!
Nuove turbine con intercooler aria-aria, scarichi alleggeriti e altre modifiche di dettaglio hanno permesso di elevare la potenza di ulteriori 250 CV rispetto alla Chiron Sport 300+. L’abitacolo è un qualcosa di fantascientifico: il sedile è in carbonio, da corsa, e il volante segue sempre lo stesso filone, con diversi pulsanti che siamo abituati a vedere sulle auto da competizione.
Per stupire il mondo, Bugatti ha dichiarato a testa alta che così configurata la Bolide potrebbe avvicinare il record ufficiale del Nordschleife stabilito dalla Porsche 919 Tribute (5 minuti e 23 secondi) ma quella era la versione decisamente evoluta della vettura capace di trionfare a Le Mans dal 2015 al 2017.
Come se non bastasse, dati come 4,4 secondi per passare da 0-200 km/h e 7,4 secondi per raggiungere i 300 km/h fanno venire la pelle d’oca ma è tutta realtà. Se avrete un po’ di pazienza in più, e sufficienti metri a disposizione, i 500 km/h dovrebbero essere toccati in appena 20 secondi.
La Bugatti Bolide è comunque un’auto generosa anche nelle dimensioni: il passo di 2,75 metri e l’altezza è di 30 centimetri più bassa rispetto a una Chiron. Basta osservare il posteriore della Bolide per vedere come ridurre l’altezza da terra si sposi perfettamente con l’efficienza del fondo, che termina con un diffusore a quasi tutta larghezza, tanto da farlo sporgere oltre le ruote (37/71 R18 al posteriore) dotati di cerchi aerodinamici (qualcosa di simile ai prototipi del Gruppo C). Rispetto alla Chiron, è partita da zero la progettazione dell’impianto frenante che può contare su piste a sei pistoncini e dischi carboceramici: ogni pinza, pensate, pesa “solo” 2,4 kg.
Sempre nell’ottica di risparmiare peso, si è provveduto a verniciare del classico blu Bugatti solo una parte della carrozzeria; il resto è stato lasciato così come nasce, con quel carbonio a vista da applausi. Infine l’air-scoop, quella bocca di aspirazione sopra l’abitacolo: la Bolide è talmente evoluta che questa componente è in grado di adattarsi, grazie a rigonfiamenti studiati appositamente, al crescere della velocità fornendo sempre la stessa quantità d’aria al motore.
Vettura da pista o meno, qui siamo davanti all’ennesimo capolavoro della Casa francese. Giusto concludere con i prezzi: i facoltosi clienti Bugatti dovranno staccare un assegno da almeno 10 milioni per aggiudicarsi una Bolide, ma ancora non sappiamo quante ne verranno prodotte.
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