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BMW Z4 2019 | Prova su strada in anteprima

Tempo di lettura: 5 minuti

La storia delle spider targate BMW inizia tanti anni fa, e già nel dopoguerra si vedevano i modelli en plein air della Doppia Elica sfrecciare per le strade europee. Nello specifico, invece, l’avventura dei modelli marchiati con la Z di Zukunft (Futuro in tedesco) iniziò nel 1988, con la BMW Z1, e proseguì negli anni successivi, attraverso Z3 e Z8.

Nel 2002 viene presentata l’erede della spider compatta Z3, che evolve nella nomenclatura, portando il nome di Z4. Tre generazioni dopo, ma con lo stesso nome, oggi arriva sulle strade italiane la BMW Z4 2019 (serie G29), che propone alcuni richiami al passato e altrettante novità. Noi l’abbiamo messa alla prova, sia su strada, sia in pista, per scoprirne pregi e difetti. Vediamo come se l’è cavata.

Esterni: posteriore da applausi, grinta e proporzioni giuste

Rispetto al modello precedente, la nuova BMW Z4 2019 è cresciuta in lunghezza di 85 millimetri, arrivando a 4,32 metri, è più larga di 74 millimetri (ora 1,86 metri) e di 13 millimetri più alta (1,30 metri). L’accorciamento di 26 millimetri dell’interasse a 2,47 metri serve ad affinare l’agilità, mentre la maggiore distanza tra le ruote, con il posteriore più largo, consente un’impronta superiore e, quindi, una stabilità aumentata.

Dopo avervi dato i “numeri”, è ora di passare al design. Tra una generazione e l’altra cambia tanto, anzi quasi tutto. La calandra a doppio rene perde i listelli orizzontali in favore di un reticolato più sportivo, mentre i fari a LED, che mantengono lo stile “angel eyes”, non si sviluppano più in orizzontale, ma propongono un inedito, e discusso, motivo verticale. Nel complesso la biposto tedesca ha un aspetto sobrio, sportivo e compatto sia che la capote sia sollevata o abbassata, grazie al cofano allungato e alle linee muscolose.

Se i fari anteriori hanno creato dibattito tra gli appassionati, il posteriore convince da qualsiasi angolazione lo si guardi

A proposito di capote, questa torna a essere in tessuto, abbandonando la soluzione cabrio coupé con tetto rigido della precedente generazione. Disponibile in tinta nera o antracite con effetto argento, si apre o ripiega in soli 10 secondi, a una velocità massima di 50 km/h.

Al posteriore spiccano lo spoiler integrato nella coda e le luci a forma di L slanciata, che riprendono il family feeling del Marchio. Il lato B convince particolarmente in tutte le soluzioni adottate, sia che abbia il doppio scarico tondo, come per la 20i e la 30i, sia con i due trapezi della M40i. I cerchi in lega leggera, infine, sono da 17 pollici per 20i e 30i, mentre la M40i monta di serie i 18 pollici, con i 19” opzionali.

Interni: qualità teutonica e spazi migliorati

Come accade per molte auto dall’indole sportiva, tutta la strumentazione e rivolta verso la postazione del guidatore; tutto è focalizzato sul suo piacere di guida. L’abitacolo si suddivide in aree trapezoidali, mentre il volante, generazione dopo generazione, propone una corona sempre più spessa. Oltre al piccolo schermo dedicato alle informazioni sulla climatizzazione, sono due i display che catturano l’attenzione. Il primo è il Live Cockpit Professional da 12,3 pollici, completamente personalizzabile, il secondo è il Control Display dell’infotainment, che misura 10,25 pollici, gestibile attraverso la classica rotella iDrive o direttamente toccando lo schermo.

Sulla BMW Z4 2019 è disponibile l’Operating System 7.0, che propone le funzioni digitali di ultima generazione, compresi i comandi vocali evoluti delle ultime generazioni di BMW.

Tecnologia e qualità tedesca. La BMW Z4 non sbaglia e propone interni in classico stile tedesco

Per quanto riguarda la qualità degli assemblaggi e le materie utilizzate non c’è di che lamentarsi, grazie a ottime finiture, pelle e Alcantara ben distribuiti lungo tutto l’abitacolo. A livello di spazio, davanti c’è posto per ogni altezza, con i sedili e il volante ampiamente regolabili, mentre il bagagliaio aumenta la sua capienza di 100 litri, arrivando a 281 litri, sia con la capote chiusa, sia aperta, a differenza del modello precedente.

Motori

I motori disponibili per la nuova BMW Z4 2019 sono tutti turbo, Euro 6d-Temp e dotati di un filtro antiparticolato che ne riduce le emissioni.

Si parte dalla sDrive 20i, dotata del 2.0 TwinPower turbo da 197 CV e 320 Nm (0-100 km/h in 6,6 secondi), disponibile sia manuale, sia automatica a 8 rapporti, si sale alla sDrive 30i da 258 CV e 400 Nm (5,4 secondi), sempre 2.0 turbo, e si arriva il 6 cilindri in linea 3.0 da 340 CV e 500 Nm della Z4 M40i (4,6 secondi). Le ultime due sono disponibili solamente con cambio automatico a 8 rapporti.

 I consumi nel ciclo misto WLTP passano dai 6 l/100 km della Z4 20i e 30i ai 7,4 l/100 km della Z4 M40i.

Alla guida della BMW Z4 2019 su strada e in pista: sportiva sì, ma comfort oltre le aspettative

Abbiamo messo alla prova le due motorizzazioni più potenti per scoprire dove si ferma la sportività della BMW Z4 2019 e dove inizia il lato più turistico della guida.

Parliamo rispettivamente di 258 CV e 340 CV, non pochi, di un quattro e un sei cilindri, entrambi sovralimentati. Tutti e due superano il muro del tanto odiato Superbollo, anche se la prima motorizzazione, equipaggiata con il 2.0 4 cilindri turbo, sfora di pochi cavalli e, quindi, di pochi euro.

Tutti i motori promettono divertimento e potenze adeguate. L’8 rapporti automatico asseconda sempre ogni desiderio

Su strada abbiamo provato la Z4 sDrive 30i, accompagnata, come di consueto, dal cambio automatico a 8 rapporti. Sin dai primi chilometri si sente che il nuovo telaio rende la vettura più agile e maneggevole, complici anche i 65 kg di peso in meno rispetto alla versione precedente, quasi del tutto risparmiati dall’utilizzo della capote in tessuto (-55 kg). Il peso complessivo della Z4 30i si attesta sui 1.430 kg, mentre la M40i sale a 1.535 kg.

La spinta del 2.0 turbo si fa sentire in ogni situazione, così come il sound, ma principalmente in modalità Sport, dove però dai due terminali di scarico esce una piacevole sinfonia, impreziosita da qualche borbottio in rilascio. Quello che emerge al tempo stesso è che, a prescindere dalla modalità scelta con il selettore Driving Experience Control (disponibili anche Eco, Comfort e Adaptive), il comfort è sempre di ottimo livello, grazie anche a un asse anteriore a doppio snodo e un asse posteriore a cinque bracci, che fa il suo debutto sulla BMW Z4 2019. Questa soluzione, infatti, mantiene l’equilibrio tra sportività e comodità, il che non porta mai all’esasperazione dell’assetto o al “rimbalzare” tra le buche.

La scelta di non adottare una configurazione più sportiva porta sempre un filo di beccheggio e di rollio al corpo vettura, e questo avvalora ulteriormente la nostra tesi di una Z4 più Granturismo, rispetto a una sportività “nuda e cruda”. Inoltre, lo sterzo adattivo che regola sia il servosterzo che l’angolo di sterzata si adatta bene a ogni situazione, rendendo la guida molto piacevole, anche se a volte non restituisce il perfetto feedback nelle situazioni limite.

D’altro canto, la 30i sembra la spider adatta perfettamente a un utilizzo a 360 gradi, dalla città, tra le buche, il traffico e gli spazi ristretti, alla gita fuoriporta, con una bella dose di cavalleria e la trazione posteriore, che comunque sanno far divertire, passando per i tratti autostradali, dove il motore si rivela non eccessivamente assetato e il grande lavoro di insonorizzazione permette di viaggiare tranquilli.

In un mix tra sportività e comfort, la BMW Z4 2019 propone una buona dose di entrambi e una capacità di trasformarsi quasi camaleontica

Discorso leggermente diverso per la nuova BMW Z4 M40i provata in pista, dove il sistema di sospensioni Adaptive M Sport, i freni M Sport e il differenziale meccanico a controllo elettronico, presenti in opzione su 30i e inclusi nella dotazione standard della M40i, fanno la differenza insieme al motore. All’interno dell’Autodromo di Vallelunga, infatti, abbiamo constatato che, per quanto possa essere “morbida” la vettura, difficilmente si scompone (merito anche della distribuzione dei pesi 50:50) o si affatica nell’impianto frenante, reggendo molto bene una sequenza interessante di “hot lap”. Peraltro stiamo parlando di un circuito non così semplice e lineare, capace, quindi, di sollecitare per bene ogni componente della Z4. Abbastanza permissivi i controlli (disinseribili praticamente del tutto), che permettono una leggera sbandata e non tagliano mai in maniera netta la potenza alla vettura.

Dal lato della sicurezza, infine, è presente un’ampia gamma di sistemi di assistenza alla guida, come il Collision Warning, il Pedestrian Warning con funzione City Braking e il sistema di Lane Departure Warning. Questi sono di serie, mentre in optional ci sono l’Active Cruise Control con la funzione Stop&Go, il Lane Change Warning System, il Rear Collision Prevention e il CrossTraffic Alert, insieme al sistema Speed Limit Info con display No Passing Info.

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Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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