La BMW X1 2022 si presenta ai nastri di partenza (sono già ordinabili i benzina e Diesel, anche mild hybrid) con la terza generazione, la più sicura, evoluta e bella da guidare di sempre. Non a caso diciamo bella da guidare perchè l’handling raggiunto dal nuovo modello è qualcosa che ci ha stupito dopo questo primo contatto. A nostra disposizione una xDrive 23d, modello di punta della gamma Diesel, in attesa di salire a bordo, tra pochi mesi, dell’ibrido plug-in e dell’elettrica iX1.
Cambia rispetto alla seconda generazione, in tutte e tre le dimensioni, e cambia tanto dentro come avremo modo di scoprire in questo primo contatto che ci ha permesso di testare la vettura sia in autostrada, dove abbiamo testato consumi e ADAS, sia sul misto dell’Oltrepo’ Pavese dove c’è stato modo di studiare il piacere di guida a bordo della rinnovata X1.
Vediamo, quindi, come cambia fuori e dentro la nuova X1 2022, quali sono i nuovi motori, le prime impressioni alla guida e il prezzo del SUV della Casa tedesca.
Le dimensioni della BMW X1 2022 cambiano rispetto al passato, anche se lievemente:
Rispetto alla seconda generazione, si segnalano ben 5,3 centimetri in più di lunghezza grazie alla nuova piattaforma, poco più di 2 centimetri in larghezza e circa 3 centimetri in altezza. Cambia, e non poco, il frontale: la firma luminosa cambia con le luci diurne a LED che sono state letteralmente ribaltate, ora sono a forma di L rovesciata. I fari adattivi con abbaglianti a matrice di LED sono contenuti in gruppi ottici più appuntiti rispetto al passato, così come cresce in superficie il doppio rene che al centro ospita la telecamera e i sensori dei sistemi di assistenza alla guida. La versione MSport a nostra disposizione ha un look che non lascia indifferenti: nuovo il paraurti, ora arricchito da fondamentali feritoie che permettono un miglior scorrimento dei flussi lungo il corpo vettura, così come nuovi sono i passaruota squadrati che enfatizzano l’aspetto da fuoristrada.
Dietro, i gruppi ottici si sviluppano quasi a coprire l’intera larghezza del portellone e il disegno dei LED è sicuramente d’impatto. Tutte le X1 montano di serie i cerchi di serie da 17″, le X Line e le MSport montano i 18″. A disposizione anche i 19″ e, per la prima volta, i 20″. Dieci tinte metallizzate e due pastello completano gli esterni della BMW X1 2022.
Gli interni della BMW X1 2022 sono stati completamente rinnovati. C’è molto di già visto sulla nuova Serie 2 Active Tourer, nella fattispecie per quanto riguarda la parte alta della plancia dove spicca il nuovo schermo Curved con OS8. La posizione di guida e l’isola centrale, seppur molto diversa, ricordano invece la iX. Sull’isola si ha sotto controllo ogni aspetto “fisico” della vettura, dalla scelta della modalità di marcia al tasto di avviamento, passando per il freno di stazionamento elettronico e per la selezione delle modalità di guida (ora My Modes). Di serie il clima automatico, con la nuova conformazione delle bocchette: la centrale, molto sottile, può essere orientata sia sul conducente sia sul passeggero, le altre sono dedicate. Inutile sottolineare la qualità costruttiva, ineccepibile. Il clima, però, è solo bi-zona: dietro i passeggeri non possono regolare la temperatura, bensì accedere alle due prese USB-C (4 in totale con le 2 anteriori) per caricare i loro device. Con la versione rinnovata del BMW iDrive, i comandi vocali migliorano, sono di serie Apple CarPlay e Android Auto wireless, la BMW Digital Key Plus (configurabile tramite smartphone) e la Personal eSIM progettata per la tecnologia 5G.
Rinnovati anche i sedili, ora con pelle Sensatec perforata e Vernasca. Figurano, nella corposa lista optional, sedili dal taglio più sportivo, regolazione elettrica con funzione di memoria e supporto lombare con funzione di massaggio. Nuovo anche l’airbag posto tra i sedili anteriori per evitare lo scontro tra conducente e passeggero. Sul sedile posteriore gli schienali si abbattono sempre 40:20:40 e, sulle versioni endotermiche (e mild hybrid), si può richiedere a pagamento (310 euro, la panca posteriore scorrevole che permette di aumentare di 40 litri la capacità utile del bagagliaio. Si passa, così, da 500 a 540 litri, fino a 1.600 litri di capacità massima con tutti i sedili in posizione avanzata. Ovviamente si riduce notevolmente lo spazio per le ginocchia, com’è normale che sia, ma si guadagna tanto spazio per caricare scatole e altri oggetti nell’ampio vano posteriore.
Molteplici i motori della BMW X1 2022: due le versioni puramente endotermiche, le sDrive 18i e la sDrive 18d. Entrambe sono dotate della sola trazione anteriore ma sono già equipaggiate con il cambio automatico: la sDrive 18i è un 1.5, tre cilindri, da 136 CV, mentre la Diesel è un 2 litri da 150 CV e 360 Nm di coppia. Il medio di gamma si ha, rispettivamente, con le 20i e le 20d: la differenza è la sola trazione anteriore sul benzina, che rimane un tre cilindri mild hybrid 48V da 170 CV. Il Diesel sale di potenza, grazie al mild hybrid, aggiungendo 13 CV rispetto al motore base e soprattutto la trazione integrale xDrive.
La xDrive 23i è l’unica motorizzazione benzina con la trazione integrale e spinge la X1 da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi per una velocità massima di 233 km/h. Lato Diesel, la xDrive 23d, versione da noi provata, conta su una potenza di 211 CV e su una coppia di 400 Nm tra i 1.500 e i 2.750 giri/min. Tutti i motori montano di serie il cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti.
Lato ibrido plug-in ed elettrico, i motori della BMW X1 2022 si dividono tra i due PHEV xDrive 25e (1.5 tre cilindri da 136 CV + motore elettrico da 109 CV: potenza di sistema 245 CV) e 30e (1.5 tre cilindri da 150 CV + motore elettrico da 177 CV: potenza di sistema 326 CV). Per entrambe la batteria è da 14,2 kWh e l’autonomia può arrivare fino a 90 chilometri con una singola ricarica. L’elettrica iX1, infine, ha 313 CV (potenza di picco, omologata 272 CV), la batteria ha una capacità netta di 64,7 kWh cui corrispondono fino a 440 chilometri di autonomia.
Come accennato, abbiamo provato la BMW X1 2022 con la motorizzazione xDrive 23d 48V sul tragitto che da Milano sud ci ha portato fino all’Oltrepò Pavese, e ritorno. Nel primo tratto siamo rimasti favorevolmente colpiti dai consumi (5,2 l/100 km a velocità da codice), leggermente meno dai fruscii aerodinamici creati dalle grandi calotte dei retrovisori. Molto bene anche i sistemi di assistenza alla guida: la versione in prova montava la massima evoluzione dei pacchetti di ADAS disponibile (il Driving Assistant Professional) e il mantenimento della corsia, così come della velocità di crociera, è ora quasi esente da difetti. Grazie alla posizione di guida rialzata di cui sopra, inoltre, specie in autostrada si gode di una vista che gli 1,64 metri di altezza della vettura potrebbero non far presagire.
Usciti dall’autostrada, inizia il test tra le curve di quella che è la versione più potente tra le motorizzazioni a gasolio, nonchè appena 7 CV meno potente della xDrive 23i a benzina che di cavalli ne conta 218. Un motore molto rotondo, sicuramente sfruttabile, coadiuvato da quei 400 Nm disponibili quasi subito che fanno pensare, ancora una volta, sul perchè i Diesel siano già condannati all’estinzione. Un destino già deciso, con una BMW da una parte impegnata a stretto giro nella strategia di elettrificazione (novità sono attese nel 2023, a partire dalla nuova i5) e allo stesso tempo consapevole della sua forza nel campo delle “vecchie” motorizzazioni tradizionali.
Tradizionali fino a un certo punto. Già l’ultimo restyling della precedente X1 ha affrontato il tema elettrificazione, mentre la nuova monta la rinnovata generazione del sistema mild hybrid 48V che, tra le altre cose, ha portato una gradevole novità anche in abitacolo. Si tratta della funzione “Boost”, attivabile tirando verso di sè il paddle di sinistra per qualche secondo. L’effetto, a batteria carica, sono circa 10 CV che consentono di completare un sorpasso in scioltezza. L’ibrido leggero, ovviamente, non si limita a questo. I consumi nel misto hanno confermato la bontà del sistema, con un promettente 6,5 l/100 km alla fine del percorso.
Molto è merito della migliorata efficienza aerodinamica ma se l’attenzione cade, come giusto, sul sistema 48V, ora il motorino elettrico è direttamente integrato nel cambio e contribuisce sia nel recupero energetico sia nell’erogazione, come dimostrato dal paddle di cui sopra. Solo il mild hybrid contribuisce per 19 CV nelle motorizzazioni MHEV. Selezionando i diversi My Modes, dove la Efficient ha sostituito la tradizionale Eco Pro, si possono ulteriormente settare diversi parametri che dipendono dalla modalità di guida in essere. In Sport, ad esempio, lo sterzo può essere impostato su Comfort o su Sport, così come l’erogazione Sport Plus esclude di default il controllo di stabilità.
Lato sterzo, il comando è veramente molto preciso in curva e progressivo il giusto nella consistenza. In città, meglio usarlo nella modalità Comfort. Per chiudere con l’assetto la versione MSport monta di serie le sospensioni adattive, optional che ci sentiamo di consigliare sugli altri allestimenti (per 710 euro) perchè fanno realmente la differenza nella guida di quello che rimane, da ogni lato lo si guardi, un SUV con tanto di baricentro alto.
Veniamo al prezzo della BMW X1 2022, che parte da 39.700 euro per la versione sDrive18i da 136 CV in allestimento base. A quest’ultimo si aggiungono l’allestimento X-Line medio di gamma e la più ricca MSport, nella fattispecie è la versione che abbiamo provato nel primo contatto e che compare nelle gallerie fotografiche a corredo di questo articolo. Le motorizzazioni mild hybrid partono da 42.900 euro (sDrive20i da 170 CV) e le integrali da 48.200 euro (xDrive23i 218 CV). Lato Diesel, si parte da 41.700 euro (2.000 euro più del benzina) e anche in questo caso sono tre, come abbiamo visto, le motorizzazioni a gasolio di cui due mild hybrid. Seguiranno, da novembre, le ibride plug-in (la 25e xDrive da 245 CV parte da 49.900 euro) e l’elettrica sul quale BMW punta molto nel segmento dei SUV, la nuova iX1.
Il prezzo della BMW X1 2022 elettrica parte da 57.200 euro. La dotazione è davvero molto completa già a partire dall’allestimento base, con la X-Line che aggiunge gli interni in Sensatec, cerchi da 18″, Chrome Line esterna alluminio satinato, pannello strumenti Luxury. La MSport monta di serie le sospensioni adattive M (sempre di serie sulle MSport e sull’elettrica, a 710 euro sugli altri allestimenti), i sedili anteriori sportivi in Alcantara, la colorazione Alpine White, volante M Sport, dettagli specifici M Sport. Il Premium Package (1.800 euro) comprende il retrovisore interno autoabbagliante, l’High Beam Assistant, Driving Assistant Plus Preparation, Comfort Access, retrovisori interni autoabbaglianti e ripiegabili elettricamente, fari Bi-LED adattivi, piastra ricarica wireless e predisposizione per riscaldamento sedili anteriori.
L’Innovation Package (3.200 euro) comprende Comfort Access, High Beam Assistant, fari Bi-LED adattivi, Parking Assistant Plus, piastra di ricarica wireless, BMW Live Cockpit Professional e Head-Up display (singolo costa 930 euro). Per quanto riguarda le colorazioni non costa di più la pastello Black, mentre le metallizzate partono da 900 euro e arrivano ai 2.400 euro dell’affascinante Frozen Pure Grey Metallic, colore dell’esemplare provato. I sistemi di assistenza alla guida sono divisi in tre pacchetti (Driving Assist a 600 euro, Driving Assist Plus a 770 euro e Driving Assistant Professional a 2.000 euro).
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