G80 e G82. Con queste sigle nasce la nuova generazione di vettura M targate BMW, rispettivamente M3 ed M4 2021. Una scelta forte e un netto distacco rispetto al passato, soprattutto a livello di design, ma anche con un notevole aumento di potenza e tante nuove soluzioni, sia tecniche sia tecnologiche, che spostano verso l’alto l’asticella delle prestazioni.
Dall’altra parte, le due auto crescono nelle dimensioni e nel peso, sposando una filosofia più moderna, che consente l’aumento della massa a fronte di più cavalli e di una tecnica sempre più raffinata. Per scoprire come sono fatte e come si comportano su strada, abbiamo provato in anteprima le BMW M3 ed M4 2021 tra i cordoli del Misano World Circuit. Scopriamo com’è andato il nostro primo contatto.
I due modelli sono uniti dal frontale, che caratterizza fortemente entrambi per via del nuovo doppio rene, segnando un cambiamento notevole rispetto alla generazione precedente, ma c’è un omaggio chiaro a storiche auto bavaresi con il doppio rene come la CS e CSL. Nei due modelli M3 ed M4 è, infatti, presente una grande griglia a doppio rene verticale con barre orizzontali e un cofano molto sagomato che esalta proprio la nuova bocca di queste M. Molto belli i fari full-LED, che sono di serie, mentre i fari adattivi a LED con tecnologia BMW Laserlight possono essere forniti come optional.
Le fiancate delle vetture iniziano il processo di differenziazione tra i due modelli. Ovviamente le due porte in meno sulla M4 segnano un distacco notevole, ma i due modelli sono accomunati anche dai passaruota fortemente scolpiti con le branchie M e dalle minigonne laterali ben visibili. La dotazione standard prevede cerchi in lega leggera M, da 18 pollici sull’asse anteriore e da 19 pollici sul posteriore e pneumatici da 275/40 ZR18 all’anteriore e 285/35 ZR19 al posteriore. Molto consigliata, soprattutto dal punto di vista estetico, la scelta dei cerchi da 19 ant. e 20 pollici post. poiché la linea di cintura alta e le dimensioni generose delle vetture (la lunghezza di M3 ed M4 è di 4,79 metri) tendono a far sembrare più piccole le ruote.
Il tetto è in resina rinforzata con fibra di carbonio (CFRP) con alette ottimizzate dal punto di vista aerodinamico, cui si aggiunge uno spoiler posteriore e le due coppie di terminali di scarico, ormai diventate una caratteristica abituale delle vetture M. Molto bello esteticamente l’estrattore posteriore, che però presenta una finitura lucida a contrasto con la carrozzeria che rischia di essere soggetta facilmente a righe e sporco. Raccomandata la scelta di optare per l’estrattore in fibra di carbonio, che offre un altro tipo di resa.
Per concludere, le firme luminose dei gruppi ottici posteriori mantengono la loro identità ereditata dai modelli “tradizionali”.
Durante il nostro primo contatto non ci siamo dedicati molto agli interni delle BMW M3 ed M4 2021, che rappresentano un’evoluzione in chiave sportiva di quello che già è presente sui modelli tradizionali. Di serie ci sono i sedili sportivi M regolabili elettricamente rivestiti in pelle Merino, con la ventilazione disponibile per la prima volta. Il vero punto forte, però, è dato dai nuovi sedili avvolgenti M Carbon con una struttura che consente anche l’uso di cinture di sicurezza a più punti, la possibilità di rimuovere una parte del poggiatesta in modo da rendere più facile la guida con il casco, e, soprattutto una bellezza fuori dall’ordinario. 10 i kg che si risparmiano con queste sedute, che rimangono però regolabili elettricamente, per non perdere il carattere da GT che M3 ed M4 vogliono sempre proporre nell’utilizzo quotidiano.
L’equipaggiamento standard, tra cui il climatizzatore automatico a tre zone, l’illuminazione interna a LED con illuminazione d’ambiente e un sistema di altoparlanti hi-fi, migliora il comfort nella guida quotidiana e nei viaggi più lunghi. A livello tecnologico, poi, c’è il quadro strumenti digitale BMW Live Cockpit Professional, con il suo raggruppamento di display completamente digitale, il sistema di navigazione basato su cloud BMW Maps, il BMW Intelligent Personal Assistant e l’integrazione aggiornata dello smartphone con Apple CarPlay e Android Auto.
Una piccola nota sul volante: sulle M3 ed M4 è presente l’interpretazione M Sport, con i profili in fibra di carbonio e i bei paddle del cambio con retro di colore rosso. A mio personale parere devo ammettere che preferivo il “vecchio” volante M, più snello e sportivo.
Sotto il cofano delle nuove BMW M3 ed M4 2021 c’è il classico motore 6 cilindri in linea Twin Power Turbo con mono scroll e ulteriori diversi ritocchi per migliorare l’efficienza e aumentare la cavalleria. Le M di nuova generazione sono disponibili in due versioni: le prime hanno 480 CV a 6.250 giri/min, con relativa coppia massima di 550 Nm tra i 2.650 e i 6.130 giri, mentre le M3 ed M4 Competition, portano il limite a 510 CV, con 650 Nm di coppia, sempre nel range 2.750-5.500 giri/min. Le versioni meno potenti mettono a disposizione anche il cambio manuale a 6 rapporti, mentre le due Competition che abbiamo guidato sono dotate esclusivamente dello Steptronic a 8 rapporti. La trazione per il momento è solamente posteriore, ma è previsto l’arrivo dell’inedita M3 Touring e delle edizioni xDrive, con trazione integrale disinseribile.
Parliamo ancora di numeri: per lo 0-100 km/h, la 480 CV lo copre in 4,2 secondi, mentre la 510 CV ci mette 3,9 secondi, con una velocità massima, autolimitata a 290 km/h.
Scendiamo, quindi, in pista per un primo assaggio delle due vetture. Guidiamo, infatti, prima la M3 Competition e poi la M4 Competition per alcuni giri sul circuito di Misano Adriatico. Un breve test drive che, però, ci permette già di capire l’indole di queste due auto, ricche di tecnologia a favore delle performance.
Iniziamo dal motore, che propone un’erogazione lineare, ma molto corposa. L’aumento di cavalli si percepisce e, man mano che si sale di velocità, si gode di un allungo praticamente instancabile, il tutto accompagnato da un buon sound complessivo, nonostante i filtri antiparticolato abbiamo ormai “strozzato” tutte le colonne sonore meritevoli. A far percepire al guidatore delle note ancora più spinte ci pensano i convogliatori del sound del motore in abitacolo, in modo da ottenere un coinvolgimento maggiore durante la guida. In alcuni casi, al rilascio dell’acceleratore, si percepisce anche un timido scoppiettio.
Tra le curve, invece, abbiamo potuto notare il grande miglioramento dello sterzo rispetto agli altri modelli non firmati M. Il comando sulle M3 ed M4 risulta un po’ più consistente e preciso, anche se manca proprio un filo di “sincerità” in più per renderlo perfetto. Bene, invece, l’agilità dell’auto, che con una buona dose di tecnologia riesce a nascondere in parte i circa 1.750 kg dell’auto, rendendo le M3 ed M4 più snelle e reattive. Alcune di queste chicche tecniche sono comprese nell’opzionale M Drive Professional, un pacchetto che include l’M Traction Control, l’M Drift Analyzer e l’M Laptimer. Il primo consente di adattare la nuova funzione integrata di limitazione dello slittamento delle ruote del sistema DSC (attraverso una regolazione da 0 a 10) alle preferenze e alle esigenze personali del guidatore. Il secondo registra e valuta le statistiche di guida pubblicate nelle manovre dinamiche in curva e l’ultimo fornisce i tempi sul giro e altre informazioni generate durante le sessioni in pista.
Un focus particolare lo merita l’M Traction Control, che deriva dal mondo delle corse e fornisce un vero aiuto agli amanti della trazione posteriore che amano divertirsi in sicurezza. Disattivandolo del tutto si può far intraversare l’auto con grande semplicità e in maniera molto graduale, mentre man mano che si aumentano i livelli di controllo, l’auto disegnerà virgole nere – più o meno evidenti – sull’asfalto, salvo poi tagliare la potenza e raddrizzarsi praticamente in maniera autonoma. Con questa serie di settaggi è veramente facile cucirsi addosso l’auto e non solo, anche prevedere il comportamento della vettura, sull’asciutto e sul bagnato.
All’efficacia di questa vettura si unisce anche l’impianto frenante in carboceramica (optional), che ha assicurato una frenata infaticabile durante la sessione in pista, oltre a un buon mordente nelle staccate più dure, facendo percepire una notevole differenza tra i due settaggi disponibili: la frenata comfort e la frenata sport.
Ultimo, ma non per importanza, è il cambio automatico da noi provato. M3 ed M4 hanno abbandonato il doppia frizione in favore del convertitore di coppia della ZF a 8 rapporti, che non fa rimpiangere la vecchia trasmissione, soprattutto per l’intuitività in modalità automatica. Tanto particolare quanto poco utile, la possibilità di scegliere tra tre velocità di cambiata, con la terza (la più veloce) che rimane comunque non così estrema come ci si aspettava.
Ricapitolando, M3 ed M4 sono due vetture che compiono un passo tecnologico notevole, portando una selezione dei profili di guida e delle impostazioni preferite, che neanche alcune vetture da corsa riescono a offrire. Dal controllo di trazione, alla frenata, allo sterzo, all’assetto, alla velocità del cambio e ai cari vecchi tasti M1 ed M2, la vettura è configurabile a proprio piacimento, senza perdere, però, quella buona dose di comfort da GT, che la rende adatta anche all’uso quotidiano. Ci aspettavamo più cattiveria dalle Competition? Forse, ma nel complesso una berlina e una coupé così ben studiate a 360° non le trovate da nessuna parte.
La gamma è molto semplice, poiché esistono due varianti con due step di potenza: la BMW M3 parte da 95.900 euro e la M4 parte da 96.500 euro, mentre la M3 Competition costa 100.400 euro e la M4 Competition costa 101.000 euro.
Lunga, lunghissima, come sempre, la lista degli optional, che permette di personalizzare a proprio piacimento la vettura, ma attenzione al prezzo di M3 ed M4 che può anche superare di slancio 120.000 euro. Tra i principali accessori che si possono equipaggiare vi segnaliamo:
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