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Battlefield Hardline

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Poliziotto buono, poliziotto cattivo, e tanti nemici, è il life motive di Battlefield Hardline. Il giovane Nick Mendoza, un poliziotto onesto che suo malgrado viene coinvolto in una situazione più grande di lui, dalla quale dovrà provare ad uscirne in qualche modo.

I temi trattati saranno quelli classici e andranno dalla corruzione alla difficoltà di portare avanti un lavoro così delicato e pericoloso, e vi faranno vivere la storia dai due lati della barricata: dalla parte dei buoni o dei cattivi. Il nostro protagonista si troverà insignito del potere di arrestare i criminali semplicemente mostrando il suo distintivo, bloccandoli sul posto e facendoli arrendere quasi istantaneamente oppure sparare e inseguire i nemici più pericolosi. Con la semplice pressione dello stick sarà poi possibile ammanettarli e lasciarli inermi sul terreno.

Un obiezione si può fare al single player: le care vecchie campagne in singolo sono una specie in via d’estinzione. Dopo il crollo verticale del single player, ecco spuntare un format alternativo alla campagna tradizionale, una modalità episodica e seriale aperta a futura espansione, stagione dopo stagione.

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Il taglio della regia, la divisione in episodi e i filmati riassumono quello che è successo “nelle scorse puntate” o ci stuzzicano su quello che avverrà “prossimamente” attraverso flashbak o flashforward, accorciano in maniera impressionante le distanze tra videogiochi e televisione, e si sposano molto bene con la modalità in singolo giocatore, che può essere interrotta e ripresa senza grossi traumi.

Peccato che i livelli siano suddivisi in comparti stagni: capiterà spesso di lasciare alle spalle un inferno di morti ed esplosioni per proseguire come se nulla fosse successo. In ossequio alla nuova tematica, entrano in gioco i soldi, grazie a cui comprarsi le armi, gli accessori e i gadget che si desiderano senza attendere di aver raggiunto criteri particolari o aspettare per sbloccarli.

I veicoli: fisica leggera ma emozioni forti

Tutti i veicoli aggiunti in Hardline sono inediti e decisamente più veloci di quelli a cui siete abituati normalmente, ma riportano una fisica leggera, solo abbozzata che rende davvero ridicoli gli impatti. Eppure le nuove idee funzionano grazie ad una riuscita implementazione dei passeggeri, che possono sporgersi e sparare dai finestrini liberamente, così come la possibilità di uccidere sul colpo il pilota e far arrestare il mezzo, spesso causando roadkill caotiche e imprevedibili. Anche la versione su quattro ruote chiamata Hotwire funziona: i due team per fare punti dovranno prendere possesso non di una zona, ma di uno specifico veicolo che dovrà poi essere mantenuto alla velocità di crociera massima il più a lungo possibile. Qui è però già possibile notare come l’assenza di armi dal grosso potere distruttivo spinga ad usare un lanciagranate, l’unica arma adatta allo scontro veicolare.

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Riassumento Hardline è un multiplayer bel calibrato, anche se alcune mappe non sempre all’altezza e un single player, che nonostante la brevità, funziona, come regia e storia. Insomma uno sparatutto emozionante e sulla falsariga degli altri Battlefield, ma con uno scenario metropolitano molto più intrigante.

 

Aspirante pilota

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica.
La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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