Le auto GPL da anni si sono conquistate una fetta di mercato, più o meno importante, in base al paese di riferimento. Qui da noi in Italia, si trovano in buona posizione nella classifica delle vendite e alla prova dei fatti una auto a GPL fa risparmiare, soprattutto se si percorrono molti chilometri l’anno. Vediamo come funzionano, quali sono i vantaggi, se sono sicure e quanto convengono.
Gas di petrolio liquefatto o gas di petrolio liquefatto (GPL o gas LPG), è un infiammabile miscela di idrocarburi gas utilizzati come combustibile in apparecchi di riscaldamento, cottura, e ovviamente nei veicoli.
Le varietà di GPL acquistate e vendute includono miscele principalmente propano e butano. Nell’inverno dell’emisfero settentrionale, le miscele contengono più propano, per evitare il congelamento, mentre in estate contengono più butano.
Poiché il suo punto di ebollizione è inferiore alla temperatura ambiente, il GPL evapora rapidamente a temperature e pressioni normali e viene solitamente fornito in recipienti di acciaio pressurizzati. In genere sono riempiti all’80-85% della loro capacità per consentire l’espansione termica del liquido contenuto. Il rapporto tra i volumi del gas vaporizzato e del gas liquefatto varia a seconda della composizione, della pressione e della temperatura, ma è generalmente di circa 250:1.
Il GPL è più pesante dell’aria, a differenza del gas naturale, e quindi scorrerà lungo i pavimenti e tenderà a depositarsi in punti bassi, come gli scantinati o garage, per questo è più pericoloso del metano e sono vietate le soste nei piani inferiori dei parcheggi sotterranei. Ci sono due pericoli principali da questo. La prima è una possibile esplosione se la miscela di GPL e aria rientra nei limiti esplosivi e c’è una fonte di accensione. Il secondo è il soffocamento a causa dell’aria di spostamento del GPL, che provoca una diminuzione della concentrazione di ossigeno.
Quando il GPL viene utilizzato per alimentare i motori a combustione interna , viene spesso definito autogas o propano automatico. In alcuni paesi, è stato utilizzato dagli anni ’40 come alternativa a benzina per i motori ad accensione comandata.
Il GPL ha una densità energetica inferiore per litro rispetto alla benzina, quindi il consumo di carburante equivalente è maggiore. Molti governi impongono meno tasse sul GPL che sulla benzina, il che aiuta a compensare il maggiore consumo. Il propano è il terzo carburante per motore più utilizzato al mondo. Secondo le stime del 2013, oltre 24,9 milioni di veicoli sono alimentati a gas propano in tutto il mondo. Oltre 25 milioni di tonnellate vengono utilizzate ogni anno come carburante per veicoli.
Il GPL fornisce una minore lubrificazione delle valvole e del cilindro superiore rispetto alla benzina o al diesel, quindi i motori alimentati a GPL sono più soggetti all’usura se non vengono opportunamente modificati.
I kit di conversione possono commutare un veicolo dedicato alla benzina all’utilizzo di un doppio sistema, in cui sia la benzina che il GPL sono utilizzati nello stesso veicolo.
Se per percorrere 100 km a benzina si spendono oltre 15 euro, diventano circa 12 a gasolio, ne bastano solo 6 con le auto GPL e qualcosa meno con il metano. Al risparmio si aggiunge la possibilità di circolare liberamente in caso di limitazioni al traffico, che con la stagione invernale coinvolgono milioni di automobilisti, soprattutto nelle aree urbane.
Inoltre, le auto a gas offrono performance ambientali migliori delle auto tradizionali con standard avanzati: dal 10 al 20% in meno di CO2 rispetto a un’auto a benzina, quasi l’80% in meno di NOX e il 40% di PM10 rispetto a un’auto diesel Euro 6.
L’investimento affrontato per la trasformazione a gas, o per l’acquisto di un’auto bifuel, può essere recuperato in tempi brevi: un’auto che percorre 20.000 km all’anno con un consumo di 10 km/litro, ammortizza la maggior spesa in meno di 12 mesi. Problemi di rifornimento? Difficile, sono oltre 3.900 i distributori in tutta Italia, molto più diffusi al centro e al nord. Meno al sud e nelle Isole.
Se l’auto è nata a benzina si può trasformare in GPL. Il costo varia a seconda del tipo di impianto, scelto in base al tipo di vettura: a carburatore, ad iniezione senza o con marmitta catalitica o ad iniezione diretta. Ci sono poi fattori di tipo territoriale legati alla domanda e all’offerta: lo stesso tipo di impianto può avere prezzi leggermente diversi. Come sempre è meglio diffidare dei prezzi troppo vantaggiosi, perché potrebbero nascondere o un prodotto di dubbia provenienza o scarsa esperienza dell’operatore. La forbice può andare da circa 8-900 euro per un impianto tradizionale 3/4 cilindri a circa 900-1.000 per un impianto a iniezione sequenziale 3/4 cilindri fino ai 1.600-1.900 dell’iniezione diretta. È importante scegliere un’officina di indubbia professionalità, parte di una rete nazionale.
Certo, anche le auto ibride possono essere trasformate a GPL o a metano. La Motorizzazione con una circolare del 2013 ne regolamenta l’omologazione e l’installazione. Sono già in circolazione diversi esemplari, che consentono ottime economie di esercizio, è un tipo di intervento nel quale crediamo molto. Le procedure di collaudo sono uguali rispetto a quelle dei veicoli a benzina. La modifica all’alimentazione del veicolo verrà quindi annotata sulla carta di circolazione.
È opportuno prevedere tagliandi periodici attenendosi alle indicazioni del costruttore. Importante, quando è presente, la regolare sostituzione del filtro, ogni 15 mila km circa. Insieme alla taratura dell’impianto e al serraggio dei bulloni. Operazione che ha un costo molto basso, nell’ordine dei 50 euro. Suggeriamo ai clienti anche additivi da aggiungere al GPL per pulire ogni 5.000 km circa i condotti dell’iniezione. Anche l’olio è importante: l’impianto lavora a temperature un po’ più alte rispetto al funzionamento a benzina e deve essere di ottima qualità. E ogni tanto è sempre bene usare l’auto solo a benzina, per “lubrificare” le parti in movimento.
Il serbatoio, insieme al gruppo valvolare, deve essere sostituito ogni 10 anni. La sostituzione deve essere annotata sulla carta di circolazione dopo avere sottoposto nuovamente l’auto al collaudo tecnico della Motorizzazione Civile. Invece il veicolo convertito a GPL (o a metano) è soggetto al collaudo tecnico da parte degli uffici provinciali della Motorizzazione Civile del capoluogo di provincia ove ha sede l’officina installatrice. Superato il collaudo, viene aggiornata la carta di circolazione per attestare l’avvenuta installazione dell’impianto a gas. Pensa a tutto l’officina e il fermo auto è minimo, generalmente 2 giorni.
È vero che le auto a gas (metano o GPL) hanno una leggera perdita di prestazioni rispetto ad un puro benzina, ma non un valore così elevato come ci si può attendere. Sia per GPL che per metano, per impianti montati in fabbrica e su auto di ultima generazione, la perdita di potenza arriva ad un massimo del 10% rispetto ad una motorizzazione normale – in ogni caso parliamo di bi fuel sia per il metano che per il GPL visto che è sempre presente un serbatoio standard -, ma nella maggior parte dei casi si riscontrano potenze ideali uguali alle vetture con combustibili “classici”, specie se motori dotati di turbocompressore.
Uno degli elementi di maggiore criticità per i consumatori, che molto spesso collegano la presenza di una bombola o di un serbatoio aggiuntivo ad un potenziale rischio in caso di incidente. Gli impianti GPL sono costruiti secondo standard molto rigidi e severi, oltre ad essere sviluppati con un altissimo grado di resistenza agli urti e a potenziali fughe. Pensate che un serbatoio di GPL viene testato a pressioni di circa 200 bar, potendo resister ad almeno il doppio, inoltre una serie di valvole “intelligenti” permettono la fuoriuscita sicura del gas in caso di incendio. Nelle auto il serbatoio GPL è comunque dotato di valvola di sicurezza che impedisce il riempimento oltre l’80% della capacità massima.
Le auto GPL non sono per “vecchi”: lo dimostrano i 22mila giovani tra i 18 e i 35 anni che nel 2014 hanno scelto questo tipo di alimentazione
Al GPL si è spesso associato un utente maturo, ma i dati smentiscono il luogo comune: se in Italia gli under 35 rappresentano il 17,7% del mercato totale, tale percentuale supera il 20% nelle immatricolazioni GPL. Una fetta di mercato importante che conferma la convenienza di questo carburante alternativo sia per l’ambiente, sia per le tasche degli italiani.
Nonostante il crollo del prezzo del petrolio, infatti, il GPL continua ad essere il carburante più conveniente rispetto a diesel e benzina: in media il GPL costa il 40-45% in meno rispetto alla benzina. Si presta quindi ad essere prescelto dai giovani, non solo perché su di loro pesa maggiormente la crisi economica, ma anche perché rappresenta una scelta sostenibile per l’ambiente.
In Italia sono circa 2 milioni le auto a GPL che possono contare su una fornita rete di distribuzione su tutto il territorio nazionale: 3.600 stazioni su rete stradale e autostradale. Negli ultimi 8 anni, tra conversioni e immatricolazioni di auto nuove, quasi 2,3 milioni di italiani (per una media annuale di quasi 300 mila) hanno scelto un’auto a GPL.
Ecco la classifica delle auto GPL più vendute nel periodo gennaio-novembre 2019 (dati UNRAE):
• Dacia Duster (20.426)
• Fiat Panda (19.685)
• Lancia Ypsilon (16.890)
• Dacia Sandero (11.534)
• Opel Corsa (10.735)
• Renault Clio (5.394)
• Fiat 500 (4.630)
• Kia Stonic (4.552)
• Kia Picanto (4.352)
• Opel Mokka (3.820)
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