Dimenticate i vecchi autovelox: i nuovi occhi digitali
vedono tutto, persino cosa hai in mano. Smartphone e cinture di sicurezza nel
mirino dell'Intelligenza Artificiale.
L'era del "Grande Fratello" stradale è
ufficialmente iniziata. Se pensavate che l'Intelligenza Artificiale (IA) fosse
confinata a ChatGPT o ai robot futuristici, vi sbagliavate di grosso. La
tecnologia ha fatto il suo ingresso prepotente sulle strade italiane e questa
volta il conto da pagare per gli indisciplinati sarà salato.
Arrivano le telecamere intelligenti, dispositivi di
ultima generazione capaci di guardare letteralmente dentro il vostro abitacolo.
L'obiettivo? Stanare chi guida con lo smartphone in mano o senza cintura di
sicurezza.
Il caso Piacenza: l'esperimento che non perdona
Tutto parte da Piacenza, la città che ha deciso di
fare da apripista a questa rivoluzione della sicurezza stradale. Il Comune ha
installato due telecamere dotate del sistema Autovelox SafeDrive.
Non si tratta di semplici rilevatori di velocità. Questi
dispositivi, prodotti da Sodi Scientifica, utilizzano sensori ad
altissima risoluzione per scansionare l'interno delle vetture in transito. Il
funzionamento è un mix di tecnologia e intervento umano:
- L'occhio
elettronico individua la potenziale infrazione (telefono all'orecchio
o cintura slacciata).
- L'immagine
viene processata istantaneamente.
- Una pattuglia
di agenti, posizionata poco dopo il punto di controllo, riceve la
segnalazione e ferma il veicolo per la contestazione immediata.
Niente più scuse tipo "mi stavo grattando
l'orecchio": la tecnologia offre prove difficili da confutare.
Non solo Piacenza: la mappa dei controlli "intelligenti"
Se pensate di essere al sicuro perché non vivete a Piacenza,
attenzione. Il sistema si sta diffondendo a macchia d'olio.
- Provincia
di Pistoia: Ad Agliana è già attivo il temuto Mobile Phone &
Seat Belt Detection, un sistema gemello che sfrutta l'IA per
analizzare i comportamenti alla guida.
- Milano
e hinterland: Nel milanese la sperimentazione è già stata condotta con
successo e molti altri Comuni italiani stanno valutando l'acquisto di
questi "occhi digitali" per renderli definitivi.
Perché il rischio è altissimo (e la patente trema)
Qualcuno potrebbe storcere il naso parlando di privacy o
controlli esagerati, ma i dati parlano chiaro. La distrazione da smartphone è
una delle principali cause di incidenti mortali in Italia.
L'introduzione di queste telecamere arriva in un momento
cruciale: le normative rendono molto più semplice la sospensione della
patente per chi viene colto con il cellulare alla guida. Se a questo
aggiungiamo il mancato uso delle cinture (una cattiva abitudine che,
incredibilmente, resiste ancora), il rischio per gli automobilisti italiani non
è solo economico, ma riguarda la mobilità stessa.