Ci sono incidenti che sembrano usciti da un film d’azione, e poi ci sono quelli che sfidano la logica. È il caso del devastante schianto avvenuto a Lytham St Annes, nel Lancashire (Regno Unito), quando una McLaren 570GT è finita contro un’abitazione dopo aver raggiunto una velocità quasi cinque volte superiore al limite previsto. Il risultato? Un inferno di fiamme, l’auto distrutta e, incredibilmente, tutti vivi.
La polizia britannica non ha dubbi: “un miracolo”.
La corsa folle: 91 miglia (146 km/h) in un tratto limitato a 30 miglia
Secondo le ricostruzioni, il 28enne Zachary Hocking stava viaggiando in pieno centro abitato a una velocità media di 91 mph, in una zona dove il limite è di soli 30 mph. Una differenza che basta a trasformare qualunque manovra in un potenziale disastro.
E infatti, Hocking ha perso il controllo della supercar: la McLaren è uscita di strada, ha colpito un’abitazione e si è trasformata immediatamente in una palla di fuoco.
Il passeggero sbalzato per 25 metri
La dinamica dell’incidente è impressionante. L’impatto è stato così violento che il passeggero è stato proiettato per 25 metri, finendo a oltre 80 piedi dal punto dello schianto. Nonostante le gravi ferite, è sopravvissuto.
La casa colpita, nel frattempo, ha preso fuoco: le fiamme generate dalla McLaren hanno incendiato la facciata, annerendo l’intera parte frontale dell’edificio. Eppure, anche qui, un altro miracolo: nessun residente è rimasto ferito.
Le immagini dello scenario mostrano la 570GT ridotta a un groviglio di metallo carbonizzato, totalmente irriconoscibile.
“Comportamento estremamente irresponsabile”: la condanna
L’ispettore Greg Laidlow della Lancashire Police ha definito l’episodio “un esempio estremo di guida irresponsabile e egoista”. Per ricostruire l’impatto e dimostrare la dinamica in tribunale, è stata necessaria un’approfondita analisi forense.
La sentenza è arrivata:
- 28 mesi di carcere per il conducente;
- 74 mesi di sospensione della patente (oltre sei anni);
- obbligo di una procedura di esame più rigorosa per riottenere la licenza.
Una pena severa, soprattutto se confrontata con casi simili negli Stati Uniti, come quello del proprietario di una Gemballa Mirage GT a New York, poi prosciolto per insufficienza di prove.
Una tragedia mancata per un soffio
Quello di Lytham St Annes sarebbe potuto diventare uno degli incidenti più mortali della cronaca automobilistica recente: una supercar lanciata a velocità estreme, un centro abitato, un impatto contro una casa, un incendio immediato.
Eppure, contro ogni probabilità, nessuno ha perso la vita.
Resta però un monito potente: non basta avere una supercar per saperla controllare. Le strade pubbliche non sono piste da corsa e, a volte, basta un istante per trasformare un capriccio di velocità in una tragedia annunciata.
Questa, miracolosamente, non lo è stata.