Alfa Romeo Milano porta con sé nuove aspettative per la casa del Biscione dato che rappresenterà il suo nuovo SUV compatto, futura entry level del marchio e prima auto della casa di Arese ad avere in gamma una versione completamente elettrica.
Ormai è noto a tutti che Milano farà il suo debutto ad aprile proprio a Milano, città che la casa facente capo a Stellantis ha voluto omaggiare. Proprio riguardo al nuovo modello di Alfa Romeo a breve arriveranno i teaser che ci accompagneranno verso il debutto del modello esattamente com’è accaduto per la nuova Lancia Ypsilon.
Alfa Romeo Milano: elettrico e due Hybrid
Le classiche voci di corridoio fanno sapere che vi sarà la versione elettrica da 156 CV e 400 km di autonomia della prossima Alfa Romeo Milano, ma ci sarà in gamma anche una ibrida entry level che potrebbe avere un prezzo di partenza intorno ai 26.000 euro e una ibrida al top della gamma con trazione integrale Q4 e 240 CV di potenza. Proprio con l’inizio della campagna teaser di cui vi abbiamo parlato prima, sembra che potrà essere rivelato un nuovo importante dettaglio relativo a questo SUV che fino ad ora è rimasto nascosto.
Quello che ad oggi sappiamo è che Alfa Romeo Milano sarà prodotta a Tychy in Polonia su piattaforma CMP, la stessa delle cugine Jeep Avenger e FIAT 600 e avrà una lunghezza di poco superiore ai 4,2 metri.
Alfa Romeo Milano: la chiave del successo
Questo veicolo si auspica che aumenterà i volumi di vendita della casa del Biscione che potrebbe addirittura raddoppiare o quasi le sue immatricolazioni diventando a tutti gli effetti uno dei brand premium più in forma in assoluto del mercato auto a livello globale.
Alfa Romeo Milano sarà sicuramente uno dei modelli chiave di Stellantis che vedremo quest’anno insieme alla nuova Lancia Ypsilon il cui debutto dovrebbe avvenire a inizio febbraio e quello della nuova FIAT Panda che dovrebbe fare il suo debutto nel corso del mese di luglio. Con queste tre auto le tre case italiane dovrebbero tornare ad essere apprezzate a livello europeo, come si dice ai posteri l’ardua sentenza.