Sulle tracce della 4C, che sta diventando ormai una vera e propria icona a livello mondiale, la Giulietta Quadrifoglio Verde si rinnova e “ruba” qualche componente alla baby supercar del Biscione. Ma quali sono stati i progressi in confronto alla precedente versione e cosa è cambiato esattamente?
Scopriamolo insieme nel nostro test drive.
Design
Da sempre apprezzata, la Giulietta sul finire del 2013 riceve un leggero restyling che consiste in lievi ritocchi estetici al frontale, concentrati sui fendinebbia e sullo scudetto: quest’ultimo viene ridisegnato ed è l’intervento più evidente negli esterni.
Gli interni ricevono aggiornamenti maggiori, nuovo volante a “V” e plancia centrale viene ridisegnata, tolta la vecchia strumentazione e gli originali tasti a bilanciere vengono sostituiti da una console con navigatore, Uconnect integrato da 6,5 pollici, finalmente touch, meno scenografico del vecchio navi a scomparsa, ma molto più versatile e user friendly.
I nuovi materiali e il nuovo infotainment permettono alla compatta del Biscione di competere ad armi pari con le rivali più “fresche”, ma gli assemblaggi, seppur curati, non raggiungono certi standard teutonici e alcune modifiche, come lo spostamento delle prese usb e aux vicino al manettino DNA tolgono spazio ai già pochi portaoggetti presenti nella vettura. Notevoli i sedili sportivi avvolgenti con appoggiatesta integrato, da sportiva di razza, impreziositi da un rivestimento in pelle e Alcantara, trattengono bene il corpo in curva.
Bello il nuovo volante sagomato con rivestimento in pelle, mentre la cuffia del cambio e la leva del freno di stazionamento hanno nuove cuciture bianche e verde. Rispetto alle altre versioni in gamma con allestimento estetico sportivo, la nuova Giulietta Quadrifoglio Verde si distingue per pochi particolari: elegante e sportiva, colpisce senza ostentare con inutili e troppo vistose appendici aerodinamiche, spoiler, estrattori o passaruota in stile WRC.
Alla guida: spinta infinita e cambio all’avanguardia
In parte rinnovato il nuovo 1750 Turbo Benzina con iniezione diretta e sistema scavenging ha ora il basamento in alluminio sviluppa 240 Cv a 6.000giri (135 CV/l). La spinta è esagerata, alla pari delle rivali due litri. L’allungo non è dei migliori, basta però passare al rapporto successivo, con i paddle al volante, per trovarsi proiettati in avanti, complice una coppia robusta di 350Nm tra 2.100 e 4.000giri (194 Nm/l), che già a soli 1.800giri è di 280Nm.
L’altra grande novità per la compatta è l’innovativo cambio 6 marce a doppia frizione a secco ‘Alfa TCT’ di ultima generazione: rispetto al DSG, non soffre di complessi di inferiorità, anche se qualche scalata al limite del fuorigiri non sempre viene digerita. Il cambio di rapporto è veloce, accompagnato da qualche sonoro scoppietto, non ai livelli della 4C ovviamente, ma il sound è molto più coinvolgente dell’edizione pre-restyling: merito del QV Intake Engine Sound, che dona alla compatta di Alfa Romeo un sound ricco e pieno grazie al nuovo gruppo di aspirazione che collega il collettore alla plancia ed esalta le basse frequenze all’interno del veicolo nelle condizioni di carico maggiore, ma senza infastidire nei lunghi viaggi. Il manettino DNA nella posizione Dynamic poi incattivisce la compatta: gas e cambio son più pronti, lo sterzo più duro e si attiva il Pre-Fill per i freni e il Q2 elettronico.
Il giusto compromesso tra pista e quotidianità
Ed è proprio questo differenziale simulato che convince poco: fintanto che le potenze in gioco sono medie, come per il 1.4 Multiair o i diesel della gamma, il bloccaggio elettronico dell’asse anteriore fa il suo lavoro egregiamente, ma se, come in questo caso, si oltrepassano i 200 Cv sarebbe stato necessario installare un “caro e vecchio” Torsen o un simile bloccaggio meccanico, prerogativa delle competitors più “sanguigne” –leggasi Megane RS Cup. Su asfalto asciutto il gap tecnico non è elevato, ma se il fondo si bagna o è viscido si rischia di perdere la generosa coppia del 1750 in controproducenti pattinate.
Da fermo invece grazie all’efficace Launch Control la Giulietta TCT accelera da 0 a 100 km/h in soli 6 secondi, migliorando mezzo secondo rispetto alla versione precedente con cambio manuale, anche grazie all’alleggerimento in seguito al restyling ora la massa è 1.400kg, la punta massima è di 240km/h.
Il rollio poco marcato unito all’assorbimento esemplare delle asperità la collocano come la giusta via di mezzo tra chi cerca una comoda GranTurismo e chi vuole un animale da pista. Qui il compromesso è raggiunto: il confort in marcia non richiede rinunce, come su altre colleghe e se si forza l’andatura ci si diverte tanto, ma se si esagera il sottosterzo si fa marcato e in pista molte rivali la “sanno più lunga”.
Efficace il generoso impianto frenante ‘by Brembo’ con pinze freno rosse fisse a 4 pistoni e dischi maggiorati di 320 millimetri all’anteriore, permette di bloccare l’auto in pochi metri, grazie alle gomme 225/40 con i cerchi da 18” di serie. L’elettronica poi non si può “inibire” totalmente, ma si possono “allentar le briglie”, se questo rappresenta un problema per chi ha familiarità con la pista come fosse il corridoio camera-cucina è invece una sicurezza in più per i meno esperti al volante. Come sempre ottimo il corredo di airbag e cinque stelle EuroNcap, mancano i sistemi di ausilio attivi alla guida.
Prezzo e concorrenti
La Giulietta Quadrifoglio Verde di default “parte” da 34.890€, ma attingendo tra gli accessori più gettonati e più interessanti ci sono i fari Bi-Xeno con Adaptive Frontlight System (1200€), l’impianto Hi-Fi Bose con 9 altoparlanti e subwoofer (570€), i sedili anteriori regolabili elettricamente con memoria e supporto lombare (740€), l’ampio tetto apribile (1500€) e i sedili in pelle/Alcantara con logo Alfa Romeo, è un attimo sfiorare quota 40.000€.
Le principali avversarie si dividono tra confortevoli granturismo ed estreme pistaiole, per ogni fascia di potenza e…di prezzo: l’Audi S3, BMW 135i, Ford Focus ST, Mercedes Classe A AMG, Opel Astra OPC, Renault Megane RS, Volkswagen Golf GTI, sono solo alcune delle possibilità.
La nuova Giulietta Quadrifoglio Verde ha allora qualcosa da dire? Con i recenti ritocchi è ancora più aggressiva e performante, grazie a poche mirate modifiche come il TCT, il nuovo basamento in alluminio e gli interni rinnovati riesce a mantenersi stabile tra le granturismo più apprezzate. La nuova QV, infatti, segue le orme della 4C, limando notevolmente il gap con la difficilissima concorrenza delle segmento C, ma senza ostentare uno spirito troppo racing: è la via di mezzo tra sportività e confort, per poter esser usata con soddisfazione tra le curve, senza rinunciare agli spostamenti quotidiani con la famiglia.
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