E’ un “disastro” per la Volkswagen. La casa automobilistica tedesca ha riconosciuto ufficialmente e senza ombra di dubbio di aver falsato la misurazione sugli scarichi di gas dei veicoli diesel venduti negli Stati Uniti per aggirare gli standard ambientali.
Un portavoce dell’azienda, riporta lo Spiegel online, ha affermato: “Lo abbiamo ammesso davanti alle autorità. Corrisponde a verità. Collaboriamo attivamente con le autorità”.
L’ad della Volkswagen, Martin Winterkorn, ha annunciato l’avvio di un’inchiesta indipendente per chiarire l’accaduto. “Mi scuso personalmente in tutti i modi, per aver perso la fiducia dei nostri clienti e del pubblico“, ha detto Winterkorn.
“Quanto accaduto ha per tutti noi del direttivo e per me personalmente la massima priorità”. “Una cosa deve essere chiara – ha continuato Winterkorn, citato dallo Spiegel – la Volkswagen non tollera alcuna violazione delle regole o delle leggi” e quindi “farà tutto il possibile per recuperare la fiducia persa. Lavoriamo con le autorità in modo completo e per chiarire tutta la vicenda in modo rapido e trasparente“.
La casa automobilistica avrebbe usato un software capace di rilevare quando la macchina è sottoposta ai test sulle emissioni, in modo da tenere attivo il sistema di controllo sulle emissioni solo in quel periodo di tempo e non nel normale ciclo di utilizzo della vettura. Quindi di fatto i dati di emissioni rilevati nelle prove omologative non corrisponderebbero a quelli registrati durante l’utilizzo dei veicoli da parte dei reali utilizzatori: i veicoli inquinano molto più di quanto comunicato dalla casa produttrice.
Ora, dopo un’apertura in netto negativo del titolo in borsa (-22%), VW rischia uno stop alle vendite dei diesel in USA e una maxi-multa da 18 miliardi di dollari.