Charles Leclerc non è la prima guida della Ferrari in Formula 1, ma nemmeno Carlos Sainz, questo è quanto si evince dalle parole proferite dal team principal della Rossa, Frederic Vasseur. Il manager francese ha ribadito ancora una volta e spiegato di non credere in una gerarchia interna stabilita già prima dell’inizio del campionato. Quindi in Casa Ferrari, almeno per il momento, i piloti Carlos Sainz e Charles Leclerc sono allo stesso livello, parola di Vasseur.
F1: in Ferrari non c’è nessuna prima guida
Nessuna prima guida per la Ferrari, poiché Leclerc e Sainz sono paritari. Esprimendo questo concetto, il team principal di Maranello, Frederic Vasseur, ha respinto le accuse della stampa spagnola. A puntare il dito contro il Cavallino Rampante è stato il quotidiano sportivo di Madrid, Marca, sulle cui colonne nei giorni scorsi c’è stata una vera e propria presa di posizione a favore di Carlos Sainz dopo la recente gara di Budapest.
“Perché la Ferrari sta rallentando il suo pilota più veloce?”, questo è quanto si è letto sul quotidiano spagnolo, ripercorrendo il mancato ordine di scuderia ad inizio gara a favore di Sainz, su gomma soft contro la media di Leclerc, e l’undercut che ha permesso al monegasco di riprendersi la posizione sul compagno dopo l’errore commesso ai box. Vasseur ha chiarito la questione e preso le distanze da queste “accuse” rilasciando un’intervista al Corriere dello Sport.
Vasseur: “Leclerc non è la prima guida della Ferrari”
Rilasciando un’intervista al Corriere dello Sport, il team principal della Ferrari Frederic Vasseur ha sottolineato che Leclerc non è la prima guida del team di Maranello:
“Puntare su uno dei due piloti? No no, non mettermi in bocca parole di Helmut Marko! Io non l’ho mai detto, né l’ho mai fatto. Dico solo che se vuoi puntare al mondiale piloti, ad un certo punto della stagione devi fare una scelta e prediligere chi è più avanti in classifica. Comunque non siamo oggi in queste condizioni. Se fosse Sainz? La sua domanda presume che Leclerc sia il numero uno, ma non è così. Ho cominciato questo lavoro 25 anni fa, pensando che a due piloti si dovesse dare lo stesso supporto, e non ho intenzione di cambiare. Tutti i team si muovono in questo modo, con l’eccezione della Red Bull con Verstappen e Perez”.
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