Si apre così l’anno 2021 per il mondo dell’auto, un mondo dell’auto pronto ad accogliere un nuovo, importante, player. Si tratta di Stellantis, il gruppo che nascerà dalla fusione tra FCA e PSA, con il board e i suoi 15 componenti pronti a riunirsi proprio nella giornata di oggi, per formalizzare le procedure.
Proprio il primo giorno lavorativo di gennaio si apre con l’assemblea, rigorosamente in streaming, degli azionisti di PSA e di quelli di FCA-Exor, pronti a creare il 4° gruppo mondiale per numero di veicoli venduti (l’obiettivo è 8,1 milioni di unità annuali a livello globale) e non meno importante per fatturato (180 miliardi di euro) e numero di dipendenti (contando tutti gli stabilimenti, si calcolano almeno 400.000 impiegati).
Il nome latino che è stato scelto per il gruppo (il logo è stato già svelato in precedenza), letteralmente “illuminare con le stelle”, sembra un buon auspicio per una fusione che “vale” 43 miliardi e che porterà sinergie, almeno nella fase iniziale, per 5 miliardi. Dopo l’ok dell’antritust europeo per dare il via alla fusione, quindi alla nascita di Stellantis, quali saranno i prossimi passi?
Inanzitutto la composizione del board, che vede “prevalere” PSA con 6 manager contro i 5 di FCA, dove John Elkann assume il ruolo di presidente. Tavares, il manager da molti definito come il vero erede di Marchionne, diventa A.D., mentre figura anche Andrea Agnelli, già presidente della Juventus e attratto dalle sirene di Maranello, come amministratore non esecutivo.
A Mike Manley, pronto a lasciare il ruolo di CEO dell’area EMEA per FCA, verrà delegata la gestione del mercato americano di Stellantis, un ruolo fondamentale visto che PSA si fonde con FCA anche per aggredire il mercato statunitense, dove dominano i pick-up RAM e i SUV Jeep, mentre il mercato cinese rappresenta una sfida per entrambe le realtà, da oggi impegnate a unire gli sforzi per sfidare i colossi dell’automobile.
Oggi viene quindi lanciata la fusione, che probabilmente si completerà entro la fine di gennaio. Stellantis avrà sede in Olanda, come FCA, e sarà Exor il primo azionista, con il 14,4% delle quote. Segue la famiglia Peugeot (7,2%), poi lo stato francese (6%) e i cinesi di Dongfeng, già alleati di PSA, con il 5,6%.
Dopo la fusione e la nascita di Stellantis, cosa succederà?
Nata la società, nasceranno le prime sinergie tra le quali la nascita di alcuni nuovi modelli sulla piattaforma CMP (PSA) nello stabilimento di Tichy, in Polonia, dove oggi nascono Fiat 500 e Lancia Ypsilon. Sarà Carlos Tavares a indirizzare il nuovo piano industriale, dal quale nasceranno i primi modelli ufficialmente prodotti sotto il nome di Stellantis, così come le piattaforme da utilizzare, da condividere e, soprattutto, dove produrli.
In un primo momento è stato già garantito che non ci saranno sulle ripercussioni degli attuali asset, specie per quanto riguarda l’occupazione degli attuali dipendenti delle due realtà. Basti pensare agli investimenti fatti da FCA nello stabilimento torinese di Mirafiori, per la produzione della 500 elettrica, così come a Melfi per le Jeep ibride plug-in.
Difficile dire oggi, il giorno della nascita di Stellantis, come si evolverà questo progetto sicuramente affascinante e ricco di spunti, più sul lungo periodo. Di sicuro i grandi colossi giapponesi, coreani ed europei avranno una sfidante in più pronta a dare loro filo da torcere.
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