Ricognizioni del 29° Rally della Lanterna: terminate!
Ringrazio Autoappassionati per avermi messo a disposizione questo spazio per poter condividere le mie impressioni su questa difficilissima gara, tra le più belle d’Italia.
Le prove speciali sono molto tortuose ma l’asfalto, in condizioni asciutte, ha un buon grip. La difficoltà più evidente che ho riscontrato deriva dal fatto che nel sottobosco è presente moltissima vegetazione che sporge sulla strada nascondendone bordo e punti di corda. In questa situazione è molto importante stendere le note in modo accurato, con i riferimenti necessari per poter affrontare ogni curva con la giusta fiducia.
La prima prova, che si disputerà all’interno del Palasport di Genova, è unica nel suo genere in Europa: partenza di due vetture simultaneamente su un circuito completamente indoor. La pavimentazione in cemento lucido garantisce un ottimo tenuta di strada se vengono utilizzate delle gomme racing, minore se sulle vetture calzano degli pneumatici di derivazione stradale come quelli che utilizziamo nella Suzuki Rally Cup.
Questa prova speciale regala emozioni davvero uniche: sarà importante non farsi condizionare dal moltissimo pubblico e non commettere errori che possano compromettere la gara.
La vera competizione entrerà in scena sabato dove disputeremo in totale 8 prove speciali: tre passaggi su Portello e Torriglia , Massimo Canevari ripetuta due volte.
Partiamo con Portello, molto guidata, senza grossi cambi di ritmo, si snoda interamente nel sottobosco. In caso di meteo incerto, i ricognitori saranno molto importanti perché potranno comunicare all’equipaggio le zone in cui si potrà osare e quelle dove sarà necessario amministrare per evitare di fare danni alla vettura.
Si continua con la temutissima Massimo Canevari, prova da 30 km, la più lunga del rally e sicuramente quella dove si potrà fare la differenza. Dovremo adeguarci in fretta ai cambi di ritmo e cercare di amministrare sia freni che gomme che qui, per via della lunghezza della prova e dell’abrasività dell’asfalto, tendono a superare le pressioni d’esercizio corrette. È la prova che temo di più ma anche quella in cui sono più motivato a fare bene dato che nel 2012 è stata un inferno: un lungo, un testacoda e, per non farci mancare nulla, una toccata sul finale.
Concludiamo il giro di prove con Torriglia, di soli 9 km. La prima metà non consente molto ai piloti in termini di traiettorie per via di una sede stradale molto stretta che poi si innesta sulla strada provinciale, dando spazio a un finale di prova molto largo e guidato con un passaggio spettacolare sotto il cavalcavia.
Ben 11 equipaggi al via della Suzuki Rally Cup. Ripetere il risultato del 1000 Miglia per noi sarebbe il massimo ma la concorrenza è molto agguerrita e non sarà per nulla semplice… ci proveremo!
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