Ricaricare il proprio smartphone senza connettere alcun filo è, per molti, un'operazione di routine. Basta appoggiarlo a una piastra di ricarica, in auto o a casa, e accade la magia. Tecnicamente e fisicamente questa operazione si chiama ricarica a induzione, e potrebbe in un futuro prossimo rivoluzionare il mondo delle auto elettriche che ancora dipendono dal "cavo", a volte spesso qualche centimetro specie nelle colonnine HPC.
Sarebbe la svolta, e c'è già chi ha sperimentato processi simili, tra tutti Tesla, senza mai portarli sulla serie. Notizie "positive" arrivano dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), che nell’ambito del programma POWER (Persistent Optical Wireless Energy Relay) è riuscita a trasmettere 800 watt di potenza tramite un raggio laser su una distanza record di 8,6 chilometri. Un traguardo che, pur andando ben oltre le esigenze tipiche di un’auto elettrica, dimostra la reale fattibilità di un sistema di ricarica completamente senza cavi.
In un futuro non troppo lontano, potrebbe bastare parcheggiare su una speciale piattaforma per avviare la ricarica automatica, senza connettere manualmente alcun cavo. Questa tecnologia sarebbe perfetta anche per i veicoli a guida autonoma, in grado così di gestire il processo di ricarica senza la presenza di un conducente.
Il cuore dell’innovazione è il ricevitore PRAD, un dispositivo dotato di uno specchio parabolico capace di concentrare il fascio laser su comuni celle solari. Al momento l’efficienza del sistema si ferma attorno al 20%, un valore ancora troppo basso per un’applicazione di massa, ma i progressi sono costanti.
Gli esperti prevedono che, in futuro, sarà possibile trasferire fino a 10 kW di potenza su distanze di 200 km. Un risultato che non solo permetterebbe la ricarica di auto elettriche anche in movimento, ma aprirebbe scenari straordinari come l’alimentazione di stazioni remote non collegate alla rete o il rifornimento energetico continuo di droni in volo.