Una storia che ha dell’incredibile arriva da Torino, e riguarda il già noto tassista juventino del capoluogo piemontese Tommaso Agosta. Fa strabuzzare gli occhi scoprire che, nei giorni scorsi, il tassista juventino ha rifiutato un’offerta da 100.000 dollari, circa 92.000 euro, per il suo vecchio FIAT Ulysse, offertigli da uno sceicco saudita. Cosa ha portato però questo principe di Riyad a offrire una tale cifra per un vecchio Ulysse Diesel dal valore di mercato di poche migliaia di euro?
Rifiuta 100.000 euro per il suo Ulysse: ecco la storia del tassista juventino Tommy Agosta
La storia è già nota a molti, e dopo questa svolta è tornata agli onori della cronaca. Agosta è un tifoso sfegatato della Juventus, e per anni si è recato davanti al Centro Sportivo di Vinovo prima e della Continassa poi, nonché in altri luoghi frequentati dai calciatori dei Bianconeri. Per quale motivo? Agosta ha fatto firmare il suo monovolume a tutti i protagonisti della Juve che fosse riuscito a incontrare. Sul suo FIAT Ulysse sono infatti saliti tutti i calciatori della Juve degli ultimi 15 anni, nonché nomi storici come Michel Platini, Gianpiero Boniperti o Andrea Agnelli.
Nel corso degli anni, il tassista juventino ha raccolto ben 170 firme tra esterni e interni della sua spaziosa FIAT Ulysse, “vestendo” con sempre più nero il suo taxi bianco. Agosta ha anche avuto un ruolo importante per alcuni giocatori della Vecchia Signora, portando all’aeroporto o a firmare il contratto decine di calciatori bianconeri. L’incontro di Agosta con il primo giocatore della Juve che ha firmato il suo taxi è però particolarmente serio, come raccontato dall’autista bianconero a Studio Aperto negli scorsi giorni. Il primo giocatore a “iniziare” questa tradizione è stato Fabio Cannavaro nel 2006, subito dopo la vittoria del Campionato del Mondo in Germania.
Cannavaro, appena tornato dalla vittoriosa spedizione tedesca, tornò a Torino per andare a trovare il suo ex compagno Gianluca Pessotto, che pochi giorni prima aveva tentato il suicidio lanciandosi da una finestra della sede della Juve in Corso Galileo Ferraris. Una volta arrivati a destinazione, poco prima di scendere dalla FIAT Ulysse, Cannavaro decise di firmare la cappelliera del monovolume torinese. Agosta ricorda scherzando quel momento, pensando che Cannavaro “gli avesse rovinato la cappotta”. “In quel momento, però, decisi di far firmare a tutti i calciatori che avrei incontrato il mio taxi.”, racconta il tassista juventino.
Da quell’estate, il tassista juventino Tommy Agosta è riuscito a raccogliere oltre 170 firme di figure storiche della Juve. Da Buffon a Tevez, da Cristiano Ronaldo a Del Piero, Agosta ha raccolto anche la firma dello storico attaccante e Presidente della Juve, Giampiero Boniperti. Quest’ultimo ha poi “regalato” all’Ulysse una citazione nota a tutti i tifosi bianconeri: “Vincere non è importante. È l’unica cosa che conta.”.
Il FIAT Ulysse del tassista juventino è quindi diventato un museo a cielo aperto, anzi, a quattro ruote. Se però pensate che Agosta preservi questo vero e proprio cimelio senza rovinarlo, non è affatto così. L’autista torinese infatti utilizza ancora ogni giorno il suo Ulysse per continuare il suo lavoro di tassista, dandogli il meritato riposo solo la sera. Anche a fine turno, però, l’ormai celebre FIAT Ulysse non si rifugia in una rimessa. Il box auto di Agosta, infatti, è diventato anch’esso un vero e proprio museo di cimeli e memorabilia della Juve, con alcuni pezzi davvero rari.
Nonostante quindi sia a tutti gli effetti un pezzo di storia della Torino bianconera, il tassista juventino Tommy Agosta non ha accettato un’offerta faraonica di uno sceicco saudita per il suo taxi. Nonostante un non meglio specificato “principe dell’Arabia Saudita” gli abbia offerto ben 100.000 dollari, ovvero 92.000 euro, Agosta ha rispedito al mittente la proposta. Il tifoso bianconero, di origini palermitane, ha dichiarato a Studio Aperto di aver rifiutato “non senza qualche titubanza” l’offerta, rinunciando anche a poter giocare al rialzo con un acquirente così abbiente. Tommy Agosta ha infatti un legame troppo forte con il suo taxi, e difficilmente se ne separerà presto. Chissà che un giorno, al “pensionamento” di Agosta, questo FIAT Ulysse possa finire di diritto nel Museo della Juventus…
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