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Suzuki Vitara Hybrid AWD: Prova su Strada, Interni, Motore e Prezzo

Tempo di lettura: 8 minuti

Ve la ricordate la “prima” Suzuki Vitara? Era il 1988 e questo fortunato modello debuttava sul mercato ponendosi come vero e proprio pioniere del segmento dei SUV compatti, gli onnipresenti SUV compatti odierni. Oggi, a più trent’anni di distanza, Suzuki sta puntando tutto sull’ibrido e nuova Vitara Hybrid è solo uno degli ultimi esempi della strada ormai intrapresa dalla Casa di Hamamatsu, una strada che le sta regalando parecchie soddisfazioni dal punto di vista dei risultati commerciali.

ediamo come va, in questo primo contatto, la Suzuki Vitara Hybrid, che non rinuncia in alcun modo alla trazione integrale, concentrandoci sul funzionamento del Mild Hybrid a 48 Volt che rappresenta la principale novità.

Design: mantiene tutte le ultime novità, dentro e fuori

Da trent’anni Suzuki Vitara è sinonimo di SUV compatto in salsa giapponese. Prima che questo segmento esistesse, così come lo conosciamo oggi, la giapponese iniziava a lanciare mode che avrebbero fatto scuola da lì a una ventina d’anni. L’ultimo Suzuki Vitara, rinnovato nei punti chiave per rimanere al passo coi tempi, vuole confermare le 3,65 milioni di unità vendute nel mondo. La vettura Hybrid, infatti, si basa sulla quarta generazione lanciata nel 2015. Si tratta quindi di una rivisitazione che introduce, la novità delle ibrido “Mild” già in voga su Swift e altri modelli del brand, qui però presentato a 48V e non più a 12V.

Là dove l’arrivo dei motori ibridi rende difficile una vera caratterizzazione estetica, Suzuki ha pensato bene di adottare fari Full LED per la sua nuova Vitara Hybrid, contraddistinti da un profilo azzurro all’interno del fanale e proposti di serie su tutti e tre gli allestimenti. Dietro, ma non è un’assoluta novità, fanno sempre la loro figura i fari a effetto 3D. Ci pensano poi le linee muscolose del SUV compatto giapponese a ricordare che la meccanica è sempre quella di una 4×4, pronta a farsi dare “l’aiutino” dal sistema ibrido di cui ci occupiamo a breve.

Le dimensioni di Vitara Hybrid non cambiano rispetto alle altre motorizzazioni: è lunga infatti 4,17 metri, larga 1,77 metri e alta 1,59 metri. Sempre di serie cerchi da 17″ (Silver o BiColor), così come le barre al tetto, mentre si fanno notare i dettagli cromati all’interno della calandra.

Dentro la Vitara aveva recentemente aggiornato i materiali, ricorrendo a nuovi inserti soft touch, con la presenza di elementi color argento sulla plancia, sulle porte e sulla console centrale. Peccato per le plastiche superiori della plancia e delle portiere che restano sempre un po’ troppo rigide.

Il bracciolo centrale, con un pratico vano portaoggetti, è di serie su tutta la gamma. Gli interni si basano su un caratteristico quadro strumenti ed una finitura a U attorno alla leva del cambio. Le bocchette dell’aria di forma circolare e l’orologio analogico, con ideogrammi giapponesi a richiesta, rendono l’ambiente meno serioso. Decisamente datati e nascosti alla vista i pulsanti quadrati lato sinistro del volante, così come gli scomodi “spilli” di settaggio del trip computer da premere con il palmo della mano all’interno della corona del volante.

Una plancia semplice e pulita, con plastiche rigide, ma assemblaggi ben curati. Di serie infotaiment avanzato con display da 7″, tasto Start keyless e sedili anteriori riscaldati.
Il sistema di infotainment si compone di un Touch-screen da 7″ simile ad un tablet. Il dispositivo è dotato di radio, navigatore (ozionale) e il Mirror Link/Apple Car Play e Android Auto che permette di utilizzare le applicazioni del proprio smartphone direttamente sullo schermo della vettura, mentre il quadro strumenti supera in parte la grafica un po’ datata, grazie al sistema MY DRIVE, con LCD a colori da 4,2 pollici posto tra gli indicatori.

Lo spazio a bordo è generoso, considerate le misure contenute del veicolo (4,17 m x 1,77 m), e per un passo contenuto ai livelli di una Fiat Punto 2,5 m. In due sul divano posteriore si sta comodi, ma anche in tre, per brevi spostamenti, non è impossibile convivere. Il tetto apribile toglie un po’ di luce dalla testa. Davanti invece la posizione di giuda è comoda e sono ampie le regolazioni del volante, che si sposta di 36mm in avanti e 40 in verticale, unico neo i sedili poco profilati che non trattengono il corpo in curva. La posizione di guida rialzata consente di sentirsi subito a proprio agio e la visibilità è ottima, non penalizzata dagli esili montanti anteriori.

Generoso il bagagliaio, che ha una capacità di 375 litri con il sedile posteriore in posizione verticale, oppure 1120 con il divanetto completamente ripiegato. La batteria a 48V non è posizionata qui, bensì intelligentemente sotto i sedili in modo da non rubare spazio all’abitacolo o al vano bagagli.

Alla guida della Suzuki Vitara Hybrid: consumi irrisori, verve adeguata

Oltre al 1.0 tre cilindri Boosterjet da 112 cavalli, per la Suzuki Vitara 2020, rimane una conferma il 1.4 Boosterjet da 129 CV nella configurazione 48V Mild Hybrid da noi provato. Il 1.4 Boosterjet Turbo è un propulsore frutto di una progettazione totalmente nuova, con 129 CV , 230 Nm di coppia massima, e prestazioni di tutto rispetto: 190 km/h di velocità massima sono lì a confermarlo. A sensazioni infatti il nuovo motore è brioso e pronto fin dai bassi regimi.

La vera novità di Suzuki Vitara Hybrid si nasconde, però, sotto il cofano. Il motore 1.4 Boosterjet viene infatti coadiuvato dal sistema ibrido, studiato sia per contenere i consumi (fino a -20% nel ciclo combinato) sia per abbassare le nocive, e penalizzate, emissioni di anidride carbonica, la croce per molte case automobilistiche nei tempi che corrono. Inoltre, la rete di bordo a 48 Volt permette un migliore spunto in accelerazione grazie alla coppia supplementare fornita al motore termico.

Il motore elettrico, inoltre, svolge sia la funzione di alternatore sia di motorino d’avviamento, essendo alimentato dalla batteria agli ioni di litio. Un sistema che pesa 45 chilogrammi e che non ruba ulteriore spazio sotto i sedili anteriori, essendo questa tecnologia integrata direttamente al blocco motore. Come se non bastasse, gli ingegneri di Hamamatsu hanno pensato bene di azzerare totalmente i consumi in fase di decelerazione: in questi momenti, è proprio il motore elettrico a gestire in totale autonomia la rotazione al minimo.

Il cliente può scegliere, in base alle proprie preferenze di guida, tra trasmisisone anteriore o integrale AllGrip per chi si trova a percorrese spesso fondi insidiosi o innevati. Da segnalare angoli di attacco e uscita, rispettivamente 18,2° e 28,2°, con distanza minima dal suolo fissata a 18,5 centimetri (pneumatici 215/55 R17).
L’assetto è ben frenato e non disdegna un percorso tortuoso, senza esagerazioni, smorzate comunque dai controlli elettronici solerti.

I consumi, però, son stati la vera sorpresa del test: siamo riusciti a percorrere nel misto 14,5 km/l con un suv benzina 2WD. Pesando l’auto sulla bilancia abbiamo capito il motivo di quest’efficienza: il propulsore della Vitara si trova a muovere solo 1.280 kg, che per la categoria è record, se pensiamo che i suv analoghi si “trascinano” almeno un quintale aggiuntivo. Con “soli” 47 litri di serbatoio però si percorrono meno di 650 chilometri.

Tra le tortuose stradine la Suzuki Vitara Hybrid si è dimostrata agile, ma non sportiva, il rollio è contenuto, ma non assente, se si forza l’andatura i controlli tendono a frenare gli istinti pistaioli. Molto silenzioso il 1.4 turbo benzina, che trasmette solo qualche sussulto di troppo a velocità più sostenute. A 130 km/h il motore gira a 2.700 giri, un valore coerente ai moderni turbobenzina manuali. I sedili sono comodi, anche se alla lunga potrebbero affaticare, ma l’aspetto che convince meno è l’assorbimento delle sconnessioni, soprattutto sul posteriore, nel complesso però i viaggi sono comunque confortevoli. Il volante alle alte velocità è fin troppo diretto: con il minimo movimento ci si sposta di corsia, occorre prestare attenzione.

In frenata il beccheggio c’è e si sente, ma non crea reazioni preoccupanti: i controlli son pronti per intervenire in caso di sbandata e lo spazio di arresto è ridotto per la categoria.

ADAS evoluti e volendo 4×4


La Suzuki Vitara è la prima Suzuki a montare sistemi di guida semi-autonoma, basati sul il Dual Sensor Brake Support (DSBS), che affianca il Radar Brake Support (RBS). La dotazione conferma la filosofia Suzuki: offrire di serie sui segmenti di grande diffusione le tecnologie più sofisticate che altri car maker propongono a pagamento o rendono disponibile solo su vetture di nicchia.

Per questo motivo, la Suzuki Vitara porta con sé nuovi ed evoluti sistemi di guida semi-autonoma che, come silenziosi copiloti, ci aiutano ad evitare gli incidenti in un numero sempre maggiore di circostanze, regalando così maggiore tranquillità nella vita di tutti i giorni.

Il Radar Brake Support (RBS), che impiega onde radar ad alta frequenza, è stato in parte sostituito dal sistema “attentofrena” basato sul DSBS. Il nuovo sistema utilizza in modo combinato una telecamera monoculare e un sistema radar con tecnologia laser che aggiunge la funzione di riconoscimento pedoni al sistema di frenata d’emergenza e ne ampia efficienza e portata.

Il sistema “guidadritto” monitora eventuali superamenti involontari delle linee di mezzeria e le uscite di strada, aiutando il guidatore a riportare la vettura sulla traiettoria corretta.

Il sistema “restasveglio” monitora invece la condotta del mezzo e riesce a capire se il guidatore si sta distraendo o se sta cadendo vittima di un colpo di sonno; in tali circostanze un segnale visivo e sonoro riporta l’attenzione del conducente sulla strada.

Una telecamera monoculare sul parabrezza e un radar frontale sono il cuore dei moderni sistemi ADAS di serie su tutte le versioni della Suzuki Vitara 2019 (tranne la Cool 2WD).

Il sistema “occhioallimite” riconosce i segnali stradali replicandoli nel quadro strumenti, in modo da ricordare sempre al guidatore i limiti e i divieti validi per il tratto di strada che sta percorrendo. Possono essere visualizzati fino a 3 segnali stradali contemporaneamente.

Il sistema “guardaspalle” monitora gli angoli ciechi alle spalle del guidatore. Quando un veicolo viene individuato, una luce a LED si attiva in prossimità dello specchietto retrovisore sul lato interessato. Se il guidatore attiva l’indicatore di svolta per cambiare corsia, la luce a LED inizia a lampeggiare, accompagnata da un segnale acustico.

Il sistema “vaipure” entra in funzione quando la vettura si sta spostando in retromarcia, fino a una velocità di 8 km/h. L’auto utilizza due sensori radar montati nella parte posteriore per assistere il pilota in manovra, per esempio all’uscita da un parcheggio a pettine, avvisandolo dell’eventuale sopraggiungere di altri mezzi su entrambi i lati.

Tutti questi dispositivi, insieme con il Cruise Control Adattativo, sono di serie per tutti i modelli, anche quello da noi provato, con la sola eccezione delle 2 versioni COOL 2WD manuale ed automatico.

Le versioni con cambio automatico con Cruise Control Adattativo sono inoltre dotate di funzione “Stop&Go”, che permette al Suzuki Vitara non solo di mantenere automaticamente la distanza di sicurezza dalla vettura che precede, ma anche, in caso di incolonnamenti, di portare la vettura al completo arresto per poi riprendere la regolare marcia in autonomia

Per le versioni 4WD Allgrip Select invece la tecnologia a bordo del SUV dà la possibilità al guidatore di scegliere tra quattro modalità di guida, da selezionare in base al terreno da affrontare: Auto, Sport, Snow e Lock. La centralina che gestisce il sistema adotta la strategia predittiva “feedforward”, per distribuire la coppia motrice tra le ruote.

Prezzi e concorrenti

Rimangono in auge i tre allestimenti: la base Cool, la più ricca Top, e la Starview, ovvero la Top con l’aggiunta del tetto in vetro. Di serie, sulla entry level Cool, troviamo una dotazione già molto buona: clima automatico, schermo touchscreen 7”, Bluetooth con Apple CarPlay e Android Auto, compatibilità MirroLink, videocamera posteriore, cruise control, sedili riscaldati, fendinebbia, vetri privacy, 7 airbag, bracciolo centrale con un vano portaoggetti.

Le versioni Top e Starview aggiungono: fari full LED, sedili in pelle scamosciata, sensori luce e pioggia, keyless start, keyless entry, scheda navigatore, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, orologio analogico centrale in plancia, retrovisori con ripiegamento elettrico. Su Starview, in aggiunta alla Top, è di serie il tetto apribile in vetro.

La Suzuki Vitara Hybrid è ordinabile con prezzi di listino a partire da 24.200 euro per la 1.4 Boosterjet 2WD Cool MT. Il modello da noi provato 1.4 Boosterjet 4WD Starview MT di listino costa 29.400 euro, praticamente il massimo che si può “chiedere” alla Vitara. Le concorrenti più agguerrite sono la Hyundai Kona, la Kia Stonic, sua stretta parente, la Renault Captur, la Citroen C3 Aircross, la Peugeot 2008, la Fiat 500X e la Jeep Renegade, la Ford Ecosport, la Mazda CX-3, la Nissan Juke e l’Opel Crossland X. In poche, però, propongono la stessa tecnologia ibrida…

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