L’allarme sugli airbag difettosi di Takata è tornato al centro dell’attenzione in Europa: in Francia, ad esempio, è scattato un nuovo blocco di massa che coinvolge anche Citroën, BMW, Toyota e altre 30 case auto.
La più grande crisi della storia dell’automotive legata alla sicurezza non si è mai davvero chiusa. Gli airbag Takata, noti per contenere un propellente instabile, tornano a far parlare di sé con un richiamo senza precedenti in Francia: oltre 800.000 veicoli sono stati immobilizzati nel solo mese di giugno 2025, portando il totale a 1,7 milioni di auto vietate alla circolazione. E l’elenco dei marchi coinvolti è lungo e pesante.
Il problema: esplosioni violente e frammenti metallici nell’abitacolo
Il difetto riguarda il meccanismo di attivazione degli airbag, che utilizza nitrato di ammonio senza stabilizzatore chimico. Col tempo e in presenza di calore e umidità, il propellente può degradarsi e provocare un’esplosione incontrollata, proiettando frammenti metallici contro conducente e passeggeri.
La NHTSA americana (National Highway Traffic Safety Administration) attribuisce agli airbag Takata almeno 28 morti e oltre 400 feriti negli Stati Uniti. In Francia, i numeri sono più contenuti ma comunque gravi: 29 incidenti noti, 11 dei quali nei territori d’Oltremare, dove il clima tropicale accelera il deterioramento del gas esplosivo.
Stop alla circolazione immediato
Il Ministero dei Trasporti francese ha imposto una misura drastica: "Stop drive" obbligatorio. Le vetture coinvolte non possono circolare finché l’airbag non viene sostituito. Una misura che ha colto molti automobilisti di sorpresa, proprio alla vigilia delle partenze estive.
La nuova ondata di fermi coinvolge quasi tutte le case automobilistiche attive sul mercato europeo. Non solo Citroën, spesso citata per i ritardi nei richiami, ma anche marchi premium e sportivi.
Tutte le marche coinvolte nel richiamo Takata
- Audi
- BMW
- Cadillac
- Chevrolet
- Chrysler
- Citroën
- Daihatsu
- Dodge
- DS Automobiles
- Ferrari
- Ford
- Honda
- Jaguar
- Jeep
- Lancia
- Land Rover
- Lexus
- Mazda
- Mercedes-Benz
- Mitsubishi
- Nissan
- Opel
- Peugeot
- Seat
- Skoda
- Subaru
- Suzuki
- Tesla
- Toyota
- Volkswagen
Una crisi lunga dieci anni (e ancora aperta)
Il richiamo Takata è iniziato nel 2014 e ha già toccato oltre 100 milioni di veicoli nel mondo. Negli Stati Uniti le campagne di sostituzione sono in fase avanzata, ma in Europa molti interventi sono stati lenti, e alcuni veicoli ancora oggi circolano con dispositivi potenzialmente letali.
In Francia si stanno muovendo in maniera proattiva, con il nuovo ministro dei Trasporti, Philippe Tabarot, che ha promesso un cambio di passo: ha avviato una missione ispettiva sull’omologazione europea degli airbag, con l’obiettivo di rafforzare i controlli e accelerare i richiami. I risultati dell’indagine sono attesi entro fine anno.