“Ho pagato l'auto elettrica 50mila euro nel 2022, oggi non la vuole nessuno": il crollo dell'usato che terrorizza i proprietari

Attualità
08 dicembre 2025, 8.59
auto elettrica svalutata
Chi ha comprato durante il boom ora si trova con un pugno di mosche in mano. Tra svalutazioni record del 40-50% in soli tre anni e la "paura della batteria", il mercato di seconda mano è nel caos.
La scena si ripete sempre più spesso nelle concessionarie di tutta Italia. Un cliente entra, fiero della sua auto elettrica acquistata nuova fiammante tre anni fa, nel pieno dell'hype della transizione ecologica. Magari una Tesla Model 3, una Volkswagen ID.4 o una Mustang Mach-E pagata a prezzo pieno qualche anno fa, quando i listini erano alle stelle e magari si è sfruttato un buon incentivo.
L'intenzione è quella di darla in permuta per prendere un modello nuovo. Poi arriva il venditore con la valutazione in mano, e il gelo cala nella stanza. Quell'auto, pagata magari 55.000 euro solo 36 mesi fa, oggi ne vale a malapena 25.000. Se va bene.
Benvenuti nella "Grande Crisi dell'Usato Elettrico". Una tempesta perfetta che sta intrappolando migliaia di automobilisti in un incubo finanziario.

Il bagno di sangue della svalutazione

Tutte le auto perdono valore appena escono dal concessionario, è una regola vecchia come l'automobile. Ma quello che sta accadendo con le vetture a batteria non ha precedenti storici. Se un'auto a benzina o Diesel dopo tre anni mantiene circa il 60-65% del suo valore residuo, molte elettriche oggi faticano ad arrivare al 50% (report "Price Index" iSeeCars).
Alcuni modelli premium hanno visto evaporare decine di migliaia di euro di valore in un arco temporale brevissimo. Chi ha comprato con finanziamenti lunghi oggi si trova spesso in "negative equity": il debito residuo con la banca è più alto del valore attuale della macchina. Sono, di fatto, prigionieri della loro auto.

Perché il mercato è crollato? I tre colpevoli

Com'è stato possibile passare dall'euforia del 2022 al panico del 2025? Le cause sono principalmente tre:
  1. La guerra dei prezzi sul nuovo (L'effetto Tesla): Quando Tesla e, a ruota, i produttori cinesi hanno iniziato a tagliare aggressivamente i listini del nuovo tra il 2023 e il 2024, hanno involontariamente distrutto il valore dell'usato. Perché qualcuno dovrebbe comprare una Model Y usata di due anni a 35.000 euro, se nuova costa 39.000? Il mercato dell'usato ha dovuto adeguarsi al ribasso, violentemente.
  2. L'obsolescenza da "Smartphone": Le auto elettriche invecchiano come i telefoni, non come le auto meccaniche. Un modello del 2022 oggi sembra preistoria tecnologica rispetto a un modello del 2025, che ha batterie più efficienti, software più veloce e ricarica più rapida. Il "vecchio" diventa obsoleto molto in fretta.
  3. La "Battery Anxiety" di chi compra usato: Il terrore di chi si avvicina a un'elettrica usata è sempre lo stesso: "E se la batteria muore fuori garanzia?". Il rischio di dover spendere 15.000 euro per sostituire un pacco batterie su un'auto che ne vale 20.000 paralizza i compratori, che chiedono sconti enormi per coprirsi dal rischio.

Il rovescio della medaglia: l'affare per chi compra ora

C'è però un lato positivo in questa Caporetto. Se per chi deve vendere è un dramma, per chi oggi (fine 2025) vuole entrare nel mondo dell'elettrico senza spendere una fortuna, è l'occasione della vita.
Il mercato è inondato di auto ex-noleggio o fine leasing con pochi chilometri a prezzi stracciati. Vetture che erano irraggiungibili tre anni fa, oggi costano come una banale utilitaria termica nuova. La crisi dell'usato sta democratizzando l'auto elettrica più di qualsiasi incentivo statale, ma il prezzo lo stanno pagando i "pionieri" che hanno creduto nella rivoluzione per primi.
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