Nella storia infinita della Porsche 911, la serie cosiddetta Porsche 964 o serie 964, prodotta tra il 1989 e il 1994, rappresenta un modello di transizione. A un aspetto esteriore ancora tradizionale, con la maggior parte delle lamiere e degli stampati ancora identici al modello iniziale, corrispondono grandi cambiamenti sotto la pelle. Una rivoluzione che parte dai debutti del cambio automatico Tiptronic, della trazione integrale a tre differenziali, dei freni a disco anteriori autoventilanti con ABS di serie e arriva alla cura certosina dell’aerodinamica, con il fondo carenato e lo spoiler posteriore retrattile che sale e scende alla soglia degli 80 km/h.
Tutto questo senza dimenticare le sospensioni completamente rinnovate: le barre di torsione lasciavano il posto a quattro ammortizzatori indipendenti con molle coassiali; lo schema utilizzato era McPherson su entrambi gli assi, ma davanti c’erano i bracci trasversali e dietro quelli obliqui. Pure la trasmissione a cinque rapporti era stata completamente rinnovata.
Di tutte queste novità tecniche la più importante era senza dubbio la trazione integrale. Un sistema portato sulla grande produzione dopo le esperienze accumulate con la leggendaria 959 del Gruppo B che si era distinta anche nei grandi rally africani. Con le quattro ruote motrici permanenti la 911 diventava molto più governabile, prevedibile e sicura, andando a parlare anche a una fetta di clienti che rimaneva tagliata fuori dalla dinamica di guida peculiare delle classiche versioni a trazione posteriore.
La trazione integrale permanente, prevedeva il controllo elettronico (attraverso l’ABS) dei differenziali posteriore e anteriore; inoltre si potevano bloccare manualmente dall’abitacolo i differenziali centrale e posteriore fino a 40km/h, per avere mobilità sui fondi particolarmente viscida. La distribuzione della coppia privilegiava comunque la guida sportiva, con il 69% alle ruote posteriori e il 31% alle anteriori. A proposito di percentuali, Porsche dichiarava che la 964 era diversa per l’85% rispetto alle precedenti 3.2.
Anche il motore era stato aggiornato in maniera approfondita. Il “flat six” – ovviamente ancora raffredato ad aria – aveva raggiunto i 3,6 litri ed esprimeva una potenza massima di 250 CV a 6.100 giri e una coppia massima di 310 Nm a 4.800 giri. Poteva bruciare tranquillamente la benzina verde, aveva un maggiore rapporto di compressione e un nuovo sistema di accensione (doppia) e iniezione, mentre nuovi collettori di aspirazione miglioravano il rendimento ai bassi regimi.
L’ultima vera 911?
Complice anche una massa inferiore ai 15 quintali, la 964 scattava da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi ed era in grado di raggiungere i 260 km/h. Per gli appassionati più puri della Cavallina di Zuffenhausen, è questa l’ultima vera 911, perché già la successiva 993 appariva snaturata con la diversa inclinazione dei fari anteriori. La 964 è anche l’ultima 911 prodotta con la carrozzeria Targa originale, ovvero con il roll-bar fisso e il tettino asportabile. Ne sono state prodotte circa 65.000.