Dalla gomma alla chimica verde: così Michelin sfrutta la sua esperienza nei pneumatici per guidare la transizione verso materiali compositi avanzati, biologico e ad alte prestazioni. Michelin, storicamente sinonimo di eccellenza nel settore dei pneumatici, sta ampliando il proprio campo d’azione diventando un attore chiave nel mondo dei materiali compositi e della chimica sostenibile. Grazie a un know-how unico sviluppato su materiali ad alta complessità, il gruppo francese sta portando innovazione in settori critici come l’automotive, la nautica, l’industria pesante e persino il tessile tecnico per la sicurezza.
Il pneumatico: un laboratorio di materiali compositi ultra-complessi
Un materiale composito è la combinazione di due o più elementi dalle proprietà complementari, che insieme generano un prodotto dalle prestazioni superiori. In questo senso, il pneumatico è uno degli oggetti più sofisticati mai realizzati: integra polimeri, fibre tessili, metalli e rinforzi che devono lavorare insieme in condizioni estreme. Michelin ha perfezionato queste soluzioni per garantire contemporaneamente aderenza, durata, resistenza e flessibilità.
La lunga esperienza nella competizione sportiva, ad esempio con i pneumatici MICHELIN Pilot Sport Endurance per la 24 Ore di Le Mans, ha permesso all’azienda di sviluppare nuove mescole e strutture che oggi trovano applicazione anche in ambiti non legati alla mobilità.
Una strategia industriale che guarda oltre il pneumatico
L’obiettivo di Michelin è chiaro: diventare leader mondiale nei materiali compositi ad alte prestazioni. Per farlo, il gruppo sta investendo in modo massiccio in ricerca, sviluppo e acquisizioni mirate. Tra queste spicca l’integrazione di Flex Composite Group (FCG), realtà specializzata in compositi avanzati per settori ad alto valore aggiunto come il navale, lo sportivo e l’industriale.
Questo consente a Michelin di trasferire competenze maturate nel settore pneumatici verso soluzioni tecnologiche per clienti che richiedono elevata affidabilità, leggerezza e resistenza meccanica.
Applicazioni reali dei compositi Michelin
Ecco alcune delle applicazioni concrete sviluppate grazie al know-how di Michelin nei materiali compositi:
- Tessuti in neoprene per gommoni semirigidi, boe e imbarcazioni di salvataggio, con elevata tenuta anche in condizioni estreme.
- Indumenti antincendio a raffreddamento controllato, capaci di mantenere la temperatura della pelle sotto i 43°C grazie a tessuti tecnici multistrato.
- Nastri trasportatori industriali resistenti a temperature fino a 400°C, ideali per il settore minerario e agricolo.
- Componenti aerodinamici per auto da corsa, telai di biciclette e attrezzature sportive realizzati con fibra di carbonio preimpregnata, grazie alla controllata Angeloni Group.
Il futuro è bio-based: Michelin punta sulla molecola 5-HMF
Oltre ai compositi, Michelin investe nella chimica verde con un progetto pionieristico: la produzione industriale della molecola 5-HMF (5-idrossimetilfurfurale), un componente biologico non tossico destinato a sostituire derivati fossili in molti settori industriali.
Nel 2026 sarà attivo a Péage-en-Roussillon, in Francia, il primo dimostratore industriale al mondo con una capacità produttiva di 3.000 tonnellate/anno. L’investimento da 60 milioni di euro, supportato da fondi europei e dal programma France 2030, mira a creare una filiera europea autonoma e sostenibile per questa molecola strategica.
Attualmente già utilizzata nelle resine adesive non tossiche Michelin ResiCare, la 5-HMF apre a utilizzi futuri nei settori di cosmesi, elettronica, edilizia, agricoltura, trasporti e aeronautica, con un mercato potenziale di oltre 40.000 tonnellate entro il 2030.
ResiCare: il ponte tra chimica verde e materiali compositi
Nata all’interno di Michelin nel 2016, ResiCare è oggi una start-up con l’obiettivo di portare su scala industriale resine performanti e sicure, grazie all’uso di 5-HMF. Oltre alla riduzione dell’impatto ambientale, queste formulazioni offrono vantaggi anche in termini di sicurezza per operatori e consumatori, eliminando l’uso di formaldeide e resorcina.
Il progetto, sviluppato insieme a IFPEN, rappresenta un nuovo paradigma per i materiali industriali: bio-sourced, non tossici, europei e scalabili.
Come sottolinea Maude Portigliatti, Direttrice della divisione Polymer Composite Solutions di Michelin:
“Il lancio di questa prima unità produttiva per una molecola bio-sourced cruciale per la chimica verde rappresenta una pietra miliare per portare le attività di ResiCare su scala industriale. Questa dimostrazione della capacità innovativa del Gruppo, frutto di anni di ricerca, segna l’inizio di una nuova industria europea.”
Michelin cambia pelle, ma non missione
Con questi progetti, Michelin conferma la sua ambizione: trasformare l’industria dei materiali come ha fatto con quella dei pneumatici. Dalla competenza tecnica maturata in decenni di motorsport nasce oggi una nuova generazione di materiali leggeri, resistenti e sostenibili, destinati a cambiare profondamente la nostra quotidianità.
La chimica verde, i materiali compositi intelligenti e le applicazioni cross-settore rappresentano per Michelin non solo un’evoluzione industriale, ma una visione di lungo termine per un futuro a basse emissioni e alte prestazioni.