Dopo 32 anni di (onoratissima) carriera, Opel Astra arriva in Italia (ordini da dicembre) nell’attesa versione elettrica. Sono poche le segmento C sufficientemente spaziose a proporsi in versione full electric e, nel famoso segmento delle medie, nuova Opel Astra elettrica è una di queste. Qualche dato? Propone il nuovo family feeling con l’Opel Vizor fuori, sulla mascherina, e dentro il Pure Panel che unisce sotto la stessa cornice quadro strumenti e schermo centrale. Al debutto su Mokka, su Astra che abbiamo già provato in versione ibrida plug-in da 180 CV fa la sua figura e rende la vettura molto gradevole dal punto di vista estetico.
Venendo ai dati tecnici, Opel Astra abbina la batteria da 54 kWh capace di aumentare la rigidità torsionale e quindi il piacere di guida al motore elettrico da 156 CV. Ne risultano un caratterino niente male tra le curve e fino a 418 km di autonomia nel ciclo WLTP che è stato l’aspetto sul quale più mi sono concentrato durante la prova in anteprima svolta tra Milano e Lodi. Partiamo dall’inizio: appuntamento alle ore 10:30 all’Airness Basketball Store, in viale Monza 2 a pochi passi dalla centralissima Piazzale Loreto, davvero trafficata a tutte le ore del giorno. Questa è stata la sede scelta da Opel Italia e dal suo PR Stefano Virgilio per presentare agli addetti al settore la nuova Opel Astra elettrica.
Le domande non mancano al responsabile della comunicazione di Opel Italia, che incalzato dal sottoscritto e dai colleghi si lascia sfuggire il prezzo della nuova arrivata, in attesa del listino ufficiale che arriverà a breve. Partirà da 39.900 euro, ancora da incentivare con i 5.000 euro dell’Ecobonus a fronte della rottamazione, e non mancheranno offerte dedicate che stanno già interessando le più piccole Opel Corsa e Opel Mokka, entrambe in versione elettrica (con un’interessante formula a zero anticipo e canone fisso al mese).
Parte il nostro test drive e, una volta saliti a bordo di nuova Opel Astra elettrica, ci ritroviamo davanti interni che io stesso ben conosco, avendo provato non troppi mesi fa la Opel Astra ibrida plug-in di cui sopra. Sempre scenografico il Pure Panel con schermo leggermente ricurvo che combina i due display da 10 pollici, molto essenziale il tunnel centrale (due i portabicchieri e uno il vano portaoggetti dove è nascosta la piastra di ricarica wireless) dove troviamo il comando shift by wire e il selettore delle modalità di guida (Eco, Normal e Sport, ci torno a breve). Ho apprezzato notevolmente il comfort dei sedili AGR che vengono proposti sulla Opel Astra elettrica: Opel ci ha costruito una reputazione e non so se lo sapete ma il classico dolore alla schiena dopo un lungo viaggio deriva proprio da una cattiva posizione al volante. Volendo, c’è anche la regolazione elettrica con massaggio e climatizzazione, ma il nostro esemplare in prova presentava la regolazione manuale che un po’ stonava con l’eco portato da questa importante novità per la Casa tedesca.
Opel Astra elettrica: alcuni dati tecnici, interessante l’autonomia
Buono lo spazio a bordo, così come è buona la capacità del bagagliaio che rimane la stessa della plug-in (352 litri fino a 1.268 litri), ma ciò che ci interessa è capire quanto di quei 418 km di autonomia in ciclo combinato WLTP risponda al vero una volta saliti a bordo. Con il 92% di batterie, il display del Pure Panel segnava 392 km di autonomia. Facile capire che, se avessimo trovato l’auto con il 100% della batteria, quei circa 420 km sarebbero stati raggiunti senza difficoltà.
Ci dirigiamo a Lodi, destinazione Trattoria Torretta, uscendo da Milano e dirigendosi verso la Cassanese, senza volutamente toccare l’autostrada. I consumi sono ottimi all’andata, nell’ordine dei 6 km/kWh (ca. 16,6 kWh/100 km), con velocità media molto bassa complici i numerosi autovelox lungo il percorso. Bene l’insonorizzazione di bordo, ci sono i vetri laminati che fanno il loro dovere, e in Sport i 156 CV della vettura si sentono tutti. A tal proposito, in Eco la potenza si riduce a 108 CV aumentando di conseguenza l’autonomia per 220 Nm di coppia massima, in Normal i cavalli salgono a 136 (250 Nm) e solo in Sport si raggiunge la massima potenza che è più che sufficiente per effettuare un sorpasso grazie ai 270 Nm di coppia subito disponibili.
Sempre fissata a 170 km/h la velocità massima, bisogna sempre pensare che in quanto tedesca Opel deve pensare ai suoi clienti che percorrono le Autobahn senza limiti: tutta da verificare la reale autonomia viaggiando per decine di chilometri a velocità massima. Prima ancora di uscire dalla città, ho apprezzato lo sterzo morbido che non si irrigidisce aumentando il tiro, rimanendo sempre piuttosto demoltiplicato. Non l’abbiamo ricaricata ma Opel comunica che con questo taglio di batteria la capacità di ricarica in corrente alternata è di 11 kW e di 100 kW (come molti altri modelli di Stellantis) in corrente continua: in altri termini, 30 minuti bastano per raggiungere l’80% trovandosi a batteria quasi scarica, al 10%.
Opel Astra elettrica: come cambia fuori?
Durante il pranzo apprezzo le poche novità estetiche proposte sulla versione elettrica, che un occhio poco attento farebbe difficoltà a distinguere rispetto alle altre motorizzazioni: due quelle che balzano all’occhio. I nuovi cerchi da 18 pollici su pneumatici specifici Michelin 215/45 R18 A+ e il piccolo logo “e” sul portellone, che immaginiamo invisibile scegliendo una vernice nera lucida. Presenti anche i fari a matrice di LED, in optional, ma rari in questo segmento.
Sbrigata la pratica del pranzo “lodigiano”, si torna a Milano e questa volta il collega al mio fianco prende la guida immettendosi subito in autostrada. Io la Opel Astra la riprendo una volta giunti a Milano, per guidarla nel traffico milanese che si sta intensificando in un pomeriggio di fine ottobre. Mi concentro sul Pure Panel, dove tutte le informazioni essenziali sono radunate in modo preciso. C’è anche l’head-up display (lo vedete segnare la velocità nel video qui sotto), ragionevolmente più utile in autostrada dove viene mostrata la velocità impostata e l’eventuale mantenimento di corsia che si attiva comodamente dal volante grazie alla guida autonoma di secondo livello.
Giunti a fine prova, qualche doverosa conclusione. La Opel Astra diventa elettrica e si dimostra auto comoda, tecnologica e facile da guidare. Per il cliente pronto alla transizione, o che si è adoperato per installare una wallbox nel suo garage o comunque sa come pianificare eventuali soste durante un viaggio più lungo del solito la media tedesca può essere la soluzione giusta.
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