Il suo nome e le sue linee sono un tributo a colei che tutto muove e tutto ispira, colei che prima era una Ferrari e ora è un’icona: la Ferrari F40, il capolavoro di Nicola Materazzi nonché la supercar anni ’80 per definizione.
Parliamo di un’auto che porta un nome particolare: Effequaranta, tutto per esteso. L’idea proviene dall’atelier Angelelli Automobili, e rappresenta una sfida, dato che si tratta di una reinterpretazione, in chiave moderna, della Ferrari F40 basata sulla Ferrari SF90.
Effequaranta Angelelli: stile e motore parlano al presente
Sotto alle nuove linee, troviamo la componentistica della Ferrari SF90. Leggendo la scheda tecnica scopriamo che il telaio è un equilibrio tra fibra di carbonio e titanio-alluminio stampato in 3D, con un sistema di sospensioni pneumatiche attive, per i freni sono stati adottati quelli carbo ceramici.
La cosa che stupisce è l’evoluzione del telaio, visto che incorpora componenti unici stampati in 3D, partendo dalla base della Angelelli D1, il tutto per migliorare le prestazioni. Un capitolo dedicato riguarda anche i gli studi fatti dall’azienda sulle dinamiche e i flussi d’aria.
Sotto al cofano posteriore trova posto il motore ibrido che va oltre i 1.000 CV di potenza, con uno 0-100 km/h che viene coperto in meno di 2.1 secondi, e con una velocità massima di circa 360 km/h.
A ben guardare, il motore di questa Effequaranta, ricorda proprio la power unit della casa di Maranello, il V8 Biturbo appartenente alla famiglia F154 da 3.9 litri, un propulsore che combina alla perfezione anche la potenza di 3 motori elettrici, con una batteria agli ioni di litio.
Effequaranta Angelelli: il glorioso tributo alla F40
Andare a disturbare un mito come la Ferrari F40 è davvero un argomento ostico, ma questa Effequaranta sa quello che va a fare, pertanto mantiene garbo e rispetto nell’evoluzione stilistica partendo dalla base della SF90.
L’iconico alettone posteriore, lo stendipanni per molti, risulta vistoso e dominante, fondendosi bene con la linea unica dei fari posteriori, e con un vistoso estrattore. Di lato, a lato troviamo le prese Naca e si può notare il gran lavoro fatto nella zona dell’abitacolo.
Anche l’anteriore ha subito una rivoluzione gentile, come direbbero alcuni filosofi e storici, ovviamente ha dovuto dire addio ai proiettori a scomparsa che non possono più esistere, troviamo comunque un cofano e dei proiettori che ricordano le linee della Ferrari F40 di Materazzi, ma con un convogliatore dell’aria molto più evidente, e con uno spoiler nettamente vistoso.
Guardando dentro non possiamo sicuramente aspettarci che gli interni abbiano la spartanità della Ferrari F40 quanto le linee viste sulla Ferrari SF90, questo perchè il minimalismo della progenitrice sarebbe una cosa nettamente impensabile a oggi.
Ecco quindi pregiati pelli abbinate a linee dolci che avvolgono chi guida in un ambiente tecnologico e moderno. Il prezzo, beh, quello ovviamente non è dato a sapersi.