Alfa Romeo: la tradizione del 6 cilindri

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07 ottobre 2019, 15.59
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Se si parla di cultura del 6 cilindri, Alfa Romeo ha
molto da dire, avendo scritto pagine di storia dell’auto in abbinamento a
quello che è considerato il "frazionamento" più nobile, oltre che una
delle soluzioni più utilizzate dai marchi più prestigiosi.
Non occorre scomodare le Formula 1 attuali per
sottolineare come "6 cilindri" sia da sempre sinonimo di raffinatezza
e prestazioni e non è un caso che nella storia Alfa Romeo questi motori siano
ricorrenti e abbiano rappresentano il massimo livello della tecnica motoristica
delle rispettive epoche.
Oggi l'eccellenza a sei cilindri targata Alfa Romeo si chiama Quadrifoglio ed è declinata nei due modelli al top della gamma: la Giulia Quadrifoglio e lo Stelvio Quadrifoglio.
Sotto il cofano di queste vetture è ospitato un propulsore
eccezionale, ispirato alle tecnologie e alle competenze tecniche Ferrari.
Il 2.9 V6 Bi-Turbo a benzina, totalmente in alluminio, è diventato il
nuovo punto di riferimento motoristico del marchio, esattamente come 40 anni fa
lo il mitico V6 "Busso" (dal nome del tecnico responsabile del
progetto) aveva fatto epoca.
Con quel motore l'"Alfa6" aveva segnato il ritorno del marchio nel settore delle berline prestazionali di prestigio e stabilito nuovi parametri in fatto di carattere, prestazioni e sonorità. La realizzazione dell'innovativo V6 "Busso" nel 1979 ha rivoluzionato i canoni del 6 cilindri Alfa, anticipando i concetti di leggerezza, compattezza e prestazioni che hanno poi portato all'attuale livello di eccellenza dei propulsori Quadrifoglio.
2.9 V6 Alfa Romeo
I 510 CV di potenza a 6.500 giri/min, la coppia
massima di 600 Nm
disponibile in un ampio arco di utilizzazione (tra i
2.500 e i 5.000 giri/min) e la possibilità di "spegnere" tre
cilindri, per migliorare l'efficienza riducendo consumi ed emissioni, ci
raccontano già qualcosa di significativo su questo 6 cilindri. Poi, però, c'è
il "tocco in più" Alfa Romeo, che ha lavorato per farlo entrare in
simbiosi con Giulia e Stelvio.
Non a caso se oggi un 6 cilindri è abbinato al Quadrifoglio, poiché fu proprio la stessa soluzione che permise alla Alfa Romeo RL di vincere per la prima volta la Targa Florio del 1923 e la successiva famiglia 6C ha equipaggiato le più celebri Alfa Romeo dalla belle epoque fino al dopoguerra.
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