È successo davvero: secondo i dati UNRAE, nel giugno 2025 in Italia è stata immatricolata una sola auto a metano, e si tratta di una FIAT Punto Natural Power – non certo un modello recente, visto che la produzione è ormai terminata da anni. Ma com’è finita qui? Analizziamo il fenomeno.
Il contesto: un mercato praticamente estinto
Il metano come alimentazione auto è in caduta libera: da una quota del 5–6 % a inizio anni 2000, oggi i numeri sono ai minimi storici. Nell’intero 2023 furono immatricolate appena 1.892 vetture a metano (0,12 % del mercato) e nel 2024 solo 1.242 (0,08 %). Numeri che spiegano bene come non ci fossero “nuove” FIAT Punto a metano nei concessionari.
Perché siamo arrivati a una sola immatricolazione?
Le ragioni principali sono:
- Fine produzione e scorte esaurite
Stellantis e VW hanno tolto le motorizzazioni a metano tra il 2022 e il 2023: FIAT Panda Natural Power e Lancia Ypsilon, così come VW Polo TGI, sono sparite dai listini. Le ultime disponibili nei saloni si sono esaurite nel 2024. - Normativa e incentivi sfavorevoli
La prospettiva dello stop ai motori termici dal 2035 spinge le case a investire su BEV o ibridi, piuttosto che su alimentazioni come il metano, poco investite e quasi “anacronistiche”. - Rete distributiva limitata e costi di gestione
Anche se il metano permette costi di esercizio bassissimi, la rete di stazioni è scarsa e spesso solo “servizio”, con costi di revisione dei serbatoi ogni 4 anni. Su Reddit un utente commenta:
“Costa troppo e i distributori scarseggiano”
mentre un altro puntualizza:
“Scarseggiano perché sono almeno 3 anni che non se ne vendono. Guidare a metano costa sempre meno… ma vai a vedere quanto costa revisionare le bombole”.
E allora, chi ha immatricolato a giugno la Punto?
Le ipotesi plausibili sono due:
- Reimmatricolazione di una vettura usata o rimessa a nuovo: trattandosi di un’auto già esistente e dotata di certificato di conformità ancora valido, qualcuno avrebbe potuto importarla, revisionarla e immatricolarla come “nuova” in Italia.
- Conversione retrofit: grazie agli incentivi statali (800 €), un privato o un rivenditore potrebbe aver convertito una Punto benzina o GPL in bifuel a metano, ottenendo la documentazione per l’immatricolazione come metano nuova di fabbrica.
Quale “Punto Natural Power” è stata? E perché fa notizia?
Le versioni prodotte tra il 2008 e il 2012 (Grande Punto) o tra il 2012 e il 2018 (Punto Evo) montavano motore 1.4 FIRE da 77 CV (70 a metano), con percorrenze fino a 310 km solo gas e oltre 1.000 km totali. Emissioni attorno a 115 g/km CO₂ e omologazione Euro 5 ne facevano una scelta sensata all’epoca.
Ma oggi? Quel singolo esemplare a metano immatricolato a giugno rappresenta un’eccezione, un pezzo “ars rarissimus” in un mercato con offerta nulla.