Essere un figlio d’arte non è mai facile. Diventa ancora più difficile per uno come Mick Schumacher, con tuo tuo padre è considerato da molti come il migliore mai esistito nello sport che anche tu ami e nel quale vuoi eccellere. Ci va forza d’animo, capacità e tanta passione per riuscire a seguire le orme di un padre così ingombrante, ma in questo caso così assente. Mick Schumacher è il figlio del leggendario campione di Formula 1 Michael Schumacher, nato dal grande amore tra il Kaiser e la moglie Corinna Betsch nel 1999.
Mick Schumacher ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo del motorsport fin da piccolo, iniziando a seguire il papà nelle sue gare in Ferrari fin dai 9 anni. Protetto dai genitori all’inizio della sua carriera agonistica, evitando di correre con l’ingombrante nome per limitare la pressione attorno al piccolo Schumi, Mick ha dimostrato di avere talento, voglia di fare e tantissima dedizione. La forza d’animo, la tenacia e i tratti somatici lo rendono così simile al suo leggendario papà, assente dai palcoscenici internazionali da quasi 10 anni dopo il terribile incidente sugli sci a Méribel del dicembre 2013. Nonostante questa mancanza, però, Mick Schumacher è riuscito a farsi spazio nel mondo del motorsport, approdando nel 2021 in Formula 1.
Dopo due annate non eccezionali in Haas, però, la carriera di Mick Schumacher lo ha portato per il 2023 ad essere il terzo pilota Mercedes. Ma chi è Mick Schumacher nella vita privata? Qual è la sua età, la sua fidanzata e quanto guadagna come pilota di Formula 1? In questo articolo esploreremo tutte queste domande e molto altro ancora sulla vita e la carriera di Mick Schumacher.
Biografia Mick Schumacher, età e famiglia di “Schumi Jr”
Partiamo dalla biografia di Mick Schumacher, iniziando ovviamente dalla sua infanzia. Mick Schumacher nasce a Vufflens-le-Château, nel Cantone Vaud, in Svizzera, il 22 marzo del 1999. L’età di Mick Schumacher, al momento in cui scriviamo, è quindi di 23 anni. Proprio a Vufflens-le-Chateau Michael e Corinna Schumacher si erano stabiliti nel 1996, per poi stabilirsi nella bellissima villa di Gland, a pochi km da Vufflens-le-Chateau, nel 2008. Mick cresce proprio nel Paese elvetico insieme al papà Michael, sette volte Campione del Mondo di Formula 1, con la madre Corinna e con la sorella maggiore Gina Maria, nata nel 1997.
Suo zio è il pilota di Formula 1 Ralf Schumacher, e ha un cugino, David Schumacher, di due anni più giovane e figlio di Ralf e anch’egli pilota nel campionato DTM dal 2022. Inevitabile che, in una famiglia così legata al motorsport, fin dalla tenera età Mick Schumacher volesse seguire le orme del padre. In realtà, Mick ha cominciato a correre sui kart ad un’età relativamente avanzata. Le prime gare sono infatti datate 2008: a nove anni d’età Mick Schumacher debuttò in Germania nei campionati regionali di kart. Al posto di correre sotto il nome Schumacher, però, la famiglia scelse di iscriverlo come Mick Betsch, utilizzando il cognome da nubile della mamma.
Fin da piccolo, però, Mick si è avvicinato anche alla grande passione di mamma Corinna, i cavalli. La moglie del Kaiser è stata infatti campionessa europea di equitazione americana, nota anche come monta western. In questa disciplina la sorella di Mick, Gina, è una delle più promettenti atlete in Europa, e anche Mick e Michael si sono dilettati in questo particolare sport. La scelta di Mick, però, non può che essere ricaduta sul motorsport. Nella biografia di Mick Schumacher non possiamo parlare del suo casco, così simile a quello del papà Michael. Molto simile al papà per viso, sguardo e modo di porsi, Mick Schumacher ha deciso di riprendere lo stesso disegno di papà Michael, usato anche dallo zio Ralf. Si tratta di un disegno piuttosto semplice, con un ovale in cima al casco dotato di sette stelle, in onore dei sette campionati del papà Michael, contornato da una banda nera. La differenza principale, però, è nel colore.
Se infatti Michael usò il blu nei primi anni di carriera e poi, dal 1999, il rosso, e lo zio Ralf il giallo, Mick ha scelto il verde acido per il suo casco. I più attenti avranno poi notato anche la presenza sul cappellino di Mick e sulle sue tute, il mitico sponsor da sempre al fianco di Michael Schumacher, Deutsche Vermongensberatung. La “Società tedesca di consulenze patrimoniali” ha accompagnato Michael Schumacher dal 1996 fino alla fine della sua carriera, e continua ad affiancare anche il figlio Mick. Il numero di gara di Mick Schumacher, invece, è il 47. Questa scelta non è stata fatta per omaggiare Valentino Rossi, ma è frutto di un calcolo speciale. “Ho scelto il 47 perché il 4 è il mio numero preferito. Mi riconosco in tutti i significati di questo numero: responsabilità, determinazione, forza di volontà, sete di conoscenza. Il 7, invece, è il numero preferito di mio papà.”, ha spiegato Mick. “È il numero che lui sceglieva sempre, ed è anche il totale dei suoi titoli iridati. Il 4 e il 7 sommati creano un’unione tra noi due. In più, il 47 è anche la somma dei compleanni della nostra famiglia. Questa, per me, è la conferma che è il numero perfetto per me.”
Nella biografia di Mick Schumacher spicca anche una data molto triste, il 29 dicembre 2013. Questo è il giorno del terribile incidente sulla neve di Méribel che ha cambiato per sempre la vita del padre Michael Schumacher. Mick era sulle nevi a sciare insieme a suo padre al momento dell’incidente, ed è stato tra i primi insieme alla sorella Gina a chiamare i soccorsi. Mick non ha mai rilasciato dichiarazioni su quel giorno. Come abbiamo visto nel nostro articolo dedicato al grande Michael Schumacher, però, nel documentario Schumacher del 2021 ha parlato del papà e del loro rapporto odierno. “Credo che io e lui ci capiremmo in modo differente”, ha dichiarato Mick Schumacher. “Ora tutti e due parliamo la lingua del motorsport: avremmo tanto di cui parlare. Ci penso sempre, e immagino ogni volta quanto sarebbe bello. Darei qualsiasi cosa che ho per poter parlare di nuovo con mio papà.”
“Quando ripenso al passato,”, ha proseguito Mick Schumacher, “ripenso a tutti i momenti in cui ci siamo divertiti, come quando guidavamo sui kart, o mi metteva in sella al pony. Sono istanti che ricordo con immensa gioia. Da quell’incidente, tutte le esperienze che credo molti hanno passato con i loro genitori non sono più presenti. O meglio, si sono parzialmente cancellate. Dal mio punto di vista, questa cosa è ingiusta.”. Il legame con suo padre è stato dimostrato anche da diverse partecipazioni di Mick come ospite speciale nei Gran Premi alla guida delle monoposto storiche del padre, e non solo.
Nel 2017, ad esempio, guidò la Benetton B194 con cui Michael vinse il Mondiale 1994 prima della partenza del Gran Premio del Belgio. Si ripetè nuovamente nel 2019, guidando sulla pioggia la Ferrari F2004 prima del Gran Premio di Germania ad Hockenheim indossando un casco speciale. Metà giallo, e metà rosso come quello di suo papà. Nel 2020, poi, Mick guidò nuovamente la Ferrari F2004 prima del Gran Premio di Toscana sul circuito del Mugello, in onore dei 1.000 Gran Premi della Scuderia Ferrari. Infine, dopo la 91esima vittoria di Lewis Hamilton al Gran Premio dell’Eifel del 2020 sul circuito del Nurburgring, Mick consegnò al campione inglese il casco del padre come riconoscimento dopo il raggiungimento di Hamilton del record di vittorie di Schumacher. Nel 2021, inoltre, ha guidato a Silverstone la Jordan 191, l’auto con cui Michael ha debuttato in F1 al GP del Belgio 1991.
Al netto di questa tragedia, però, Mick Schumacher è conosciuto per essere un ragazzo educatissimo, simpatico, dedito al lavoro e per nulla pieno di sé. Dall’incidente del papà Michael, Mick Schumacher ha stretto un’amicizia quasi fraterna con l’altro grande pilota tedesco della storia di Formula 1, Sebastian Vettel. Quella tra Mick e Seb è un’amicizia sincera, forte e che è in atto fin dalle partecipazioni di Michael e Vettel alla Race of Champions. Vettel, poi, non ha mai fatto segreto di avere in Michael Schumacher il suo idolo, il suo eroe, e già nei suoi primi successi nei kart sulla pista di Kerpen aveva potuto incontrare il suo idolo.
Oggi il rapporto tra Sebastian e Mick è fortissimo, con i due che passano tanto tempo insieme e Seb che ha preso sotto la sua ala protettiva il figlio del suo idolo. L’idolo di Mick Schumacher, manco a dirlo, è proprio suo papà Michael. Mick si ispira a lui nella vita e ovviamente nelle corse, cercando di renderlo fiero con i suoi comportamenti. Mick parla inglese, tedesco e francese, e capisce bene l’italiano. Come il suo celebre papà, però, la nostra lingua è un po’ indigesta, e anche lui come Michael non riesce a destreggiarsi bene con l’italiano. Nella biografia di Michael Schumacher c’è poi spazio anche per una curiosità. Se infatti molti piloti di Formula 1 prima delle gare si sciolgono giocando a calcio, come Charles Leclerc, o ascoltando la loro musica preferita, come Daniel Ricciardo, Mick spesso… gioca a scacchi. “Credo che questo tipo di giochi aumentino l’attenzione, visto che devi sempre accendere la tua mente.”, ha dichiarato Mick in un’intervista ai colleghi australiani di Motorsport. “In un weekend di gara, voglio sempre essere pronto mentalmente ad ogni sfida che mi potrebbe comparire davanti.”
La carriera di Mick Schumacher, da “Mick Junior” alla Mercedes
La carriera di Mick Schumacher, come detto, è iniziata piuttosto tardi. A 9 anni si hanno le prime notizie della partecipazione del giovane Schumi Jr. alle prime gare sui kart. In questa prima fase, Mick utilizzò lo pseudonimo “Mick Betsch“, sfruttando il cognome da nubile della madre Corinna. Nel 2011 e nel 2012, all’età di 12 e 13 anni, Mick Schumacher partecipò all’ADAC Kart Masters tedesco nella categoria KF3, finendo rispettivamente nono e settimo in classifica. Dopo un terzo posto nella Euro Wintercup del 2011 e del 2012 e un altro terzo poso nel DMV Kart Championship del 2013, sempre in categoria KF3, nel 2013 Mick conquistò altri due terzi posti. Il primo arrivò nel Campionato tedesco Junior, mentre il secondo nella CIK-FIA Super Cup. Nel 2014 arrivò il debutto internazionale per il giovane Mick, che abbandonò lo pseudonimo Betsch per un ancor più anonimo “Mick Junior“.
Come Mick Junior, Schumacher arrivò secondo nel campionato kart Junior tedesco, in quello europeo e anche nel mondiale. Nonostante l’assenza del cognome Schumacher, la stampa in questo momento lo riconobbe come il figlio del grande Michael Schumacher. Alla fine del 2014, al netto dei suoi successi nei kart, la carriera di Schumacher arrivò al salto sulle monoposto con i primi test su una Formula 4 per il team Jenzer Motorsport. Il debutto nel Campionato ADAC Formula 4 arrivò nel 2015 con il team olandese Van Amersfoort Racing. In questa stagione di debutto arrivò decimo, ottenendo una vittoria e un podio. Fu però questa la stagione in cui fece cadere la maschera, “vestendo” ufficialmente il cognome Schumacher. Nel 2016, Mick Schumacher è passato alla scuderia vicentina Prema Powerteam. Con la squadra italiana, Mick dimostrerà uno dei grandi leitmotiv della sua carriera.
Nella prima stagione, infatti, Schumacher fatica sempre ad entrare in confidenza con la nuova monoposto e la nuova realtà. Dopo un periodo di apprendistato, però, Mick lavora su se stesso e sulle sue capacità con forza di volontà e caparbietà, migliorando notevolmente le sue prestazioni. Nella Formula 4 tedesca, infatti, con Prema porta a casa cinque vittorie, quattro pole position e 12 podi, arrivando al secondo posto. Ha ottenuto la stessa posizione anche nel Campionato Italiano Formula 4, dove ha ottenuto cinque vittorie e nove podi.
Nel 2017 la carriera di Mick Schumacher fa un altro salto di qualità, passando al Campionato di Formula 3 europeo con Prema. Durantre il primo anno, come di consueto, Mick prende confidenza con la nuova vettura. Nella prima stagione in F3 ottiene un podio e chiude al dodicesimo posto dietro ai compagni di squadra Callum Ilott, Guanyu Zhou e Maximilian Gunther. Nel 2018, invece, Mick Schumacher conquista il titolo di Campione europeo Formula 3. La stagione inizia però a rilento, con due soli terzi posti nelle prime nove gare. Dal weekend di Spa, però, Mick Schumacher inizia a vincere, e conclude la stagione con 8 vittorie, di cui cinque consecutive, quattordici podi e sette pole position, battendo i rivali Dan Ticktum, Robert Shwartzman, Alex Palou e Guanyu Zhou.
Dopo questa vittoria, nel 2019 la carriera di Mick Schumacher si avvicina sempre più all’approdo in Formula 1. Nel gennaio del 2019, infatti, Schumacher è entrato nella Ferrari Driver Adademy, seguendo le orme del padre che con la Rossa ha ottenuto cinque dei suoi sette Mondiali. Nello stesso anno, Mick Schumacher è stato scelto come pilota dalla Prema per la stagione 2019 di Formula 2. Al suo fianco, ha trovato l’indonesiano Sean Gelael, non esattamente un osso duro. Come ormai da tradizione, la stagione di Mick Schumacher inizia a rilento, con tre arrivi a punti nelle prime quattro gare e e solo quattro arrivi a punti nelle successive 11 gare. La stagione 2019 ha però un highlight speciale in Ungheria, dove nella Sprint Race ottiene la sua prima vittoria in Formula 2.
Nonostante le prestazioni non eccelse, la prima vittoria, i 53 punti conquistati e le prestazioni decisamente superiori rispetto ai 15 del compagno di squadra Gelael hanno convinto Prema a confermarlo per la stagione 2020. Al suo fianco, al posto del deludente Gelael, ha trovato posto il russo Robert Shwartzman, altro “Cavallino” della FDA. In questa seconda campagna in Formula 2 la carriera di Mick Schumacher spicca finalmente il volo. Nonostante abbia ottenuto solamente due vittorie, grazie a nove podi e a numerosi piazzamenti a punti, Mick Schumacher si laurea campione di Formula 2, battendo l’altro alfiere della Ferrari Driver Academy, Callum Ilott. Questa vittoria, seppur non scintillante come quella dei suoi predecessori Nyck De Vries, George Russell e Charles Leclerc, ha aperto alla carriera di Mick Schumacher le porte della Classe Regina.
A scegliere il figlio d’arte è stata la scuderia anglo-americana Haas, dotata di motore Ferrari e vogliosa di avere un nome così importante nella sua line-up, oltre che il favore di Maranello scegliendo un pilota della sua Academy. Mick Schumacher si è quindi conquistato uno dei due sedili della Haas, al fianco dell’altro giovane rookie di quella stagione, il russo Nikita Mazepin. Con l’approdo in Formula 1, poi, Mick Schumacher ha scelto di omaggiare il suo leggendario papà con un gesto piccolo, ma dal grande peso. Per il debutto in Formula 1, infatti, ha abbandonato la sigla SCH che ha vestito per tutta la carriera, scegliendo la storica sigla MSC. Questa fu il leggendario acronimo del papà Michael, che aveva bisogno di differenziarsi dal fratello Ralf, indicato con RSC.
Il ritorno del nome Schumacher e della sigla MSC, però, non ha portato fortuna al giovane pilota tedesco. Con una Haas che, nel 2021, è stata indiscutibilmente il fanalino di coda della griglia, lontanissima dalla nona vettura più veloce del mercato, la Williams di Russell e Latifi, nella prima stagione Mick Schumacher ha avuto la possibilità di acclimatarsi senza alcuna pressione alla realtà della Formula 1. La sfida è stata infatti con il compagno Mazepin, e la competizione fratricida ha avuto proprio Mick come vincitore alla fine dell’anno. Entrambi non hanno ottenuto punti, ma soprattutto entrambi hanno dimostrato di essere ancora molto acerbi. Mick, in particolare, è stato protagonista di diversi incidenti di grave entità, che non hanno causato danni al pilota ma enormi fatture da pagare per la scuderia in pezzi di ricambio.
Questa predisposizione agli incidenti ha condizionato la prima stagione in carriera di Mick Schumacher in Formula 1. Nonostante ciò, però, Haas ha confermato sia lui che Mazepin per la stagione 2022, la prima con le nuove regole. Prima dell’inizio della stagione, però, Mazepin è stato allontanato in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Visto il legame della famiglia Mazepin, in particolare del padre Dimitri, con il governo russo, il pilota è stato sostituito poco prima dell’inizio della stagione dall’esperto Kevin Magnussen. All’inizio della stagione 2022, la carriera di Mick Schumacher è ad un bivio. Nonostante fosse lontano dalla Formula 1 da un’intera stagione, Magnussen è un pilota esperto e veloce, un’altra cosa rispetto all’acerbo Mazepin. Le premesse all’inizio della stagione sono chiare: o Mick Schumacher si rivela all’altezza del pilota danese, oppure le sue quotazioni sono destinate a scendere.
L’occasione diventa ancor più ghiotta: la nuova Haas VF-22 è un’auto competitiva, capace di essere nei primi GP dell’anno addirittura la terza forza della griglia. Se Kevin Magnussen è riuscito a capitalizzare l’incredibile inizio anno della Haas, con un quinto posto nella prima gara in Bahrain e un nono posto in Arabia Saudita, Mick si è accontentato dell’undicesimo posto in Bahrain, a un passo dai punti. In Arabia Saudita, poi, un bruttissimo incidente in qualifica ha costretto Mick a rinunciare alla gara per gli enormi danni alla sua monoposto. Dopo quattro gare fuori dai punti, Mick ha sbattuto anche a Monaco, e in Canada si è ritirato per problemi al motore.
La carriera di Mick Schumacher sembrava ormai già segnata. Tra il Gran Premio di Gran Bretagna e quello d’Austria, però, il giovane tedesco ha brillato, ottenendo i migliori risultati in carriera. A Silverstone è arrivato tottavo, ottenendo i primi punti in carriera. Al Red Bull Ring, invece, Mick ha conquistato un solido sesto posto, miglior piazzamento della carriera di Mick Schumacher in Formula 1. Sfortunatamente, però, Mick Schumacher ha brillato solo in quelle due gare. Non sono più arrivati punti durante la seconda parte di stagione, anche a causa di una Haas in pesante calo. Nonostante ciò, però, il compagno di squadra Magnussen ha ottenuto un solido nono posto negli Stati Uniti, e un’incredibile Pole Position in Brasile, mentre Mick è si è qualificato addirittura ventesimo e ultimo. Nonostante quindi una crescita in termini di velocità pura e in racecraft, i numerosissimi incidenti e prestazioni inferiori a Magnussen hanno convinto Haas a non confermarlo per la stagione 2023. Al suo posto, al fianco di Magnussen, ci sarà il connazionale Nico Hulkenberg.
Dopo questo annuncio, la carriera di Mick Schumacher sembrava ormai destinata a svilupparsi lontano dalla F1. A fine dicembre 2022, però, è arrivata una notizia su Mick Schumacher che fa ben sperare per il futuro. La carriera di Mick Schumacher si lega a doppio filo con quella del padre Michael approdando, come terzo pilota, in Mercedes.
Mick Schumacher, novità e fidanzata del giovane tedesco
La grande novità di Mick Schumacher per il prossimo anno è proprio l’approdo in Mercedes. Abbandonando la Ferrari Driver Academy e il suo ruolo di terzo pilota della Rossa, Mick Schumacher approda in Mercedes come terzo pilota e Development Driver al fianco dei piloti titolari Lewis Hamilton e George Russell. Questa novità per Mick Schumacher può sembrare, ad un primo sguardo, un passo indietro. A febbraio 2023, poi, Mick Schumacher è stato confermato come terzo pilota anche per la McLaren, pronto quindi a sostituire anche Lando Norris o Oscar Piastri in caso di necessità. Concentrandosi meglio sullo spettro in cui questa mossa, si vede come per la carriera di Mick Schumacher questa novità possa diventare un vero punto di svolta.
Grazie all’appoggio di Mercedes, infatti, Mick potrebbe tornare in Formula 1 dopo un anno “in panchina” in Scuderie con motore tedesco. Team come Aston Martin, Williams o nella stessa McLaren potrebbero essere interessati ad avere uno Schumacher nella propria line-up. In più, sebbene Hamilton non sembri intenzionato a chiudere la sua carriera, Mick Schumacher si candiderebbe come perfetto compagno di squadra per Russell, futura punta di diamante della scuderia di Brackley. Sarebbe, poi, un ritorno a casa per la famiglia Schumacher. Il padre Michael, infatti, nei primi anni della sua carriera è stato supportato dalla Casa di Stoccarda. Dopo una carriera tra Benetton e Ferrari, poi, nel 2010, a 41 anni d’età, Schumacher tornò in Mercedes come compagno di squadra del connazionale Nico Rosberg. Dopo una coppia totalmente inglese, un pilota tedesco, e per di più uno Schumacher, farebbe gola alla Mercedes. Anche Audi, in arrivo in Formula 1 nel 2026, potrebbe essere interessata ad avere il nome Schumacher nella sua coppia. Ma queste sono solo illazioni per un futuro lontano, che deve prima partire da solide basi.
Le novità di Mick Schumacher, per il momento, si concludono con il suo approdo in Mercedes. Mick sarà presente a ogni GP della stagione (qui il calendario F1 2023), pronto a sostituire in caso di necessità uno dei piloti titolari. Sarà poi fondamentale il suo lavoro al simulatore, che potrebbe diventare preziosissimo durante la stagione 2023 della Stella. Mick Schumacher è poi stato annunciato come terzo pilota della Scuderia McLaren in “prestito” dalla Mercedes, pronto a salire a bordo in caso di problemi per i due piloti principali, Lando Norris e Oscar Piastri. Infine, un anno in “panchina” a imparare e a lavorare sodo con la squadra che più di tutte ha dominato nell’era ibrida potrebbe far maturare Mick. L’occasione è davvero ghiotta. Sta a Mick sfruttarla al meglio. Concludiamo una panoramica sulle novità di Mick Schumacher in maniera leggera, parlando della sua vita privata. Al momento in cui scriviamo, non si hanno notizie di una fidanzata di Mick Schumacher. Ad accompagnare il tedesco nelle sue gare si è vista spesso la madre Corinna Schumacher e la storica collaboratrice del padre, Sabine Kehm. Spesso al suo fianco è comparsa anche la sorella Gina, con cui è legatissimo.
Sia Corinna che Gina erano presenti a Silverstone, quando Mick ha ottenuto i primi punti in F1. Durante un’intervista con Sky Germania, Gina ha sorpreso il fratello con dello champagne, festeggiandolo con gioia. Nonostante queste belle scene, però, non è mai comparsa nel paddock una fidanzata di Mick Schumacher.
Il pilota tedesco, del resto, è estremamente riservato sulla sua vita privata. Dal 29 dicembre 2013 la famiglia Schumacher è attentissima alla propria privacy, per preservare il padre Michael. Le uniche notizie sulla vita personale di Mick Schumacher arriva dal suo profilo Instagram, seguito da 3,3 milioni di persone. Sul suo profilo personale, Mick Schumacher regala alcune pillole della sua vita, tra la F1 e la famiglia. C’è spazio anche per i suoi allenamenti e per due altre sue passioni: gli animali e il calcio. Come il padre Michael, anche Mick Schumacher è uno dei più attivi nella Nazionale Piloti, sfoggiando anche un discreto talento. Mick è poi cresciuto intorno ai cavalli, passione della madre e della sorella, e ai cani.
Nella villa di Gland, dove vive con la famiglia, ci sono poi sei cani a tenergli compagnia. Quello con cui è più legato è Bobby, chiamato in onore di un Minion protagonista di Cattivissimo Me. Infine, sebbene non abbia (ufficialmente) una fidanzata, Mick Schumacher ha regalato una dolcissima foto ai fan per Natale. Il 24 dicembre ha infatti postato una foto di famiglia per Natale nella sua villa di Gland insieme a tre cani, alla sorella Gina Maria e alla madre Corinna Betsch. Manca, ovviamente, il padre Michael, un’assenza che ha fatto molto rumore tra gli appassionati.
Mick Schumacher, le foto della sua vita e della sua carriera
Basta guardare alcune foto di Mick Schumacher per capire come il giovane tedesco sia simile al padre Michael in tante cose. Il viso, lo sguardo, le espressioni sono incredibilmente simili a quelle del leggendario Kaiser. In pista, invece, Mick non ha ancora dimostrato le stesse qualità del papà. Forse Mick non è ancora esploso, forse non è ancora riuscito a scrollarsi di dosso la pressione di un nome così pesante. Forse, semplicemente, non ha lo stesso talento puro del celebre genitore. Di certo, però, da Michael ha preso tanto altro.
La determinazione, la forza di volontà, la voglia di lavorare e di mettersi al servizio della squadra sono le stesse di Michael. Anche l’educazione e la gentilezza rimandano al più grande degli Schumacher. In pista, però, Mick non ha la stessa condotta “arrogante” del padre, ma anzi è più tranquillo e ancora “timido”. Chissà che però, nei prossimi anni, tra le foto di Mick Schumacher non dobbiamo inserire anche alcuni scatti iconici di duelli all’ultima staccata come per il suo celebre padre.
Come per il padre Michael, abbiamo deciso di raccogliere in alcune foto Mick Schumacher, dalla sua carriera alla sua vita. Dai primi scatti con il padre da piccolo nel box Ferrari o nelle giornate insieme alla famiglia, fino alle foto di Mick Schumacher in auto, inseguendo il sogno di ripetere, o quanto meno avvicinare, le gesta del suo mitico padre. Non sappiamo se Mick Schumacher riuscirà a brillare di luce propria, né quando. Siamo però sicuri che, da buon Schumacher, Mick non si darà per vinto facilmente. Farà di tutto per inseguire il suo sogno, con quella determinazione e forza che solo un altro, nato a Kerpen, ha saputo dimostrare.
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