Per chi cerca un’auto che sia un po’ più adatta al fuoristrada rispetto a una station-wagon tradizionale senza necessariamente orientarsi su un SUV, l’alternativa versatile che Mercedes-Benz è ora in grado di offrire anche nel segmento intermedio si chiama Classe C All-Terrain. Dopo il successo riscosso dalla soluzione All-Terrain per Classe E nel 2017, ora anche la nuova Mercedes Classe C è disponibile in questa versione dal look deciso e dalle molteplici potenzialità.
Sotto il cofano, un grande classico di ogni Classe C che si rispetti, il 2.0 220 d Mild Hybrid OM 654M, è realmente un gioiello della tecnica. Inoltre con circa 40 millimetri in più di altezza libera dal suolo rispetto alla Classe C station wagon tradizionale, la trazione integrale 4MATIC di serie, due programmi offroad e ruote maggiorate, Classe C All-Terrain gestisce con disinvoltura il fuoristrada leggero, come le strade sterrate di campagna.
Pertanto concentriamoci sulla vettura protagonista di questa prova: quanto costa e soprattutto come va in strada e in offroad (leggero).
Esterni e interni Mercedes Classe C All Terrain: tecnologia e lusso si fondono. Lo spazio non manca.
Rispetto alla Classe C station wagon tradizionale, il modello All-Terrain è leggermente cresciuto nelle dimensioni, guadagnando quattro millimetri in lunghezza, per 4.755 millimetri complessivi. I rivestimenti dei passaruota hanno incrementato la larghezza di 21 millimetri, raggiungendo i 1.841 millimetri. Grazie a circa 40 millimetri in più di altezza libera dal suolo l’auto è diventata anche più alta, ossia 1.494 millimetri. Di serie sono presenti pneumatici 225/55 R17, mentre la nostra montava gli 245/45 R18, ma si può arrivare fino ai 19”.
Non sono cambiate la versatilità e la capienza del vano bagagli: la coda sportiva cela una capacità di carico compresa tra 490 e 1.510 litri. Lo schienale dei sedili posteriori della station-wagon è ribaltabile e frazionabile nel rapporto 40:20:40. Grazie al portellone posteriore EASY-PACK di serie questo può essere aperto e chiuso comodamente con il tasto sulla chiave di accensione, con l’interruttore nella porta lato guida o con la maniglia di sbloccaggio sul portellone posteriore stesso.
La mascherina del radiatore a lamella singola con elementi decorativi cromati e la Stella centrale integrata caratterizza la vista frontale. I listelli orientati verticalmente nella mascherina del radiatore accentuano il prestigio dell’auto con la loro finitura nera lucida. Il paraurti anteriore specifico è composto in parte da materiale sintetico zigrinato grigio scuro, a sottolineare il carattere robusto del modello. Sotto si trova una protezione paracolpi cromata lucida. Sul parafango anteriore e sulla fiancata posteriore questa Classe C presenta rivestimenti dei passaruota sporgenti (cladding) in grigio scuro opaco. Con la loro tonalità e conformazione, i rivestimenti specifici dei sottoporta spiccano rispetto alle superfici verniciate della carrozzeria. Il listello sulla linea di cintura, la cornice dei finestrini laterali e il mancorrente sono realizzati in alluminio lucidato.
Nella versione All-Terrain anche gli interni sono disponibili tre varianti cromatiche e gli elementi decorativi si estendono senza soluzione di continuità dalla consolle centrale alla plancia portastrumenti, certo vogliamo perdonare qualche rivestimento in plastica dura proprio a livello gambe, sarebbe stato più indicato un inserto in pelle. La plancia portastrumenti è leggermente inclinata verso il guidatore. Lo schermo LCD ad alta risoluzione nella zona del guidatore sembra essere sospeso davanti al profilo alare e al piano degli elementi decorativi. In questo modo il display del conducente si distingue dalla plancia di tipo tradizionale, con classici strumenti circolari. Gli acquirenti possono scegliere tra una versione da 10,25 pollici (26,0 cm) e una da 12,3 pollici (31,2 cm). Per la All-Terrain è stato realizzato un nuova nuova grafica dei display «Offroad», con contenuti specifici offroad quali la pendenza, l’inclinazione e l’angolo di sterzata. Inoltre vengono visualizzate anche le coordinate geografiche e una bussola.
Si comanda praticamente tutto dagli schermi anche perchè, di tasti fisici, neanche l’ombra. I comandi sono a sfioramento sul volante e non sono così precisi a dire il vero, sotto lo schermo “resiste” il tasto hazard e rimangono “fisici” il tasto d’avviamento e i pulsanti per gli alzacristalli sul vano portiera. Poco male, ormai ci siamo abituati sulle ultime Mercedes a impostare la temperatura semplicemente dicendo “Hey Mercedes, ho caldo, abbassa la temperatura a…” o “Hey Mercedes, alza il volume della musica a…”. Cambiata anche la conformazione delle bocchette d’aerazione: non sono più perfettamente tonde come sui precedenti modelli ma si sono appiattite leggermente. L’effetto ottico è sempre gradevole così come piace il tunnel centrale molto pulito, con un’apposita apertura che rivela spazio per riporre oggetti o le classiche bottigliette d’acqua.
Passo notevole tra i due assi, con 2,86 metri. Si sta ovviamente comodi (ci sono 3,5 centimetri in più di spazio per le ginocchia sulla seconda fila). Dietro si è studiata una conformazione dei sedili e del retro di quelli anteriori fatta in modo da offrire il massimo comfort, specie per le ginocchia dei più alti. Il tunnel centrale è veramente molto d’ostacolo all’eventuale quinto passeggero quindi sì, la Mercedes Classe C All Terrain è ideale per viaggiare in 4 persone. Presenti due bocchette di aerazione posteriori, mentre sono inspiegabilmente assenti prese USB dedicate al divanetto. Il clima trizona è invece di serie solo sull’allestimento top di gamma.
Alla guida della Mercedes Classe C All Terrain: passista per vocazione, non disdegna gite avventurose
Di strada la Classe C All Terrain, da buona passista qual è, ne garantisce tanta e ancora una volta non si può rimanere non sorpresi dalla grande guidabilità della vettura che, nonostante dimensioni importanti, si manovra con estrema facilità e ti mette subito a tuo agio.
La coppia è importante (440 Nm da 1800 a 2800/min, cui si sommano i 200 Nm garantiti dall’unità elettrica), l’accelerazione buona (7,8 secondi per lo 0-100 km/h) così come la top speed di 231 km/h. Anche l’allungo non delude e non lo fa neanche la ripresa, coadiuvata dal cambio automatico. Insomma questo Diesel non solo è parsimonioso ma è anche del tutto piacevole in accelerazione grazie ai 200 CV più i 20 garantiti dall’EQ Boost, cioè l’energia elettrica recuperata in fase di decelerazione che viene immagazzinata in una piccola batteria a 48V per poi essere restituita in accelerazione. Chiare indicazioni sotto il contagiri digitale, in ogni momento indicano quanta energia elettrica sta recuperando in frenata e quanta ne sta restituiendo col pedale sul gas. Nulla da dire su cambio 9G-Tronic di serie che lavora sempre senza farsi sentire talmente sono difficili da avvertire i cambi marcia. Ora è stato aggiornato per lavorare meglio con il sistema mild hybrid e che si sposa alla perfezione con l’elettrificazione dei 2.0 Diesel provato durante il test.
Pertanto viene lecito parlare di consumi: in autostrada, terreno d’elezione, a 130 km/h, l’auto consuma davvero poco, siamo nell’ordine dei 20-21 km/l, un’infinità. Effettivamente a velocità da codice si veleggia a 1.600 giri in in 9a marcia… A ben guardare, la media globale non scende mai sotto i 17 km/l.
Se invece parliamo di guida su strada, lo sterzo, che risulta gradevole in tutte le condizioni ma presenta un vuoto al centro, tipico da passista, che è del tutto lecito su un’auto nata più andare dritta che per fare le curve. Nonostante ciò, il sottosterzo è praticamente assente e l’assetto corposo quanto basta. Ribaltando la vista, ne giova il comfort alla guida, dato anche dalle gomme a spalla media, e, in altro ambito, l’erogazione. Sul primo, c’erano pochi dubbi: assorbe benissimo le buche e in autostrada si viaggia che è un piacere, come d’altronde deve essere essendo seduti su colei che da decenni rappresenta un punto di riferimento sulle lunghe percorrenze. Dall’altra l’erogazione, sì perchè quel Diesel, colpisce soprattutto per la sua linearità che per la potenza pura: ha sempre energia da vendere, ma non esagera mai. Piace meno invece il pedale del freno: dal pessimo feeling iniziale con una corsa lunga e un carico incosistente.
Con circa 40 millimetri in più di altezza libera dal suolo rispetto alla Classe C station wagon tradizionale, la trazione integrale 4MATIC di serie, due programmi offroad e ruote maggiorate, Classe C All-Terrain gestisce con disinvoltura il fuoristrada leggero, come le strade sterrate di campagna o qualche solco tra innoque pietraie o prati da pic nic. La coppia viene ben gestita dai sistemi elettroni e non vi sono mai pattinamenti esagerati. A garantire un comfort di guida bilanciato e un’elevata stabilità di marcia provvede l’assetto comfort con sistema di sospensioni passive, di serie in questo modello: qui l’effetto di smorzamento si adegua al fondo stradale in funzione dell’escursione degli ammortizzatori. Di fronte a minime oscillazioni, il comfort di rotolamento viene migliorato con una risposta degli ammortizzatori più contenuta, mentre quando le sollecitazioni sono più consistenti l’azione ammortizzante è massima per garantire una maggiore stabilità.
Non male il Dynamic Select con programmi dedicati all’offroad: una questione di carattere
Oltre ad Eco, Comfort, Sport e Individial, il modello All-Terrain dispone di due ulteriori programmi per la guida su strade non asfaltate: “Offroad” è concepito per il fuoristrada leggero come strade di campagna, ghiaia o sabbia; “Offroad+” con DSR (Downhill Speed Regulation) è consigliato per il fuoristrada un po’ più impegnativo e ripido. Il Dynamic Select adatta le caratteristiche di motore, cambio, sterzo, ESP e 4MATIC.
Con la trazione integrale di serie e un carico rimorchiabile di 1.800 chilogrammi massimi la All-Terrain è equipaggiata per l’esercizio con rimorchio. Come equipaggiamento a richiesta è disponibile un dispositivo di traino parzialmente elettrico con testa sferica orientabile e stabilizzazione del rimorchio ESP. Insomma barca o ruolotte non saranno mai un problema. Anche il raggio di sterzata è ridotto.
Chiudiamo con il capitolo sistemi di assistenza alla guida. Il Cruise Control adattivo è ottimo nel suo funzioanamento, e lo si apprezza sia nel traffico congestionato delle città, dopo una lunga coda dove è stato piacevole farsi trasportare da un sistema che è a tutti gli effetti classificabile come guida autonoma di livello 2 (Distronic), così come in autostrada, dove l’auto mantiene la traiettoria in maniera molto più dolce rispetto al passato, si vede e si sente che il progresso c’è stato. Potremmo andare avanti a narrarvi tutti i vari sistemi presenti a volte di serie a volta integrati in pacchetti come il Plus da 2.415 euro che comprende praticamente tutto e di più per viaggiare nella massima sicurezza.
Prezzo di listino Mercedes Classe C All Terrain e concorrenti
La Mercedes Classe C All Terrain parte da un prezzo di 59.560 euro per la versione “entry level” Premium 220 d Mild Hybrid ma, si può salire di 6.388 euro per la Premium Plus oppure di 9.906 euro per la Premium Pro.
Sulla Classe C oggetto della nostra prova, tanto per dire, sono di serie i fari LED, i cerchi da 18”. Solo sulle top di gamma troviamo in aggiunta i fari Digital Light ereditati da Classe S e pacchetti specifici come il Luxury Pack o il Tech Pack, con un “delta” prezzo che può arrivare al costo di un’utilitaria tra la base e la versione più accessoriata a listino.
Concorrenti di Mercedes Classe C All Terrain? Si va a pescare nel premium e più precisamente in Germania o in Svezia, bisogna guardare l’Audi A4 Allroad o Volvo V60 Cross Country.
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