Auto usate, stop alla crescita: ma gli italiani scelgono sempre più ibride o “vecchiette”

Mercato
28 luglio 2025, 11.18
cendita auto
Dopo mesi di boom, il mercato frena: a maggio -5%, ma le auto ibride volano al 10% e quasi metà dei passaggi riguarda vetture con più di 10 anni
Dopo otto mesi di crescita consecutiva, il mercato dell’auto usata segna una brusca frenata. A maggio 2025 i trasferimenti di proprietà sono stati 448.299, in calo del 5,0% rispetto allo stesso mese del 2024, quando se ne contavano oltre 471.000. Una battuta d’arresto che riduce anche la crescita cumulata dell’anno: +2,4% nei primi cinque mesi, contro il +5% che si registrava fino ad aprile.
Ma il dato più interessante non è il rallentamento in sé, quanto le trasformazioni in corso nel mercato. A maggio le auto ibride raggiungono per la prima volta il 10% dei passaggi netti. In parallelo, quasi un’auto su due vendute ha più di 10 anni: si parla del 48,6% del totale, una cifra che racconta bene le difficoltà economiche di molti acquirenti.

Diesel in calo, ibride in salita: il parco circolante cambia faccia

Nonostante resti in testa, il Diesel continua a perdere terreno: rappresenta oggi il 41,8% delle auto usate vendute, contro il 42,6% nei primi cinque mesi del 2025 e il 45,5% del 2024. Il benzina guadagna leggermente, al 38,8%, ma la vera sorpresa arriva dalle ibride, salite al 10% nel mese e al 9,5% nel cumulato. GPL stabile al 5,2%, metano al 2%, mentre elettriche pure e plug-in restano marginali (1% e 1,3% rispettivamente).
Una tendenza simile si osserva anche nelle minivolture (i passaggi intermedi tra operatori): qui le ibride toccano il 12,4%, con una progressione evidente. In discesa invece le alimentazioni tradizionali, in particolare il diesel, che perde quasi cinque punti in un anno.

Sempre più vecchie: boom di usato ultra-decennale

L’altro dato chiave riguarda l’età delle auto usate. Le vetture con oltre 10 anni di anzianità sono in crescita sia nei trasferimenti netti (48,6%) sia nelle minivolture (36,3%). E se le auto più recenti (fino a 4 anni) rappresentano solo il 22,9% dei passaggi netti, è chiaro che il mercato dell’usato si sposta sempre più verso il basso, sia in termini di età dei veicoli che di fascia di prezzo.
Un mix tra inflazione, tassi d’interesse e minor disponibilità di auto aziendali o ex-noleggio recenti ha spinto gli italiani verso vetture più datate ma accessibili. Il risultato? Un parco circolante che invecchia.

Dove si vende di più? Lombardia, Lazio e Campania guidano la classifica

A livello regionale, la Lombardia resta la regina dell’usato, con il 15,9% dei passaggi netti di maggio. Seguono Lazio (9,9%) e Campania (9,1%), mentre Sicilia, Piemonte e Veneto si attestano attorno all’8%. Nessun cambiamento significativo nelle prime posizioni, ma è interessante notare la crescita della Sicilia (+0,3 punti), sintomo di un fermento nel Sud Italia.

Uno stop fisiologico o un segnale d’allarme?

La flessione di maggio potrebbe essere letta come una pausa fisiologica dopo mesi di recupero, ma anche come un campanello d’allarme. La domanda potrebbe risentire di un clima di incertezza economica, mentre l’offerta fatica ad aggiornarsi, con una carenza di auto recenti e una domanda che si polarizza tra chi cerca l’ibrido e chi punta all’affare low-cost.
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