Si chiude con un forte calo il mercato auto italiano 2020, con un passivo del 15% rispetto a un anno fa (119.454 immatricolazioni) ma soprattuto un complessivo annuo che segna il -27,9%, complici i “terribili” mesi del lockdown primaverile dove il mercato si fermò quasi del tutto.
Confermate, quindi, le fosche previsioni dei mesi scorsi, il 2020 verrà ricordato come drammatico anche per il settore automotive, con un crollo di immatricolazioni che in tanti hanno definito spaventoso: mezzo milione di auto in meno sono state vendute tra 2019 e 2020, e oggi l’intera filiera chiede a gran voce nuovi aiuti. Vero che la Legge di Bilancio 2021 ha già introdotto nuove norme e misure di sostegno e quest’ultime hanno già ricevuto l’endorsement delle principali Associazioni del settore automotive: ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE. Queste le dichiarazioni dei rispettivi presidenti:
“Archiviamo il 2020 come l’anno più difficile del dopoguerra per il nostro settore – ha dichiarato il Presidente di ANFIA Paolo Scudieri – ma guardiamo al 2021 con fiducia, grazie alle misure entrate in vigore con l’inizio del nuovo anno, su cui c’è stata intesa tra tutte le forze politiche, e che, oltre a sostenere la domanda, favoriranno la ripartenza della produzione industriale di autoveicoli e componenti a beneficio dell’intera filiera automotive, con ricadute positive sui livelli occupazionali e sugli investimenti per la transizione green e digitale. Per la prima volta dall’inizio della pandemia e dopo ripetute richieste, la manovra ha finalmente incluso anche un intervento a supporto della ripresa del mercato dei veicoli commerciali leggeri, introducendo contributi all’acquisto di nuovi mezzi differenziati in base alla massa totale a terra, all’alimentazione e all’eventuale rottamazione del vecchio veicolo. Si tratta di un segnale importante per un comparto che rappresenta una parte considerevole della nostra filiera produttiva e che nel 2020 ha confermato la sua strategicità per una logistica delle merci efficiente fino all’ultimo miglio, anche nelle condizioni eccezionali che abbiamo vissuto e che hanno dato un’ulteriore spinta al commercio elettronico”.
Secondo Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto “I dati di dicembre mostrano la realtà del mercato auto in epoca Covid-19: senza incentivi la propensione agli acquisti si riduce drasticamente, mettendo in crisi una intera filiera, la filiera che più incide sulla crescita economica del Paese. L’Automotive italiano chiude il 2020 con tutti i numeri in rosso: mercato, fatturato, profitti sono tutti espressione di un anno disastroso che, purtroppo ricorderemo a lungo. Fintanto che non saremo certi di essere usciti dalla pandemia, la sopravvivenza delle aziende e dei posti di lavoro resteranno sospese nell’incertezza. Grazie alla volontà bipartisan del Parlamento il 2021 parte sulla spinta delle nuove misure della Legge di Bilancio, recependo in larga misura le richieste delle nostre Associazioni, ma il lavoro da fare non è certamente esaurito perché il Recovery fund sarà la sfida in cui il nostro impegno comune sarà ancora determinante per trasformare l’incertezza in nuove opportunità di crescita del mercato”.
Il Presidente di UNRAE Michele Crisci ha commentato: “Il Parlamento recepisce, in larga parte, quanto da noi auspicato e riconosce l’importanza degli incentivi pubblici per l’acquisto di autovetture nuove in sostituzione di mezzi fortemente inquinanti. Si tratta di un investimento i cui benefici vanno a vantaggio dell’occupazione, dell’ambiente e di uno dei settori industriali che più contribuisce al PIL del Paese. È un grande risultato per il quale abbiamo lavorato con convinzione in questi mesi, ottenendo l’approvazione unanime del Parlamento che ha compreso la rilevanza economica del settore. Per noi è un passo avanti, dal quale bisogna partire per lavorare insieme ai decisori politici a una nuova stagione della mobilità. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) non potrà prescindere dall’auto e dalle innovazioni alle quali da tempo lavorano i costruttori, senza dimenticare le necessarie infrastrutture pubbliche idonee ad agevolare la diffusione di nuove tipologie di vetture. Inoltre, al fine di non perdere competitività con le concorrenti imprese europee, che godono di particolari agevolazioni fiscali, auspichiamo che in Italia possa finalmente essere rivisto il sistema di detraibilità e deducibilità per i veicoli aziendali.”
Mercato auto novembre 2020: top 5 per segmenti e alimentazione (dati UNRAE al 31/21/2020, % sul mercato)
Segmento A (17,8%): Fiat Panda, Fiat 500, Toyota Aygo, Citroen C1, Volkswagen up!
Segmento B (39,9%): Toyota Yaris, Lancia Ypsilon, Renault Captur, Dacia Sandero, Citroen C3
Segmento C (28,3%): Volkswagen T-Roc, Fiat 500X, Jeep Compass, Jeep Renegade, Volkswagen Golf
Segmento D (12,0%): Ford Kuga, BMW X1, Volkswagen Tiguan, Alfa Romeo Stelvio, Tesla Model 3
Segmento E (1,6%): Audi A6, Mercedes GLE Coupé, Mercedes Classe E, BMW X5, BMW Serie 5
Segmento F (0,3%): Porsche Taycan, Porsche 911, Maserati Ghibli, Tesla Model X, Tesla Model S
Benzina (33%): Fiat Panda, Volkswagen T-Roc, Peugeot 208, Volkswagen T-Cross, Citroen C3
Diesel (25,8%): Jeep Compass, Fiat 500X, Nissan Qashqai, Peugeot 3008, Jeep Renegade,
GPL (6,0%): Dacia Sandero, Renault Captur, Lancia Ypsilon, Dacia Duster, Renault Clio
Metano (2,5%): Seat Arona, Volkswagen Polo, Volkswagen up!, Volkswagen Golf, Skoda Kamiq
Ibride HEV/MHEV (21,4%): Toyota Yaris, Fiat Panda, Lancia Ypsilon, Fiat 500, Ford Puma
Ibride plug-in (5,3%): Renault Captur, Jeep Compass, Volvo XC40, Jeep Renegade, Mercedes Classe A
Elettriche (6,0%): Fiat 500, Renault Zoe, Tesla Model 3, Renault Twingo, smart fortwo
Mercato auto dicembre 2020: la top ten delle auto più vendute in Italia (dati al 31/12/2020 – fonte: UNRAE)
- Fiat Panda (9.068)
- Toyota Yaris (4.948)
- Lancia Ypsilon (4.728)
- Fiat 500 (4.704)
- Renault Captur (4.338)
- Volkswagen T-Cross (3.292)
- Fiat 500X (2.978)
- Jeep Compass (2.753)
- Dacia Sandero (2.704)
- Jeep Renegade (2.671)
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