Nel 2018 la Mazda CX-3, crossover di segmento B della Casa giapponese, si è aggiornato portando con sé un design più moderno, in linea con i tempi. Con il Model Year 2021 il B-SUV cambia ancora, ma questa volta le modifiche principali si nascondono sotto la carrozzeria. A cambiare, infatti, non è l’aspetto estetico. Le novità principali sono sul fronte propulsori nonostante – anche per questa nuova generazione – siano assenti soluzioni ibride.
L’idea è quella di posizionarsi nel segmento dei crossover, mantenendo le dimensioni minori rispetto alle sorelle CX-30 e MX-30, per ottenere un’ottima agilità in città e nelle manovre. Questo senza compromettere troppo l’abitabilità interna e la capacità del vano bagagli. Il prezzo rimane molto competitivo all’interno della categoria. È ora dunque scendere nei dettagli e scoprire gli interni, il motore, il prezzo e la prova su strada della Mazda CX-3 2021.
Con l’arrivo sul mercato del restyling di metà carriera, la Mazda CX-3 ha aggiornato il suo design. Linee morbide e nervature accentuate sono l’evoluzione dello stile “Kodo”, che segue la filosofia di eliminare il superfluo per svelare forme eleganti e muscolose. Il frontale cambia notevolmente rispetto al modello del 2015, ospitando una nuova calandra che rispecchia uno stile leggermente meno graffiante. I proiettori ottici sono alogeni nell’allestimento Executive e full-LED per l’Exceed. In vista laterale la nervatura che viene generata nella mascherina anteriore si sviluppa lungo l’intera fiancata, mentre una seconda linea profonda si distende dal montante centrale fino ai proiettori ottici posteriori. Novità per questi ultimi, che ora ospitano la tecnologia LED. Il posteriore, infine, trasmette una senso di sportività con due terminali di scarico ben visibili.
Le dimensioni esterne della B SUV giapponese sono di 4,28 metri in lunghezza, 1,77 metri in larghezza e 1,55 metri in altezza. Il passo di 2,57 metri non è tra i più alti della categoria e, come avviene nella maggior parte dei casi, questo valore infastidisce i passeggeri posteriori, che lamentano il poco spazio per le ginocchia, specie se sono più alti di 1,80 metri. Ciononostante, in quattro si viaggia in modo confortevole anche nei lunghi viaggi, grazie anche ad un buon livello di insonorizzazione dell’abitacolo. Con 350 litri, la capacità del vano bagagli si posiziona nella media della categoria.
Azzeccata l’accoppiata tra il famosissimo Soul Red Crystal metallizzato della carrozzeria e gli interni in pelle bianca. È però facile da intuire che, con il passare degli anni, la scelta di questo rivestimento per i sedili ne pagherà le conseguenze, specialmente se non siete maniaci della pulizia. A proposito di sedute, all’anteriore seguono le nuove specifiche della “Skyactiv Architecture” già viste su Mazda3 e CX-30, mantenendo il bacino in posizione eretta e concedendo al conducente maggiore comfort nei lunghi tragitti.
Sul fronte tecnologia, la Mazda CX-3 propone una versione aggiornata del sistema di infotainment disponibili nella precedente generazione. Al centro della plancia, infatti, ritroviamo lo schermo di dimensioni ridotte che è comandabile attraverso il touchscreen, oppure attraverso il rotore e i comandi fisici posizionati sul tunnel centrale. Questi ultimi sono molto utili perché permettono un comando rapido senza dover raggiungere lo schermo a sfioramento che non è così vicino al guidatore. Non mancano i protocolli Apple CarPlay e Android Auto wireless, ma il peso degli anni si percepisce dalle dimensioni del display e dalla presenza del lettore CD.
Sono presenti le ultime tecnologie di sicurezza i-Activsense, che aiutano il conducente nella guida. Tra queste troviamo il cruise control adattivo, il supporto intelligente alla frenata in città, gli abbaglianti automatici e il rilevamento della segnaletica stradale ma non è presente il mantenimento attivo della carreggiata.
Prima di salire a bordo, è difficile non rimanere catturati dal Soul Red Crystal del nostro esemplare e dalle linee ancora oggi moderne, a sottolineare quanto il Kodo design fosse all’avanguardia negli anni del suo debutto. Le portiere della CX-3 sono molto leggere e, nonostante potrebbero sembrare sottotono in termini di qualità, si apprezza la loro maneggevolezza nella quotidianità. All’interno della B SUV giapponese si nota subito l’ottima attenzione al dettaglio, dove l’accoppiamento di differenti materiali (di ottima fattura) è ben riuscito. Sfortunatamente, però, non mancano alcune plastiche rigide al tatto, che caratterizzano la parte alta della plancia e il rivestimento dei pannelli porta.
Saliti a bordo della Mazda CX-3 2021 si trova subito la giusta posizione di guida, grazie alle ottime regolazioni elettroniche del sedile e alla possibilità di regolare il volante in altezza e profondità. È tutto sommato semplice adattare la giusta posizione dell’Active Driving display sopra al volante, ma è bene farlo prima di partire. La seduta non è troppo alta da terra, quanto basta per avere un’eccellente visibilità esterna. Il merito è anche dei montanti anteriori affusolati, che permettono di ridurre l’angolo cieco, mentre al posteriore la visibilità non è delle migliori a causa delle ridotte superfici vetrate. La percezione degli ingombri rimane comunque buona e, se non dovesse bastare, sono disponibili i sensori anteriori e posteriori e quattro telecamere posizionate sui quattro lati della vettura per ricreare sul display centrale una visuale 360° attorno al veicolo. Le dimensioni dello schermo riducono l’affidabilità delle immagini riprodotte, e rendono questo equipaggiamento pressoché superfluo.
A livello di dinamica di guida, la CX-3 stupisce con un comportamento sincero e sempre composto. L’assetto è solido e, nonostante la presenza di penumatici 215/50 R18, assorbe molto bene le asperità dell’asfalto. Le sospensioni sono MacPherson all’anteriore e ponte torcente al retrotreno. Buono il comportamento tra le curve, dove valori bassi di beccheggio e rollio regalano fiducia al conducente e conferiscono una risposta sportiva al B-SUV. La buona agilità è resa possibile anche grazie al peso contenuto, poco superiore ai 1.200 kg in ordine di marcia.
Il motore è il 2.0 aspirato Skyactiv-G da 121 CV, equipaggiato con la tecnologia di disattivazione dei cilindri, che spegne due cilindri quando il motore funziona a carico ridotto, riducendo di conseguenza i consumi di carburante del 14%. La CX-3 accelera da 0-100 km/ in 9,1 secondi e raggiunge una velocità limite di 192 km/h. Non si rimpiange il turbo grazie ad un buono spunto e un’erogazione molto fluida e costante della potenza. La CX-3 da noi provata abbina al powertrain un cambio manuale a 6 rapporti (Skyactiv-MT), che vanta di una leva corta e una frizione leggera ma soffre di qualche impuntamento nella cambiate veloci. Lo sterzo è preciso e ben demoltiplicato e restituisce un feedback positivo al guidatore. La corona del volante permette un’ottima impugnatura ed è apprezzata la presenza del quadrante centrale che mostra i giri motore, un particolare sportivo che perdona l’assenza di un cluster digitale.
La Mazda CX-3 è offerta ad un prezzo di partenza di 23.150 euro per l’allestimento Executive, che salgono a 25.000 euro per l’allestimento Exeed. Se si sceglie il Cambio Automatico Skyactiv-Drive 6AT, bisogna aggiungere 1.750 euro. La vettura da noi provata, equipaggiata con pacchetti come l’i-Activsense Technology, il Leather Pack e la vernice Metallizzata Premium Soul Red Crystal, è proposta ad un prezzo di 29.250 euro.
Nell’affollato segmento delle B-SUV, le competitor della CX-3 in termini di dimensioni e motorizzazioni sono la Peugeot 2008, la Skoda Kamiq, la Renault Captur e la Ford Puma.
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