Se siete come il sottoscritto, non proprio giovanissimo o siete conoscitori incalliti di telefilm, vi rivolgo una domanda: cosa accomuna le serie televisive anni ’80 Hazzard, Mork&Mindy, McGiver al più recente Tomb Rider o al prossimo film in uscita Batman Vs Superman?
Un nome solo, Jeep. Infatti, in ognuna delle pellicole ed in moltissime altre è presente un modello della casa “born in USA” ora marchio di Fiat Group Automobiles. Da sempre sinonimo di avventura, viaggi alla scoperta di lande selvagge e inesplorate, oggi gli utilizzi del più famoso fuoristrada americano sono in realtà assai vari; all’occasione può diventare auto da città ottima per scarrozzare la famiglia in gran comodità, oppure veicolo trendy e modaiolo per uscire alla sera.
Noi abbiamo provato il Jeep Wrangler nella sua versione a passo lungo 5 porte, ecco come va.
Design senza tempo
Wrangler Rubicon Unlimited è l’evocativo nome della nostra auto in prova, le linee non sono mutate nel tempo salvo alcuni accorgimenti o migliorie che la rendono sempre attuale. Nell’anteriore ritroviamo le ormai mitiche sette feritoie che compongono la griglia centrale con ai lati i fari tondi, sopra di essi colpiscono le cerniere del cofano forgiate a vista che ribadiscono inequivocabilmente che siamo di fronte ad un vero Wrangler.
Osservandola lateralmente l’attenzione viene attratta dalle quattro portiere le cui cerniere amovibili insieme a quelle del parabrezza ci fanno sognare avventurosi percorsi fuoristrada tra sabbia, polvere e rocce. Le portiere, infatti, si possono smontare come il parabrezza che all’occorrenza può essere reclinato sul cofano poggiando su appositi tamponi in gomma. Se amate il sole allora il consiglio è di togliere il tettuccio in tela Soft-Top di cui è dotato il Rubicon come abbiamo fatto noi, operazione quest’ultima che si realizza abbastanza velocemente, meglio se siete in compagnia di qualche amico appassionato a godervi le sensazioni di guida uniche che solo un Wrangler può regalarvi.
L’enorme copriruota con logo Jeep campeggia nel posteriore e potrebbe dare fastidio alla visuale ma non è sufficiente a considerarlo un lato negativo, d’altronde ad un mezzo come il Wrangler si perdona questo ed altro, potremmo, infatti, elencare numerosi motivi che non lo rendono attuale e conforme ai concorrenti e alle tendenze di mercato odierne, mentre invece siamo qui a tessere le lodi di un auto che regala sempre grandi emozioni. La sensazione generale è che il nostro Rubicon colore verde Tank non aspetti altro, anche in centro città, di superare un guado fangoso o arrampicarsi su una strada innevata.
Le generose dimensioni 4,75 metri di lunghezza per 1,87 di larghezza non la rendono facile da parcheggiare ed ovviamente non sono disponibili telecamere o sensori di parcheggio, ma d’altronde in caso di contatto con le auto in sosta ad avere la peggio non sarebbe sicuramente il Wrangler. Abbiamo notato invece che sono le altre auto a tenersi a debita distanza quasi spaventati dal’imponenza del corpo vettura.
Gli interni sono di colore nero per ovvie ragioni dal momento che è uno degli ultimi veri fuoristrada nel panorama automobilistico, ma grazie agli inserti cromati saggiamente distribuiti all’interno dell’abitacolo viene smorzato l’effetto claustrofobico.
Appena saliti a bordo, infatti, si nota la poca superficie vetrata del parabrezza e dei vetri laterali ma è una sensazione temporanea che scompare non appena lo sguardo si dirige verso i tetti delle auto circostanti: la sensazione di avere il controllo totale del panorama intorno all’auto regala sicurezza nella guida quotidiana. Le finiture ed i materiali utilizzati sono di alta qualità, il design dell’abitacolo elegante fa dimenticare di essere a bordo di un puro fuoristrada, i vari comandi sono intuitivi e posizionati a regola d’arte per essere utilizzati anche in condizioni estreme. Il volante multifunzione è di serie e comprende i comandi radio, il bluetooth ed il cruise control. Di fronte al sedile passeggero è presente un maniglione di sicurezza tipico dei fuoristrada con cromatura e serigrafia “since 1941”, anno di nascita della gloriosa Jeep Willis.
Particolari sono i bulloni a vista disposti nell’abitacolo che rendono il tutto ancora più off-road. I sedili del Wrangler Rubicon Unlimited del modello in prova sono in tessuto lavabile, così come il resto dell’abitacolo, anzi ricordiamo che sono presenti tappi di scarico nell’abitacolo che permettono la fuoriscita dell’acqua. Sullo schienale dei sedili compare la scritta Rubicon, mentre nell’allestimento Sahara gli interni sono in pelle. Il tunnel centrale è composto da un bracciolo con vano portaoggetti molto profondo dotato di serratura, un doppio porta bicchieri seguito dalla leva del cambio automatico a 5 rapporti e per finire, in posizione di sicurezza, la leva per le ridotte e il 4×4.
I passeggeri posteriori hanno spazio sufficiente sopra la testa anche perché il rollbar non è eccessivamente massiccio nonostante integri anche due delle otto casse acustiche di cui è dotato il Rubicon, il vano di carico è ampio e squadrato quindi molto sfruttabile, nel ripiano sottostante il baule è presente, sempre di serie, il subwoofer Alpine; l’unica difficoltà è che dopo l’apertura del portellone è necessario utilizzare la cerniera per sollevare e arrotolare il lunotto per far entrare i carichi più ingombranti. In caso di necessità i sedili posteriori sono reclinabili e portano il vano carico ad una capacità di 935 litri.
Alla guida: performance technology
Il Wrangler Unlimited Rubicon che abbiamo messo alla prova è equipaggiato con un motore diesel a 4 cilindri CRD 2.8 da 200CV a 3.600 giri e una coppia di 460 Nm a 1.600 giri. Nell’utilizzo in fuoristrada è molto performante anche grazie alla buona distribuzione dei rapporti, infatti la prima marcia molto corta aiuta a districarsi senza intervenire con sistemi 4×4 se non in situazioni particolari. Le marce seguenti assicurano piacevolezza nella guida su strade normali mentre i tipici cambi marcia dei cambi automatici sono presenti ma non eccessivamente fastidiosi. Quando serve una grande spinta, è sufficiente premere a fondo l’acceleratore per attivare la funzione kickdown che provvede a scalare fino a tre marce. Per coloro che amano cambiare le marce è presente la modalità Autostick che permette di utilizzare il cambio in modalità sequenziale. Nonostante le caratteristiche offroad e la gommatura da 245/75 R17 siamo rimasti stupiti dal poco rollio in curva e dal modesto beccheggio in frenata ed accelerazione, le sospensioni anteriori ad assale rigido DANA 44 a cinque punti di ancoraggio, contribuiscono a mantenere la guida precisa. Le sospensioni posteriori, anche loro ad assale rigido DANA 44, sono dotate di bracci oscillanti montati all’esterno del telaio e di molle all’interno per consentire l’alloggiamento del serbatoio. Queste caratteristiche costruttive si evidenziano in una risposta secca quando si percorre una tratto di strada con buche o se si affrontano in velocità i dossi cittadini, non abbiamo rilevato inoltre fastidiosi ondeggiamenti effetto barca.
Nel fuoristrada più impegnativo è possibile attivare il sistema di disconnessione elettronica della barra stabilizzatrice (ASBS), di serie su Rubicon, che stacca la connessione tra le ruote dell’asse anteriore per permettere a ciascuna ruota di reagire indipendentemente dalle forze a cui è sottoposta. Per motivi di sicurezza la barra stabilizzatrice viene ricollegata automaticamente quando la velocità supera i 29 km/h. Per gli amanti dei numeri ricordiamo che la vettura può raggiungere un indice di escursione di rampa pari a 652 con la barra stabilizzatrice collegata e pari a 832 con la barra scollegata.
I sistemi elettronici di controllo della stabilità come l’ESP non interferiscono eccessivamente con la guida, lo abbiamo potuto testare provando ad accelerare a fondo durante un curvone veloce ed accorgendoci che l’ESP tagliava immediatamente l’erogazione del gas non mettendo in crisi l’assetto del Wrangler con i classici sovrasterzi tipici delle auto con trazione posteriore.
Il Rubicon in prova è dotato di alcuni sistemi dedicati al fuoristrada come il ripartitore Off road Rock-Trac il quale aumenta la coppia disponibile sulle ruote, permettendo così il superamento di ostacoli che si possono incontrare su terreni insidiosi. E’ presente poi il Command-Trac con 3 modalità di funzionamento, 2WD nel quale la coppia è delegata al 100% sull’asse posteriore ed è sfruttabile su superfici con buona aderenza, 4WD High dove la coppia è distribuita al 50% tra l’asse anteriore e posteriore in presenza di fondi a scarsa aderenza come neve, fango e sterrato e per finire il 4WD Low una volta conosciuto con il termine “ridotte” nel quale la coppia è moltiplicata ulteriormente e dove la capacità di trazione è fondamentale in situazioni particolarmente critiche.
Jeep Wrangler Unlimited prevede di serie un sistema chiamato BLD o Brake Lock Differential che dialogando con l’ESP permette il bloccaggio della ruota che sta slittando, consentendo il trasferimento di coppia alla ruota che ha più aderenza. Altro sistema di cui è dotata la nostra Jeep è il Tru-Lok, ovvero il bloccaggio degli assi anteriori e posteriori che si attiva semplicemente premendo un tasto posto sulla plancia lato sinistro del volante, questa funzione consente manovre a bassa velocità su forti pendenze o su fondi a scarsa aderenza bloccando la velocità delle ruote dello stesso asse ed evitando quindi lo slittamento su qualsiasi tipo di terreno.
Ricordiamo infine che è presente di serie uno start and stop che riduce del 12% il consumo di carburante, particolare da non trascurare su un mezzo che pesa circa 2500 kg, i consumi medi rilevati si attestano sui 13km/litro.
Prezzo e concorrenti
Il Jeep Wrangler Unlimited è equipaggiato di serie con una dotazione di accessori pressoché completa, fare un elenco sarebbe troppo lungo, ma possiamo ricordare che l’allestimento Sahara è dotato di un look elegante e ricercato con i grandi cerchi in lega da 18” e pneumatici 255/70 R18, le pedane esterne con passaruota in tinta con la carrozzeria e Hard Top. L’abitacolo è caratterizzato da sedili e leva del cambio in pelle.
L’allestimento Rubicon in prova è facilmente riconoscibile all’esterno per un carattere decisamente più off-road, per i cerchi in lega da 17” con passaruota e modanature nere meno delicate e tetto amovibile Soft-Top. Le differenze più evidenti tra un allestimento e l’altro non sono però visibili e le ritroviamo nella protezione del sottoscocca con una lamiera più spessa deputata alla protezione del serbatoio e della scatola del ripartitore; nell’ambito più tecnico gli assali sono rinforzati e l’assale posteriore è dotato di bloccaggi inseribili Tru-lock mentre la barra stabilizzatrice è disinseribile.
Ambedue gli allestimenti sono equipaggiati di impianto audio Premium Alpine con 8 altoparlanti, amplificatore da 552 Watt e subwoofer posizionato sotto al vano bagagli, la nostra auto in prova era dotata in aggiunta di sistema di navigazione satellitare con schermo touch screen da 6,5” e hard disk da 40 Giga con lettore DVD video (€ 1.650,00). Il prezzo del Wrangler Unlimited Rubicon da noi provato è di € 46.000 circa ma se a qualcuno non bastassero gli optional di cui è provvisto può tranquillamente attingere dal catalogo accessori e spaziare nella personalizzazione più esasperata tipica dei fuoristradisti. Tra i concorrenti che possono competere con il Rubicon in termini di prestazioni, possiamo ricordare, anche se è appena uscito di commercio, il Land Rover Defender, per passare poi al Mercedes Classe G 350d ma con un costo piuttosto impegnativo di € 93.449. A voi la scelta del vostro prossimo fuoristrada ricordando che esistono mezzi di un segmento inferiore ma con tradizione e capacità fuoristradistiche alquanto soddisfacenti come il Suzuki Jimny e il mitico (se lo trovate) Lada Niva.