Enzo Ferrari, sempre molto orgoglioso verso le sue creature e per questo mai troppo tenero con la concorrenza, spese parole al miele per la Jaguar E-Type: definendola nel 1961 l’auto più bella del mondo. Oggi, a 56 anni di distanza, Jaguar ha deciso di riprendere in mano il progetto adattandolo alla mobilità del futuro, presentando la E-Type Zero.
La vettura, opportunatamente restaurata e poi trasformata presso il Jaguar Land Rover Classic Works di Coventry, ha tenuto fede alle forme della sua storica e iconica progenitrice, rivoluzionando però il contenuto sotto il cofano. Grazie al motore elettrico da 220 kW progettato sartorialmente per questa vettura, la E-type Zero è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi, prestazioni migliori rispetto al classico propulsore a benzina che le permetteva, all’epoca di staccare il cronometro con un secondo, in più, di differenza.
Interessante notare che, per rispettare l’equilibrio dinamico, il pacco batterie agli ioni di litio ha le stesse dimensioni e lo stesso peso del motore sei cilindri XK che equipaggiava la E-type originale, oltre a essere stato posizionato nella medesima posizione. Nuovo è l’albero di trasmissione, che invia la potenza a un differenziale e alla trasmissione finale.
Il mantenimento del peso ha permesso ai tecnici Jaguar di lasciare invariato l’assetto della vecchia E-Type, semplificando enormemente la trasformazione e l’omologazione. La distribuzione dei pesi è rimasta invariata, quindi l’auto si guida, frena e si comporta come l’E-type originale. Il celebre motore sei cilindri XK è stato prodotto ininterrottamente dal 1949 al 1992 nella fabbrica di Coventry, andando a equipaggiare tutte le Jaguar entrate nella storia dell’automobile.
Il nuovo motore, invece, condivide molte delle caratteristiche con la I-Pace, il SUV elettrico del giaguaro che esordirà nel 2018 e che lancerà la marca inglese come una grande protagonista nel mondo dei costruttori di auto a zero emissioni.
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