Dopo gli ottimi risultati conseguiti nella Formula SAE Italy 2022, la Squadra Corse Driverless Polito scalda i motori per la prossima stagione. Ad affiancarla ci sarà ufficialmente Italdesign, che assisterà i trenta studenti di diversi corsi di laurea. Italdesign affiancherà il team di progettisti nella progettazione ex novo della monoposto 2023, sia in termini di componentistica e di sviluppo software per la guida autonoma, in un’area dedicata all’interno della sede principale di Italdesign a Moncalieri, inaugurata oggi alla presenza del Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, dell’Amministratore Delegato Italdesign Antonio Casu e di alcuni rappresentanti della Squadra.
Per le attività di sviluppo, gli studenti potranno inoltre utilizzare laboratori e strutture aziendali all’avanguardia e beneficiare del know-how dei professionisti di Italdesign le cui conoscenze e competenze sono il vero patrimonio aziendale. Questa nuova operazione rientra nell’accordo già esistente tra Politecnico di Torino e Italdesign, già esteso per i prossimi cinque anni prima dell’avvio di questo nuovo accordo.
“È un’interessantissima opportunità, per gli studenti ma anche per noi – spiega Giorgio Pochettino, responsabile del Design Project Management in Italdesign e referente Italdesign per il Politecnico di Torino – Per gli studenti, perché parliamo spesso di Italdesign in termini di hub capace di collegare settori e competenze diversi e in questo caso, per loro, Italdesign si fa luogo di riunificazione delle esperienze di tutti e spazio in cui contestualizzare il ‘saper fare’ per scendere in pista sempre più preparati e, un domani, per presentarsi nel mondo del lavoro in modo competitivo. Per loro l’esperienza vissuta in Italdesign può diventare molto importante per uno sbocco professionale futuro. Per noi, perché Italdesign è alla continua ricerca strategica di talenti e questi progetti ci offrono una grande visibilità su veri e propri bacini da cui poter attingere le nostre future risorse”.
“Ho avuto la possibilità di vivere la Formula SAE da due diversi punti di vista: da studente e da giudice – racconta Giovanni Assettati, Italdesign Project Manager e coordinatore del team Squadra Corse Driverless Polito in Italdesign – Oltre a progettare e costruire un vero prototipo da corsa, Formula SAE dà la possibilità agli studenti di cimentarsi con problematiche reali, totalmente analoghe a quelle che normalmente si affrontano nell’ambito lavorativo. Tematiche come ‘acquisti, ‘logistica’, ‘comunicazione’, ‘teamwork’ non sono spesso contemplate nei principali manuali di Ingegneria, eppure sono parte integrante del quotidiano aziendale e costituiscono le basi del problem solving. La suddivisione della competizione in prove statiche e dinamiche, inoltre, permette di valutare un progetto sotto il punto di vista dei costi di industrializzazione, dando così ulteriori spunti di riflessione ai professionisti di domani. L’opportunità che Italdesign offre a questi studenti è in realtà anche un’occasione, per noi tutti in Italdesign, di tornare ad imparare e ad osservare le cose con uno sguardo nuovo. Un vero e proprio Win-Win – e conclude – A più di dieci anni dalla mia esperienza da studente, quest’evento ha ancora tanto da insegnarmi”.
“Iniziative come queste sono strategiche da diversi punti di vista – spiega il prof. Nicola Amati, docente del corso di Driver Assistance System Design e Coordinatore del Centro Interdipartimentale CARS – perché rappresentano per gli studenti delle opportunità di crescita importanti in cui possono mettere a sistema le conoscenze acquisite nei corsi di studio, apprezzare l’importanza del Team Working e dell’approccio Sistematico e Multidisciplinare. Inoltre, è un’opportunità per consolidare una collaborazione strutturata tra il Centro CARS e Italdesign su tematiche strategiche legate alle tecnologie per la guida autonoma”.
“Sin dal 2005 – conclude il prof. Andrea Tonoli, coordinatore del Corso di Studi in Automotive Engineering – abbiamo integrato i progetti studenteschi all’interno del percorso di studi come un’opportunità per mettere in pratica e approfondire le conoscenze acquisite. La natura interdisciplinare di questi progetti richiede un approccio di sistema che permette di creare collegamenti fra le conoscenze acquisite in aula, ciò è coerente con l’impostazione del corso di Studi, la cui missione è di formare degli ingegneri di sistema veicolo. Durante questa esperienza gli studenti hanno modo di collaborare con le aziende del settore e di confrontarsi con colleghi di diverse discipline, in questo modo saranno poi pronti ad entrare nel mondo del lavoro”.
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