In occasione della presentazione internazionale di Alfa Romeo Giulia e Stelvio MY2020 in Puglia, ospite d’eccezione non poteva che essere Antonio Giovinazzi, pilota ufficiale di Alfa Romeo Racing in F1, reduce dal bellissimo quinto posto in Brasile non più tardi di domenica. Fresco di riconferma e volenteroso di dare ancora di più nella stagione che verrà, Antonio Giovinazzi si è confidato ai nostri microfoni per fare il punto sul mondiale che va a terminare, e non solo…
Quanto ti rende orgoglioso il fatto che Alfa Romeo abbia scelto la Puglia, casa tua, per questa importante presentazione?
“Posso dire che entrambe sono due mie famiglie importanti: da una parte l’Alfa Romeo e dall’altra la Puglia, dove ho la mia famiglia e dove sono cresciuto, con questo bellissimo paesaggio”.
Tornando all’Antonio bambino di circa 25 anni fa (Giovinazzi è nato a Martina Franca il 14 dicembre 1993) qual è stata la scintilla che ha fatto scoppiare l’amore tra te e il mondo delle corse?
“Fin da piccolino ho sempre avuto la passione per le auto e credo che mio papà l’abbia capito fin da subito. Mi ha regalato il mio primo kart che avevo appena 3 anni e mi ricordo che riuscivo a riconoscere tutti i loghi delle macchine e da lì ho iniziato questa avventura con i kart e ho iniziato a gareggiare a 7 anni. Le auto fanno parte della mia vita e sono la mia passione principale”.
Non perdetevi la nostra prova di Alfa Romeo Giulia e Stelvio MY2020!
Saliti a bordo della fascinosa Alfa Romeo 1900 Sport Spider, perchè non continuare quest’intervista accompagnati dal rombo di una delle auto più belle nella storia del Biscione, guidata, piccolo dettaglio, da un pilota di F1?
Antonio era dal 2010 che un pilota italiano non ci portava così in alto in F1. Puoi definirla come la ciliegina sulla torta di questa tua stagione?
“Beh sicuramente. Sono super orgoglioso di aver riportato così in alto il tricolore alla fine della gara”.
E, volendo tirare le somme, a una sola gara dal termine del mondiale, ti ritieni soddisfatto o avevi altri obiettivi?
“Gli obiettivi sono quelli di fare sempre bene e di portare quel tricolore sempre più in alto. Quest’anno non è stata una stagione facilissima però siamo migliorati gara dopo gara. Ora bisogna proseguire questa crescita e fare molto meglio nel 2020”.
Se dovessi scegliere un momento o una fotografia di queste 20 gare quale sceglieresti?
“Io direi il weekend di Monza, il mio primo gran premio di casa, ho sentito davvero il calore e l’affetto di tutti i tifosi italiani che ho concluso con un ottimo risultato”.
E a livello di bagaglio d’esperienza, questa stagione completa cosa ti ha insegnato?
“Tantissime cose sicuramente, è stata una stagione importantissima dove ho imparato tanto e mi ha aiutato avere come compagno di squadra un campione del mondo come Kimi Raikkonen con la sua esperienza. Devo ringraziare anche lui per la mia crescita”.
La notizia della tua riconferma con Alfa Romeo Racing per il 2020 quanto ti ha reso felice?
“Sicuramente è stato un fatto importante anche per la mia carriera. Proseguire in F1 e proseguire con Alfa Romeo per un altro anno mi darà modo di crescere e, come ho detto, potrò ancora per una stagione approfittare dell’aiuto di Kimi. Abbiamo ancora una gara ad Abu Dhabi poi d’inverno anche io inizierò a focalizzarmi sul 2020”.
Pensi che i valori in campo rimarranno uguali vista la stabilità dei regolamenti?
“Il prossimo anno sarà uguale in effetti e sarà il 2021 a portare la grande rivoluzione, e si spera anche più spettacolo, al circus. Oggi con tanto carico è difficile seguire un’altra macchina quindi con le nuove monoposto speriamo di ovviare a questo problema così da far divertire di più il pubblico”.
Alfa Romeo 1900 Sport Spider: la sua storia
I primi anni ’50 sono importanti per Alfa Romeo: da una parte ci sono i due campionati di F1 vinti, i primi della storia stessa della specialità. Da qui, dopo il ritiro dalle corse, nasce la voglia di portare su strada il “sogno”. Uno di questi sogni, a occhi aperti, è la 1900 Sport Spider, prodotta presso la storica sede del Portello e pietra miliare della produzione Alfa, essendo stata la prima vettura a impiegare la scocca portante integrata al telaio.
Il quattro cilindri della “1900” in versione normale viene qui potenziato fino a 138 CV a 6.500 giri/minuto che, sommati al peso piuma di 880 kg, permettono alla Sport Spider di raggiungere con scioltezza i 220 km/h di velocità massima! Cambio rigorosamente manuale, trazione posteriore, sospensioni anteriori indipendenti e posteriori ad assale rigido con schema a ponte de Dion e parallelogramma di Watt completano la meccanica di questa opera d’arte.
Allo stile ci pensa la carrozzeria Bertone, con l’evidente calandra spiovente con i due classici lobi laterali, linea che verrà ripresa in seguito da altre vetture come la Giulia TZ Zagato e, dovendone scegliere una in particolare, la regina, la 33 Stradale.
La vettura sulla quale abbiamo condotto l’intervista ad Antonio Giovinazzi appartiene alla collezione di FCA Heritage e proviene dal Museo Alfa Romeo di Arese. Tirata a lucido per l’evento pugliese di presentazione dei MY20 di Stelvio e Giulia, questo esemplare nello specifico ha già preso parte alla Mille Miglia nel 2018.