Cosa facevate il 29 dicembre 2013? Forse non ricordate esattamente quella domenica di 9 anni fa, ma sicuramente ricorderete la notizia che sconvolse il mondo. Quel giorno Michael Schumacher, ritiratosi dalla F1 alla fine della stagione precedente, finì rovinosamente su una roccia durante una sgambettata sugli sci e da quel momento la sua vita cambiò per sempre.
Pochi centimetri di differenza che avrebbero significato la differenza tra un brutto spavento e tra ciò che gli si è rilevato quasi fatale. Quasi, perchè da quel momento Michael Schumacher entra in un mondo a parte: rimane in coma per diversi mesi finchè non si tenta il risveglio. Da quel momento inizia un ricovero costante che dura ancora oggi e che ci ha tolto per sempre il Michael che conoscevamo, così schietto e così deciso ad arrivare dove voleva lui.
Chissà cosa gli frullò in testa quella domenica sugli sci. Memore delle sue imprese sulle piste di tutto il mondo forse l’adrenalina lo spinse a tentare un fuori pista senza valutare seriamente le conseguenze che questo gesto avrebbe comportato. Rischiare, ancora una volta, spingere leggermente oltre il limite per dimostrare a tutti, ancora una volta, l’uomo che era.
Chi ricorda per filo e per segno la carriera sulle quattro ruote del buon Michael Schumacher sa che ci sono stati diversi episodi che hanno fatto salire il cuore in gola ai suoi tanti fan. Basti ricordare il GP di Abu Dhabi 2010, quando a pochi istanti dal via la Force India di Vitantonio Liuzzi si girò in testacoda e finì sopra la Mercedes di Schumacher, a pochi centimetri dal suo casco. Quella volta passò quasi in secondo piano l’incidente, mentre appena tre anni dopo tutti il mondo si accorse che sì, quella roccia e quella telecamera montata sul suo caschetto, oggetti di poco conto pensando ai rischi corsi durante la sua carriera di pilota, avrebbero rappresentato il triste epilogo di un uomo vincente.
Condizioni Michael Schumacher: come sta a 9 anni dall’incidente?
Difficile dire come stia oggi il campione, le condizioni di Michael Schumacher sono avvolte nel più stretto riserbo. Ha fatto scalpore la foto pubblicata sui social dal figlio Mick, dove l’unico grande assente è proprio lui. Una foto molto natalizia, festosa, ma allo stesso tempo tremendamente malinconica.
I figli sono felici: Gina Maria è una campionessa di Reining, una disciplina che simula le mosse dei cowboy con il bestiame. Mick Schumacher, il secondogenito classe 1999, ha appena firmato un annuale con la Mercedes-AMG F1 che lo ha scelto come terzo pilota del team: se Russell o Hamilton dovessero avere un impedimento durante una delle gare della prossima stagione, sulla W14 salirà proprio lui.
Corinna è, invece, l’unica persona che non sorride in quella foto. Nel famoso documentario di Netflix lei ha fatto capire come le condizioni di Michael Schumacher siano serie, ma stabili. Lui è presente, dice la moglie…”anche se in modo diverso”. Schumacher vive nella villa di Gland e viene continuamente assistito da un’equipe specializzata di medici che gli permette di vivere affiancato dai suoi affetti più cari.
Simbolica questa frase: “Michael ci ha sempre protetto, e ora noi stiamo proteggendo lui. Io e Michael facciamo terapia per ottenere miglioramenti.”
Le condizioni di Michael Schumacher sono quindi avvolte nel mistero. Ciò che è trapelato da quel documentario è che forse il Kaiser sapeva quanto stava rischiando quella domenica 29 dicembre di 9 anni fa: la neve era troppo morbida, forse sarebbe stato meglio andare a Dubai a passare il resto delle vacanze invernali.
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