Durante la kermesse del Salone Auto Torino 2024, accolta da un grande successo di pubblico anche nella giornata di sabato, è stata la piccola Microlino uno dei veicoli ad attirare maggiormente la curiosità del pubblico. Proprio il quadriciclo italo-svizzero ha acceso il Salone Auto Torino con la Microlino Cup, la prima edizione di un’insolito ma divertentissimo evento che ci ha permesso di mettere alla prova la simpatica vetturetta prima tra le vie del capoluogo torinese, e poi in pista.
Avete capito bene: Micro ha organizzato una competizione in pista, aperta ai giornalisti, per mettere alla prova la Microlino in un kartodromo, terreno estremamente complicato per una vettura pensata per l’utilizzo cittadino. La prima Microlino Cup è stata anche un’occasione per fare il punto della situazione della giovane azienda svizzera. Il Salone dell’Auto di Torino è poi, senza dubbio, il luogo migliore per questo evento, in quanto la Microlino gioca in casa. Questo piccolo quadriciclo è costruito a La Loggia, vicino a Torino, avvalendosi della competenza di diverse aziende del territorio.
Che la Microlino fosse divertente da guidare non era un segreto, almeno per noi. Ho infatti avuto la possibilità di provare la piccola italo-elvetica già nella nostra prova su strada in anteprima nel dicembre del 2022, e anche guidandola in altre occasioni sono rimasto sempre colpito dal piacere di guidare, così inaspettato su un veicolo di questo genere. Sarà stata capace di cavarsela anche in pista?
Microlino al Salone dell’Auto di Torino 2024: tanta curiosità del pubblico in Piazza C.L.N.
Microlino è presente al Salone dell’Auto di Torino 2024 con uno stand posizionato in Piazza C.L.N. preso d’assalto da appassionati e curiosi, attirati dalla piccola vetturetta dell’azienda svizzera Micro. Per chi non la conoscesse, la Microlino è un quadriciclo e non una vettura, guidabile anche senza la patente B. Nello specifico, Microlino è presente sul mercato sia in versione Lite, ovvero come quadriciclo leggero guidabile dai 14 anni con patente AM, che in versione “90“, ovvero come quadricilo pesante guidabile con patente A1 dai 16 anni. Quest’ultima versione è la più potente e versatile della gamma Microlino, nonché la protagonista della Microlino Cup.
Lunga 2,52 metri, larga 1,47 metri e con un peso variabile tra i 496 e i 530 kg, la Microlino 90 è un quadriciclo pesante elettrico (normativa L7e), paragonabile come prestazioni ad un equivalente veicolo termico 125. Sotto la scocca, interamente realizzata in acciaio con le stesse tecniche dell’industria automobilistica, si nasconde un motore elettrico posteriore da 17 CV, che permette alla piccola Microlino di raggiungere i 90 km/h di velocità massima e di scattare da 0 a 50 km/h in 5 secondi. Noi abbiamo provato la Microlino con batteria da 10,5 kWh, che consente un’autonomia omologata di 170 km, mentre è in arrivo sul mercato la batteria da 14 kWh, che secondo Micro può arrivare a 230 km di autonomia.
Oltre alla “normale” Microlino 90, allo stand della Casa svizzera è stata presentata per la prima volta in Italia la versione di serie della sfiziosa Microlino Spiaggina. Già presentata come prototipo al Salone di Parigi 2022, la Spiaggina è dotata di un tetto in tela e priva dei vetri laterali, perfetta per l’utilizzo in località marittime dove il suo stile può fare sicuramente breccia. Se la costruzione da automobile, le prestazioni e l’autonomia sono tra i punti di forza della piccola Microlino, è senza dubbio lo stile a renderla così popolare e fotografata.
Nel nostro tragitto in centro città, in carovana con ben sette Microlino, abbiamo attirato l’attenzione di tutti, anche di chi non era presente al Salone ma le ha semplicemente incontrate per le vie della città. Il design è una riedizione moderna del concetto delle “bubble-car” degli anni ’50, piccole vetture per motorizzare i Paesi europei dopo la Guerra. L’ispirazione della Microlino è, ovviamente, la Isetta, dalla quale riprende la linea a ovetto, il frontale con l’enorme porta anteriore, l’unica panca all’interno e la posizione dello sterzo.
Come la Isetta, anche la Microlino è verniciata in colori simpatici e sbarazzini, che uniti alla coppia barra luminosa a LED anteriore e posteriore, ai geniali fari tondi a LED che ospitano anche gli specchietti retrovisori e lo sfizioso tetto in tela rendono questa vetturetta un oggetto di design che non passa mai inosservato.
“Prodotta con orgoglio a Torino”: siamo tornati nello stabilimento CECOMP di La Loggia dove nasce Microlino
La carovana di Microlino è partita da Piazza C.L.N., nel cuore di Torino e del Salone dell’Auto 2024. Durante il percorso, queste piccole vetture sono state paparazzate in ogni parte del tragitto anche dagli altri automobilisti e dai passanti, attirando ovunque andassimo l’attenzione. Nella prima parte del test drive abbiamo affrontato prima il traffico intorno al Salone, dimostrando l’ottima agilità di un’auto così piccola e compatta. Una volta usciti dal centro, si è comportata molto bene anche nei percorsi a maggior scorrimento. Capace di sgusciare tra i vicoli del centro città, anche nei lunghi viali alberati che dal centro portano alla periferia di Torino e nei grandi corsi a sud del capoluogo torinese la Microlino si è sempre mostrata a suo agio. Le temperature miti ci hanno poi dato modo di sfruttare al massimo il tetto in tela, che ricorda nel funzionamento quello di una 500, dando un ulteriore plus ad un test drive già molto interessante.
La Micro-carovana si poi è spostata alla volta del Club des Miles, un piccolo kartodromo nella città di Moncalieri nonché uno dei principali kartodromi e motodromi nella prima cintura di Torino. Prima di parlarvi della Microlino Cup e di come si è comportata in pista la Microlino, è importante non dimenticare l’ultima tappa di questa giornata prima del ritorno a Torino, la visita alla fabbrica dove la Microlino è costruita.
Come detto in apertura, infatti, questo piccolo quadriciclo è stato progettato in collaborazione tra l’azienda svizzera Micro, specializzata in monopattini (mercato nel quale è una dei principali leader) e in altre soluzioni di mobilità leggera, e l’italiana Cecomp. Per chi non la conoscesse, Cecomp è uno dei grandi nomi dell’automobilismo torinese, prima partner del Gruppo FIAT che oggi collabora con diverse aziende per la consulenza, la progettazione e la costruzione di scocche e telai. Per Alpine, ad esempio, Cecomp realizza il telaio in alluminio della A110, mentre per Microlino Cecomp è andata oltre.
Oltre ad essere stata progettata e ingegnerizzata da Cecomp, ogni Microlino è costruita e assemblata a La Loggia, negli storici stabilimenti Cecomp, dove ogni giorno escono fino a 30 Microlino. Dall’inizio della produzione, entrata a regime a fine 2022, sono state prodotti già 3.945 esemplari, con tutta la filiera produttiva sparsa tra le vicine città di La Loggia, Moncalieri e Caramagna. Verniciatura e assemblaggio sono eseguiti a mano, mentre la catena di montaggio è una versione in miniatura di quella di una normale fabbrica automobilistica, con attrezzi, soluzioni tecniche e precisione del tutto paragonabili a quelle di un’auto.
Micro e Cecomp vanno molto fiere della produzione italiana, che ha permesso alle due aziende di trovare manodopera competente, fornitori di qualità e le competenze e le capacità per realizzare un veicolo di livello superiore rispetto ai rivali. Già presente in nove Paesi europei, Microlino è in arrivo anche in Danimarca, Austria, Norvegia e nel Regno Unito entro il 2025, con questi ultimi che potrebbero rappresentare, sulla carta, i più interessanti per questo progetto. Nel futuro prossimo di Microlino potrebbe esserci anche l’America: il management di Micro e Cecomp sta infatti studiando la possibilità di approdare negli Stati Uniti, nel segmento degli LSV, Low-Speed Vehicles, in rapido sviluppo negli States.
Com’è andata la prima Microlino Cup?
Prima di concludere la giornata con il tour dello stabilimento, però, c’è stata la Microlino Cup, che mi ha permesso di spingere al massimo la minuscola vetturetta italo-svizzera. La scheda tecnica sembrava ideale per il circuito torinese, pensato per i kart ma dotato di una buona larghezza del tracciato anche nei tratti più stretti. Il motore posteriore da 17 CV, che raggiunge ben 26 CV di potenza di picco, e i 5 secondi nello 0-50 km/h, uniti al peso ridotto e alle dimensioni molto inferiori a quelle di un’automobile tradizionale apparivano fin dall’inizio una ricetta per un gran divertimento, e così è stato.
La piccola Microlino si è rivelata agile e leggera, doti che ci si poteva aspettare, ma ha dato risposte decisamente sorprendenti nella guida al limite alla ricerca del miglior tempo. Grazie alle sospensioni indipendenti anteriori e posteriori e al telaio automobilistico, la rigidità torsionale è da vera automobile, così come la tenuta di strada. Nonostante l’impronta a terra molto inusuale e la careggiata stretta dietro, anche quando impegnata oltre i suoi limiti non ci sono mai stati flashback ad un famoso video nel tornante Loews del Circuito di Monaco. Anche esagerando volutamente con angolo di sterzo, freno e gas, la piccola italo-svizzera non ha mai dato la sensazione di essere un veicolo pericoloso, generando un rassicurante sottosterzo quando si esagera.
L’assenza di ABS, ESP e di servosterzo, al contempo, hanno reso quest’esperienza ancora più divertente e molto impegnativa, in quanto è necessario dosare bene il freno per non bloccare le ruote, soprattutto quelle posteriori, mentre lo sterzo preciso e il motore potente il giusto non mi hanno mai messo in difficoltà. Per ottenere il massimo su una pista che chi vi scrive conosce molto bene è stato necessario sfruttare la tenuta della piccola Microlino senza perdere troppa velocità nei due tornanti dopo il veloce rettilineo, facendo scorrere la vettura nelle curve strette e fidarsi dell’auto nel lungo curvone di raccordo tra i due rettilinei.
La sfida della Microlino Cup era sul tempo sul giro: tre batterie di cinque piloti in pista contemporaneamente, vince chi fa registrare il giro più veloce. Contro i pronostici della vigilia, la vittoria della prima Microlino Cup è andata proprio a chi vi sta scrivendo, con un tempo di 1:07.700, che mi ha permesso di diventare il primo vincitore della Microlino Cup, battendo i colleghi presenti non senza sorpresa e portando nella redazione di Autoappassionati il trofeo che vedete qui sopra.
Si è concluso così un test drive decisamente diverso dal solito per un veicolo diverso da tutti gli altri. Nonostante la competizione, ciò che ha stupito maggiormente tutti i partecipanti è la capacità della Microlino di non apparire completamente fuori luogo in pista, ma anzi rivelarsi a suo agio, seppur al limite, in un contesto così distante da quello per cui è nata. Certo, il suo prezzo non è contenuto (la versione Lite parte da circa 17.000 euro), ma qui non siamo di fronte al solito quadriciclo un po’ compromesso a livello tecnico e meccanico. Andando contro il claim dell’azienda, posso dirvi che la Microlino è una vera automobile, ma in miniatura, che non costringe alle rinunce delle rivali più economiche in termini di sicurezza, qualità costruttiva e, ora possiamo dirlo, piacere di guida.