Prenderà il via venerdì 6 luglio la Cesana Sestriere 2018, 37° edizione di uno degli appuntamenti più importanti dell’automobilismo sportivo e storico mondiale, valido per il Campionato Europeo e Campionato Italiano di velocità in salita per auto storiche.
Tra i 120 piloti e le rispettive vetture che sfideranno i 10,4 chilometri di percorso tra Cesana Torinese e Sestriere (si passa dai 1.300 metri s.l.m. ai 2035 della vetta alpina) sarà presente anche FCA Heritage, il dipartimento del Gruppo italo-americano dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei marchi italiani di FCA.
Essendo Alfa Romeo ospite d’onore, la Casa di Arese e FCA Heritage hanno deciso di rispolverare due splendidi esemplari di Giulia GTA (1965) e Giulia SS (1963), provenienti direttamente dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese.
Le due ultra cinquantenni (fossero tutte così…) svolgeranno il ruolo di apripista insieme alle loro “discendenti” attuali riviste, specialmente una, in chiave moderna: stiamo parlando ovviamente di Giulia e Stelvio. Da una parte, quindi, il passato del brand quando faceva battere i cuori agli appassionati di metà anni ’60, dall’altra la gamma attuale che quei cuori ha ricominciato a farli battere dopo anni difficili.
La Giulia Sprint Speciale rappresenta l’evoluzione – con il motore bialbero da 1.600 cc – dell’omonima versione della Giulietta, disegnata da Franco Scaglione per la carrozzeria Bertone sul telaio a passo corto della vettura. Si tratta di una delle sue opere più suggestive: lunga e larga, addirittura più della berlina, la Giulietta Sprint Speciale è un coupé estremamente basso e profilato, caratterizzato da linee tonde e sinuose.
L’assenza di paraurti e la grande calandra a bocca di squalo ne fecero subito una dream car. Ma dietro al design molto ricercato si nasconde un profondo studio aerodinamico, testimoniato dal frontale basso e da una pronunciata coda tronca. Le prestazioni sono di tutto rispetto: il motore anteriore longitudinale da 1570 cm3 eroga 113 CV e consente alla Giulia SS di raggiungere i 191 km/h.
Fra le Alfa Romeo degli anni Sessanta che sono più impresse nel ricordo degli appassionati, un ruolo di primo piano spetta alla Giulia Sprint GTA, dominatrice incontrastata delle competizioni. La sua linea è pressoché identica a quella delle “GT” di serie, carrozzate da Bertone: la “A” della sigla assume il significato di “Alleggerita”, a sottolineare la più profonda delle modifiche rispetto alla normale Sprint GT.
La carrozzeria in acciaio è sostituita da una leggerissima pannellatura in lega leggera e – grazie anche all’eliminazione degli antirombo, alla semplificazione degli allestimenti e all’adozione di cerchi in magnesio da 14” – consente una riduzione di peso di oltre due quintali, per un totale di 745 kg contro i 950 kg della Sprint GT stradale.
Anche il propulsore bialbero da 1570 cm3 subisce delle modifiche, che consentono un incremento di potenza a 115 CV, per una velocità massima di oltre 185 km/h. L’esemplare del Museo vanta ancora una configurazione stradale, che si distingue dalle Sprint GT solo per alcuni dettagli, tra cui le maniglie semplificate, lo scudetto alleggerito, le prese d’aria frontali, i cerchi in lega e gli interni specifici.
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