Una delle vetture più rappresentative del marchio Lotus è sicuramente la Elise, che dal 1995 al 2021 ha catturato l’interesse di una buona fetta di appassionati di automobili. La Lotus Elise ha già una storia importante, essendo il simbolo della rinascita del brand di Hethel, a questa storia si è aggiunto un finale che definire “da favola” è praticamente riduttivo. L’ultimo modello prodotto, una Lotus Elise 240 final edition, è stata acquistata da Elisa Artioli, la quale vanta un legame a dir poco “diretto” con questa sportiva. Elisa è la nipote di Romano Artioli, l’imprenditore italiano che comprò e ridiede lustro alla Lotus dopo il fallimento sfiorato per mano di General Motors nel 1993.
Tutto nacque dall’idea di nonno Romano
La Lotus Elise prese vita proprio grazie a Romano Artioli, che scelse di battezzare il veicolo della rinascita del brand con lo stesso nome della nipotina che all’epoca aveva solo due anni. L’ultimo modello prodotto della Elise era destinato solo ed esclusivamente a clienti privati, ad accaparrarsela è stata proprio colei la quale ha ispirato Artioli per la denominazione del gioiellino brandizzato Lotus, come nelle favole.
A voler essere precisi, Elisa Artioli era già in possesso di una Lotus Elise, naturalmente gliela donò suo nonno, che nel 1997 parcheggiò in garage una Elise S1 fino al raggiungimento della maggiore età da parte di sua nipote. Sono quindi due le Lotus Elise della giovane Artioli
Una lettera scritta da Elisa Artioli
C’è un legame speciale tra la giovane Artioli e la Lotus Elise, lo ha descritto la diretta interessata in una lettera nella quale si legge: “Cara Elise, nel 1993, quando sono nata, esistevi solo su un foglio di carta. Ancora nessuno sapeva che eravamo destinate a passare la vita insieme. Mio nonno ha avuto il suo bel da fare per salvare la Lotus. Per un attimo hai corso il rischio di non nascere mai e mi domando sempre come sarebbe stata la mia vita oggi senza di te. Per rimettere in piedi la Lotus bisognava rimboccarsi le maniche seguendo una ricetta semplice ma accattivante: mettere su strada una macchina bella e divertente da guidare che potesse riportare il marchio a splendere. Non so se sia stato il caso o se fosse scritto nel mio destino, perché non solo ero nata allo stesso momento in cui nascevi tu, ma avevo anche il nome che iniziava con la lettera E, come da tradizione di Colin Chapman per i modelli di Lotus. Siccome anche la fortuna ha il suo ruolo, il nonno ha pensato bene di dare il nome della sua prima nipotina a te. Da quel momento, mi sono trasferita in Inghilterra e venivo spesso in Fabbrica a vedere come stavi crescendo fino a quando è arrivato il momento tanto atteso della presentazione di Francoforte. Era il 12 Settembre 1995 e attendavamo di essere svelate al mondo perché, fino a quel momento, nessuno ci aveva mai viste, soprattutto, nessuno sapeva che sotto il telo non ci sarebbe stata una persona qualsiasi, ma l’Elisa di 2 anni. Ero attaccata al tuo volante mostrando orgogliosa la mia maglietta con la scritta “I am Elise” e da lì non volevo più scendere. Mi sentivo nel mio mondo come mi sento oggi, quando sono con te, mi siedo e mi trovo a casa. Ci sono voluti un po’ di anni per capire che non mi chiamavo veramente Lotus Elise, ma il nostro legame continua a crescere. Avevo solo 4 anni e già ti ammiravo in garage aspettando di poterti guidare. La prima volta che siamo uscite da quel garage assieme mi tremavano le mani dall’agitazione, erano ormai passati 15 anni durante i quali mi sono immaginata tantissime volte quel momento. Da quel giorno guidare è diventata la mia passione, guidare con te, lo sottolineo perché nessun’ altra macchina mi regala le stesse emozioni. Quanti passi di montagna abbiamo percorso assieme, quanti posti abbiamo visto e quante persone abbiamo conosciuto. Sei unica nel tuo genere e, per non farti più sentire sola quando mi aspetti nel garage, avrai presto una sorellina. Ho lavorato duramente per realizzare il mio sogno nel cassetto: comprare l’ultima Elise. Ho imparato dal nonno che dobbiamo riconcorrere i nostri sogni, e questo lo devo a lui. Cara Elise ti ho accompagnata dall’inizio alla fine, così come farai tu con la mia vita”.
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