Tecnica

Famiglia X di Opel: le nuove motorizzazioni sono già a norma Euro 6-d TEMP

Tempo di lettura: 4 minuti

La famiglia X di Opel è ormai affermata. Con l’arrivo di Grandland X, a seguire il motto non c’è due senza tre, Opel offre una gamma versatile per tutte le necessità di utilizzo. Si parte da Mokka X, la compatta Crossland X, e dal SUV Grandland X, da noi provata in anteprima nella versione Ultimate, la top di gamma.

Una famiglia di SUV e crossover che condivide numerose caratteristiche oggi fondamentali per avere successo sul mercato: la seduta alta da SUV, l’estetica, con la caratteristica firma a LED e molte tecnologie all’avanguardia. Dopo un periodo di ombre, Opel ha già rialzato la testa in Germania affermandosi come Casa leader nella vendita di B-SUV, i più in voga non solo in Italia, nei primi cinque mesi del 2018.

Mokka è arrivato nel 2012 ed è stato il primo a portare la X, con un’ottima risposta del mercato in questi ultimi anni crescente per i crossover. In questi anni più di 900.000 clienti hanno scelto la entry level della gamma alla quale di recente è stata aggiunta la X per identificarla con il resto della famiglia. Con le altre due vetture condivide i fari anteriori Adaptive Forward Lighting full LED e vari sistemi di sicurezza attiva come l’indicatore della distanza di sicurezza Following Distance Indication, l’allerta pre-incidente Forward Collision Alert, l’avviso in caso di superamento involontario dei limiti di carreggiata Lane Departure Warning e i comodo sedili ergonomici certificati AGR.

Salendo di un gradino, seppur sia più piccola di dimensioni, Crossland X è la degna erede della famosa Meriva, quella che una volta era la piccola monovolume della Casa tedesca. Ha già segnato 125.000 ordini dal momento del suo arrivo sul mercato in Europa e, rispetto a Mokka X, offre più tecnologia di assistenza alla guida e soprattutto più spazio,  con un volume del bagagliaio da 520 litri (record tra i B-SUV), senza abbattere i sedili, regolabili in senso logitudinale.

La famiglia X di Opel si è completata con l’arrivo di Grandland X, presentato al Salone di Francoforte nel 2017. Da allora, in Europa, gli ordini hanno toccato quota 85.000 unità per il SUV che unisce la tecnologia della gamma a un design che non passa di certo inosservato.

Tutti e tre i modelli si distinguono anche per la loro connettività, grazie ai moderni sistemi di infotainment IntelliLink, compatibili con Apple CarPlay e Android Auto, dotati di grande schermo touch a colori fino a 8 pollici. Gli smartphone compatibili possono essere ricaricati in modalità wireless grazie al sistema di ricarica induttiva.

Ma questa non è l’unica cosa condivisa da questi modelli. I motori montati sulla famiglia X rispettano già, nella maggior parte dei casi, la severa norma sulle emissioni Euro 6d-TEMP. Ne sono la prova i motori diesel di Grandland X quali il 1.5 da 130 CV, il  2.0 da 177 CV (con cambio automatico AT-8) e il benzina Turbo 1.2 litri a iniezione diretta da 130 CV abbinato al cambio manuale a sei rapporti.

La stessa combinazione è disponibile anche sul fratello minore di Grandland X, ossia Crossland X. Dopo le motorizzazioni Euro 6d-TEMP, dal 2020 saranno introdotte le 6d, che andranno a sostituire completamente le 6c ormai obsolete nonostante la recente introduzione sul mercato. In chiave elettrificazione, Opel porterà per la prima volta il motore ibrido plug-in (PHEV) su Grandland x, non prima però di fine 2019.

Ciclo WLTP e normative Euro 6d-TEMP: facciamo chiarezza

Con le norme anti-inquinamento che si fanno sempre più stringenti, le case automobilistiche stanno correndo ai ripari. C’è chi è rimasto indietro e c’è chi ha anticipato i tempi. L’ingresso di Opel all’interno della grande famiglia di Groupe PSA ha permesso alla Casa tedesca di scegliere la seconda strada, una scelta che la sta premiando, come abbiamo visto, dal punto di vista delle vendite in Europa.

Il nuovo ciclo WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicle Test Procedure) per Opel è già la normalità dal giugno 2016, quando i dati sui consumi della nuova generazione di Astra erano già disponibili sui listini di tutte le versioni. Dal 1° settembre 2018, infatti, tutte le auto in produzione o in arrivo dovranno rispondere alla nuova procedura, legata a doppio filo alla norma sulle emissioni Euro 6d-Temp per la quale i nuovi motori 1.2 benzina e 2.0 diesel introdotti sulla gamma X di Opel sono già omologati.

In realtà ben 90 modelli (a fine giugno 2018) della Casa tedesca già rispondono alla normativa Euro 6d-TEMP, in altre parole mentre altre case si sono fatte trovare impreparate, Opel risponde con una gamma che guarda già al futuro, in attesa di capire cosa succederà con l’ampia diffusione di ibride ed elettriche.

Per chi volesse approfondire il concetto riguardo alle normative vigenti, dovete sapere che il test WLTP è stato introdotto a partire dal 1 settembre 2017 e diventerà vincolante per tutti i veicoli tra pochi mesi, il 1 settembre 2018, sostituendo così il vecchio ciclo NEDC basato su test in laboratorio e non in condizioni di guida reali.

Rispetto al NEDC, il test WLTP viene comunque condotto in laboratorio ma si avvicina di più ai normali cicli di guida affrontati dalle auto una volta che arriveranno su strada. Ci sono poi diverse fasi, standardizzate a livello mondiale. Sempre rispetto al test che sostituisce è maggiormente dinamico, prevede un minor numero di fermate e richiede di mantenere velocità maggiori per periodi di tempo superiori per rispecchiare le situazioni di guida attuali.

Per testare ogni condizione, ogni veicolo testato viene esaminato con l’equipaggiamento più economico e con quello che porta al maggior consumo di carburante. L’introduzione del WLTP ha portato a un aumento dei dati pubblicati relativi ai consumi di carburante e alle emissioni di CO2, che sono ora molto più vicini a quelli effettivi dopo i famosi scandali legati al dieselgate che hanno creato la base per questo cambiamento.

Euro 6d-Temp: cosa cambia

Ad aggiungersi al ciclo WLTP c’è poi l’RDE (Real Driving Emission), ovvero le misurazioni sugli inquinanti prodotti dalle automobili durante la guida sulle strade pubbliche con strumenti di misurazione delle emissioni (PEMS) che assicurano il monitoraggio in tempo reale dei principali inquinanti e in condizioni di guida reali (dalle basse alle alte velocità, in salita e discesa, ecc.).

La norma Euro 6d-TEMP prevede ora un fattore di conformità per gli ossidi di azoto (NOx) pari a 2,1: si tratta del margine di errore massimo consentito alle autovetture che superano il limite di NOx in una situazione di guida reale, misurato con il test RDE. La norma Euro 6d-TEMP sarà sostituita dalla norma Euro 6d, che prevede un fattore di conformità per gli NOx pari a 1,0 più un margine di errore (attualmente pari a 0,5), nel gennaio 2020 per i nuovi modelli e nel gennaio 2021 per le vetture di nuova omologazione.

Opel, in conclusione, offre una gamma di modelli per i quali i suoi clienti non devono preoccuparsi di sforare con le emissioni o di essere richiamati improvvisamente dalle officine di fiducia per aggiornamenti software o simili. Ricordiamo, inoltre, che oltre ai motori benzina e diesel Euro 6d-TEMP la Casa tedesca offre anche motori benzina e GPL ancora più economici.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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