Auto economicamente vantaggiosa da sempre, la Dacia Sandero si è profondamente rinnovata alla fine del 2020 con l’arrivo della terza generazione, così da cavalcare l’onda del successo che l’ha resa una delle vetture più apprezzate sul mercato dei privati in Italia, tanto da conquistarsi con pieno merito la top ten ancor prima dell’arrivo della nuova generazione. Specie considerando l’offerta in termini di motorizzazioni e tecnologie, il suo prezzo, del quale ci occupiamo come da prassi in fondo all’articolo la rende davvero molto appetibile.
In fondo, la nuova Dacia Sandero da noi provata con la motorizzazione 1.0 tre cilindri benzina sovralimentata da 90 CV, un motore dal giusto brio che non nasconde le sue capacità anche quando si esce dalla città, si dimostra seriamente una Renault Clio, con la quale condivide la piattaforma, in versione più economica. Attenzione, però, basta con l’etichetta di Marchio low cost, almeno non più. Con Duster e Sandero, entrambe rinnovate, l’offerta del brand romeno di proprietà del Gruppo Renault si è concretizzata su prodotti validi e profondamente migliorati rispetto al passato.
Vediamo come va la nuova Dacia Sandero, in questa prova su strada.
Esterni e interni Dacia Sandero Streetway TCe 90: il passo in avanti è tangibile, dentro e fuori
Innanzitutto, c’è da fare un distinguo. Sì perchè la Dacia Sandero in realtà si offre con due anime profondamente diverse: la Streetway, da noi provata, che si propone con un look liberamente ispirato alle classiche utilitarie compatte, e la Stepway, che invece sembra una baby Duster grazie al suo look capace di richiamare l’enfasi del mondo dei crossover tanto apprezzati.
Non fosse altro per le luci finalmente a LED, sempre di serie, dalla forma a Y, molto caratteristica e capace di rinnovare profondamente l’aspetto della nuova Dacia Sandero, si riscontra una stretta parentela con la Renault Clio di quinta generazione osservando in particolare i vigorosi passaruota posteriori ma soprattutto la cura riservata a certi dettagli che prima poteva, quanto meno, lasciare sorpresi. La nuova Dacia Sandero, inoltre, si conferma vettura compatta grazie alle sue dimensioni che cambiano poco rispetto alla seconda generazione, ma solo per quanto riguarda la lunghezza, che è di 4,08 metri. Cambiano, profondamente, la larghezza (+18 centimetri, per 1,84 metri di carreggiata) e 1,53 metri di altezza (-2 centimetri).
Leggendo questi dati, appare chiaro come la nuova Sandero appaia gradevolmente più ancorata a terra, dire sportiva sarebbe troppo. C’è meno l’effetto utilitaria cheap del passato, questo è sicuro, impressioni confermate dalle sensazioni alla guida come scoprirete a brevissimo. Nutrita anche la lista delle vernici, con la Rosso Fusion proposta sempre di serie, l’opaca Bianco Ghiaccio a 310 euro e, per 300 euro in più, le metalizzate Nero Nacrè, Grigio Cometa, Grigio Moonstone, Grigio Magnete e Blu Iron.
Il passo, di 2,6 metri, permette di stare più comodi anche sulla seconda fila, con 4,2 centimetri di spazio per le gambe guadagnati, mentre appare onestamente un po’ mesto il bagagliaio che, seppur ampio (410 litri) presenta una soglia di carico davvero troppo alta e soprattutto una parte interna del portellone non rivestita integralmente, a mostrare la carrozzeria nuda. Seduti al posto guida, poi, si apprezzano le novità della nuova generazione: alla nostra destra il nuovo schermo centrale a sbalzo con diagonale da 8” dotato di navigatore e compatibilità Apple CarPlay e Android Auto.
Sotto questo punto, peccato che la presa USB utile a interfacciare lo smartphone sia davvero scomoda da raggiungere e provochi lo spiacevole effetto di avere il cavo del telefono che bascula allegramente in abitacolo in una zona che dovrebbe rimanere libera da intralci, cioè quella del volante. Comodo invece, soprattutto a portata di vista. Gradevoli, la sensazione è esattamente la stessa avuta su nuova Clio, nell’azionamento le manopole del clima automatico, contenuto nell’apposito Pack a pagamento.
Si respira aria nuova all’interno della nuova Sandero e anche guardando i sedili, i materiali adoperati (piace l’inserto in tessuto che fa da giusta contrapposizione alle non troppo allegre plastiche rigide), la presenza (finalmente) del freno di stazionamento elettrico (che si disattiva solo tenendo premuto il freno), è tangibile il salto di qualità. Infine, per quanto riguarda i sistemi di infotainment, quello della nostra vettura in prova era il più ricco, il Media Nav con schermo da 8”, dalla buona resa grafica e dalla buona risposta tattile.
La Sandero Essential, il secondo allestimento per farla breve, propone invece il Media Control che non è altro che un supporto per lo smartphone da collegare alla di cui sopra presa USB: installando un app apposita, il vostro telefono diventa in sostanza la fonte dell’intrattenimento, il tutto a portata di mano (cavo a parte, sempre d’intralcio). A coronare l’intraprendenza digitale della nuova Sandero, lo schermo da 3,5” TFT incastonato nel quadro strumenti, con poche ma essenziali informazioni richiamabili dai tasti sul volante.
Alla guida della Dacia Sandero TCe 90: è davvero il motore giusto per lei, se non la volete GPL
Sì, la Dacia Sandero è migliorata tanto, sotto ogni aspetto, ma non poteva mancare la conferma una volta acceso il motore e percorsi i primi chilometri. Sensazione per altro già confermata dal primo contatto con la vettura che provammo sul finire del 2020 in anteprima. Ora che c’è stato più tempo per percorrere con lei qualche chilometro, la conferma definitiva. Il TCe 90 CV è una garanzia: spinge il giusto, si dimostra brioso in città ed è ben coadiuvato da un cambio a sei rapporti dagli innesti precisi.
Lo sterzo ha fatto al pari delle altre novità uno step in avanti: è servoassistito 100% elettronicamente e si aziona bene, certo è sempre morbido in ogni condizione di guida ma è perfettamente calibrato per l’uso cittadino. Anche l’assetto è virante al morbido, come deve essere un’auto da città, ma anche forzando leggermente l’andatura su una strada di montagna il rollio appare contenuto e con esso i movimenti di cassa. Niente sorprese sul fronte sospensioni: McPherson all’anteriore, ponte semi-rigido al posteriore, che fanno il loro dovere come è giusto che sia, senza eccessi che quasi risulterebbero fuori luogo su un’auto che continua a fare della sua economicità e del suo rapporto qualità/prezzo i punti cardine.
Sul fronte della guida di tutti i giorni, c’è chi potrebbe optare, almeno per i costi di gestione, per la 1.0 TCe Turbo GPL da 100 CV, dove grazie ai 40 litri di capacità per il serbatoio del gas l’autonomia può superare tranquillamente i 1.000 km combinandosi a quella garantita dalla sola benzina. Con il TCe 90, la vera alternativa al benzina-GPL, la coppia di 160 Nm si esprime non proprio in basso, a 3.750 giri/min (per ottenere il massimo dal motore, infatti, bisogna tenere i giri almeno sopra i 2.000) e anche l’effetto “frullatore” tipico dei tre cilindri non si avverte così forte in abitacolo, anzi. Non siamo ai livelli della cugina di 1° grado Clio, che deve necessariamente offrire qualcosa di più visto il prezzo più alto, ma la premessa è assolutamente buona.
Con una media di 6,7 litri/100 km, ottenuti da un 50% di percorrenza urbana, l’altra metà tangenziale e strade di montagna, possiamo ritenerci soddisfatti anche sul fronte dei consumi, nonostante il dichiarato per questa unità sia un ottimistico 5,8-6,2 l/100 km. Sul fronte della sicurezza, invece, c’è l’essenziale, ma con alcuni pacchetti a pagamento si può incrementare quella che è diventata la normalità anche in questi segmenti inferiori. Di serie troviamo la frenata d’emergenza e il Cruise Control (dal secondo allestimento), a pagamento sensori di parcheggio anteriori e telecamera posteriore (sono di serie i sensori posteriori dalla Sandero Essential), mentre può tornare comunque utile il monitoraggio dell’angolo cieco compreso nel Pack City Plus: l’accensione di una luce arancione contenuta nel retrovisore permette di accorgersi del sopraggiungere di un veicolo o di una bicicletta nell’angolo non visibile dalla posizione di guida, ma manca l’avviso sonoro che sarebbe stato ugualmente utile.
Prezzi e concorrenti Dacia Sandero TCe 90
La gamma Dacia Sandero Streetway si sviluppa attorno a quattro allestimenti, nello specifico Access, Essential, Comfort e Comfort SL Dacia Plus. Quest’ultima è la versione da noi provata con una dotazione di optional davvero completa tra cui si distingue, non ultima, l’estensione del Dacia Service con garanzia 7 anni/150.000 km. Il prezzo di questa versione parte da 13.500 euro per il motore aspirato SCe 65 CV mentre la TCe 90 costa 14.600 euro (15.100 se dotata di GPL).
La Dacia Sandero Streetway può essere vostra per un prezzo molto inferiore, infatti la Access è proposta a 9.050 euro con il solo motore da 65 CV e una dotazione non così ricca: tra gli altri si segnala comunque la presenza dell’accensione automatica dei fari, degli alzacristalli elettrici solo per la prima fila, del computer di bordo, dei ganci Isofix, della firma luminosa Y-Shape a LED, dello schienale ribaltabile 1/1 per ottenere più spazio in bagagliaio, una porta USB, una presa 12V, dello Stop & Start e del servosterzo elettrico.
Il Cruise Control è disponibile di serie, come detto, dal secondo allestimento, mentre il cerchio in lega da 15”, il Media Display centrale e i sensori di parcheggio posteriori sono ad appannaggio degli allestimenti top di gamma, proposti a partire da 11.300 euro. Anche sulla top di gamma Comfort sono a pagamento la ruota di scorta (250 euro), gli alzacristalli elettrici posteriori e il computer di bordo TFT 3,5” (120 euro), il Media NAV (touch screen 8”, mappe Italia, compatibilità Android Auto e Apple CarPlay, 200 euro, con mappe europee 299 euro), la vernice metallizzata (610 euro), Pack City (sensori di parcheggio anteriori e retrocamera posteriore, 350 euro), Pack City Plus (in aggiunta al Pack City il sensore angolo morto, 450 euro), Keyless Entry (250 euro), clima automatico (250 euro), cerchio in lega Amaris 16” (350 euro), Pack Look (clima automatico + tetto apribile, 600 euro) e Pack Techno (freno di stazionamento elettrico, Keyless Entry, bracciolo portaoggetti, 250 euro).
Tra le concorrenti, possiamo segnalare sicuramente in quella fascia di prezzo le coreane Hyundai i10 e Kia Picanto, la Mitsubishi Space Star e le italiane Fiat Panda e Lancia Ypsilon. Nessuna, però, può vantare il suo rapporto qualità/prezzo, che rimane il suo grande punto di forza soprattutto ora che la qualità è aumentata così come il piacere di guida e le tecnologie disponibili. A leggere le dimensioni, superiori di poco ai 4 metri come abbiamo visto, sarebbe il caso di confrontarla con rivali come Ford Fiesta, Skoda Fabia e Volkswagen Polo, ma i prezzi da listino si alzano considerevolmente.
commenti
Loading…