Youtuber confessa: “quando sono ubriaco, mi faccio portare a casa dalla mia Tesla con l’Autopilot”

Curiosità
12 settembre 2025, 12.39
tesla autopilot
Un titolo accattivante per il video su YouTube, una dichiarazione che ha già fatto discutere: un influencer americano ha raccontato pubblicamente di utilizzare la sua Tesla con Full Self-Driving dopo aver bevuto troppo, affidandosi all’Autopilot per tornare a casa. Una confessione che mette in luce, ancora una volta, i rischi legati all’uso improprio dei sistemi di guida assistita e i pericoli della comunicazione ambigua del marchio di Elon Musk.

La confessione virale: “Premo Casa e l’auto mi riporta indietro”

L’influencer Landon Bridges, 29 anni, ha rivelato durante lo show YouTube del comico Bert Kreischer di mettersi alla guida da ubriaco contando sul sistema FSD della sua Tesla. “Quando bevo – ha detto – premo semplicemente il pulsante Casa e la macchina mi riporta indietro. Basta che io guardi avanti verso la strada”. Un’affermazione che non solo normalizza un comportamento pericoloso, ma lascia intendere che la tecnologia sia già in grado di sostituire del tutto il conducente.

Autopilot non è guida autonoma

È bene chiarirlo: Autopilot e Full Self-Driving rimangono sistemi di Livello 2, ossia supervisionati, in cui il conducente deve mantenere il controllo, restare vigile e pronto a intervenire in ogni momento. Da ubriachi, ciò è impossibile: i tempi di reazione si allungano e qualsiasi errore del software potrebbe trasformarsi in tragedia.
La comunicazione di Tesla non aiuta. I termini “Autopilot” e “Full Self-Driving” evocano l’idea di una guida autonoma totale, quando nella realtà si tratta ancora di assistenza avanzata. Non a caso, in Francia l’azienda ha rischiato multe salatissime proprio per pubblicità fuorviante.

Un precedente che fa riflettere

Non è la prima volta che emerge un uso scorretto dei sistemi di Tesla. Nel 2022, un dipendente della stessa azienda perse la vita in un incidente, dopo aver attivato l’FSD in stato di ebbrezza. Un testimone raccontò come l’uomo si fosse fidato ciecamente dell’auto, senza essere in grado di reagire a tempo.

Il rischio dell’emulazione

La confessione di Bridges, resa pubblica a milioni di spettatori, rischia di diffondere un messaggio pericoloso: che l’auto possa sostituirsi al conducente in qualsiasi condizione. Una convinzione che potrebbe spingere altri utenti a tentare lo stesso, con conseguenze drammatiche.

Il futuro della guida autonoma? Non ancora

Un giorno le auto a guida autonoma potrebbero davvero portarci a casa in totale sicurezza, anche in condizioni di incapacità del conducente. Ma quel giorno non è oggi. Nel 2025 i sistemi Tesla, come quelli di altri costruttori, sono ancora lontani dal livello di autonomia necessario per sostituire del tutto l’essere umano al volante.
Il caso dell’influencer mette in luce un duplice problema: da un lato la comunicazione di Tesla, spesso percepita come troppo ottimistica, dall’altro la leggerezza con cui alcuni utenti trattano tecnologie che richiedono ancora responsabilità e attenzione. La verità è semplice: mettersi alla guida da ubriachi rimane un reato gravissimo, anche con l’Autopilot inserito.
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