Ogni estate, sulle autostrade italiane non è raro incrociare auto con targa svizzera che viaggiano ben oltre i 130 km/h. Una domanda però sorge spontanea: quando un cittadino elvetico supera i limiti di velocità in Italia, la multa è davvero dovuta oppure può restare impunito?
Cosa succede se lo svizzero viene fermato sul posto
Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore a dicembre 2024, chiarisce un primo punto: se un automobilista svizzero viene fermato e identificato dalle forze dell’ordine, la sanzione gli viene notificata e applicata come a qualsiasi altro conducente. In quel caso, il pagamento è inevitabile.
Autovelox e tutor: multe inviate oltreconfine
Diversa la situazione quando la violazione è rilevata da sistemi automatici come autovelox o tutor, senza fermo immediato del trasgressore. In questi casi, la contravvenzione viene inviata in Svizzera tramite agenzie di riscossione private utilizzate da concessionari come Autostrade per l’Italia o Pedemontana.
Il problema è che, secondo l’articolo 271 del Codice Penale svizzero, “un ente estero non può sostituirsi alle autorità svizzere” per riscuotere una multa. Ciò significa che l’avviso può essere recapitato, ma non ha valore legale vincolante sul territorio elvetico.
Pagare o ignorare? La scelta ai cittadini
In pratica, gli automobilisti svizzeri ricevono solleciti che possono sembrare intimazioni ufficiali, ma che di fatto hanno il peso di un invito a pagare. Molti, per timore di conseguenze, saldano regolarmente. Altri, più informati, scelgono invece di ignorare la comunicazione senza rischi concreti.
La stessa dinamica riguarda anche i pedaggi autostradali non corrisposti, che non possono essere riscossi forzatamente in Svizzera.
Una reciprocità incompleta
Il tema non è nuovo e suscita dibattito nelle zone di confine. In Svizzera, infatti, il codice stradale è applicato con grande rigore anche agli italiani, mentre in Italia ottenere i dati dei cittadini elvetici è spesso complesso, nonostante gli accordi bilaterali per lo scambio di informazioni.
La realtà dei fatti
Va sottolineato che la grande maggioranza dei cittadini svizzeri rispetta scrupolosamente le regole anche in Italia. I casi di chi “fa il furbo” restano minoritari, ma alimentano la percezione che le sanzioni non sempre siano applicabili in maniera uniforme tra i due Paesi.