Dimentica la moglie in area di sosta e se ne accorge 4 ore dopo: “Pensavo dormisse dietro”

È il primo grande weekend di partenze estive. Il traffico è intenso, le temperature elevate. Ma i gendarmi dell’EDSR delle Landes, nel sud-ovest della Francia, non si aspettavano una chiamata del genere. Alle 8:30 circa del mattino, un uomo visibilmente confuso li contatta: ha “dimenticato” la moglie in un’area di servizio lungo l’autostrada... senza ricordare quale.

Il conducente, un uomo sulla sessantina, fornisce informazioni frammentarie: troppe soste, troppi caffè, troppa stanchezza. La confusione è totale. Le pattuglie controllano diverse aree lungo il percorso. Viene allertata anche la gendarmeria di Orléans, dove l’uomo sostiene di essersi fermato, ma senza successo.

Nel frattempo, la donna – 62 anni – attende da sola dalle 4 del mattino in un’area di sosta delle Deux-Sèvres, nel centro della Francia. Non ha con sé chiavi né documenti. Ha poca batteria sul telefono. E nessuna certezza che qualcuno tornerà a prenderla.

Dopo ore senza esito, i gendarmi decidono di richiedere il tracciamento del telefono della donna. È così che riescono finalmente a localizzarla: seduta su una panchina dell’area di servizio, visibilmente scossa ma in buone condizioni.

I militari la raggiungono immediatamente. È sollevata, ma comprensibilmente provata dal lungo periodo di attesa e dallo shock. Dopo il ritrovamento, il marito è stato invitato a fare immediatamente retromarcia per ricongiungersi con lei.

Nessun reato è stato commesso. Ma il caso solleva interrogativi seri. Come è possibile dimenticare la propria moglie su un’area di sosta? Gli inquirenti parlano di un mix pericoloso di stanchezza, automatismi alla guida e mancanza di comunicazione.

“La fatica al volante è un fattore di rischio sottovalutato. Non basta riposarsi: serve attenzione continua, soprattutto durante le soste,” sottolineano i gendarmi locali.