In un mercato dominato per decenni dalle icone dell’automobilismo europeo, una nuova realtà cinese si è imposta con forza, ridisegnando la geografia del lusso su quattro ruote. Il suo nome è Aito, ed è la marca che, in patria, ha già superato giganti come BMW e Mercedes. Sconosciuta al grande pubblico europeo, questa giovane casa automobilistica nata nel 2021 promette di rivoluzionare il mercato.
L’alleanza improbabile che ha cambiato le regole
Aito nasce dalla collaborazione tra Seres, costruttore cinese con radici nel mondo dei veicoli commerciali, e Huawei, colosso della tecnologia noto per i suoi smartphone. Un’unione all’apparenza azzardata, ma che ha saputo fondere know-how industriale e innovazione digitale in un prodotto capace di imporsi là dove pochi osano sfidare i tedeschi.
Il risultato? Nel solo 2024, Aito ha venduto 151.000 veicoli in Cina, superando BMW (145.000 unità) e Mercedes (127.000). Una cifra impressionante per un brand che non esisteva fino a quattro anni fa.
Il SUV M9, il nuovo status symbol cinese
Al centro del successo di Aito c’è l’M9, un SUV imponente e tecnologicamente avanzato, pensato per rivaleggiare direttamente con la BMW X5 a passo lungo. Proposto in versione elettrica o plug-in hybrid, il M9 si distingue per dotazioni futuristiche, tra cui un triplo schermo panoramico e soluzioni smart nate dall’esperienza di Huawei nel mondo digitale.
Con un prezzo che supera i 500.000 yuan (circa 69.000 euro), l’M9 non è un’auto economica, ma incarna perfettamente ciò che oggi il mercato cinese ricerca: lusso, tecnologia e identità nazionale.
Aito ha ampliato da poco la gamma con l’M8, una variante leggermente più compatta ma altrettanto raffinata, confermando la volontà del brand di consolidare la sua posizione nel segmento premium.
L’ascesa cinese e il declino europeo?
Il caso Aito non è isolato. Sempre più marchi cinesi stanno rosicchiando quote di mercato a storici costruttori occidentali. Porsche, ad esempio, ha chiuso il 2024 con appena 48.000 consegne in Cina. Land Rover si ferma a 50.000. Numeri che segnalano un cambio di paradigma evidente.
Alla base di questo successo non c’è solo il prezzo competitivo, ma una maggiore sintonia con le aspettative del pubblico cinese, oggi più attento alla connettività, alla sostenibilità e al valore percepito.
E se il segmento premium sta rallentando a causa di una crescente guerra dei prezzi, Aito appare ben attrezzata per resistere: la spinta tecnologica di Huawei, unita a una gamma in continua evoluzione, rappresenta un vantaggio strategico difficilmente replicabile.
L’Europa è pronta?
Per ora, la rivoluzione Aito è confinata entro i confini cinesi, ma il vento del cambiamento soffia anche sull’Europa. Marchi come BYD stanno già conquistando fette di mercato, e la concorrenza sul segmento di fascia alta si fa ogni giorno più serrata.